
Licenziamenti nelle PMI: lo scenario cambia dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 118/2025
La sentenza della Corte Costituzionale n. 118/2025 ha imposto un cambiamento sostanziale nella disciplina dei licenziamenti nelle micro e piccole imprese (fino a 15 dipendenti), superando il limite massimo di 6 mensilità di indennizzo previsto dal Jobs Act per licenziamenti illegittimi. Questa norma, ritenuta incostituzionale per violazione dei principi di uguaglianza e ragionevolezza, lascia ora spazio a indennizzi fino a 18 mensilità, avvicinando le tutele di lavoratori PMI a quelle dipendenti da grandi aziende. Tale riforma espone le PMI a rischi economici maggiori in caso di contenziosi, con un possibile aumento delle dispute e una necessità urgente di adeguare politiche interne e formazione gestionale. La Corte ha sottolineato la necessità di una revisione complessiva della normativa sul lavoro, auspicando un intervento legislativo più equilibrato. Le associazioni imprenditoriali esprimono preoccupazione per la sostenibilità, mentre i sindacati vedono un ampliamento delle garanzie per i lavoratori. Rimangono aperte questioni chiave sulle modalità di applicazione futura e sull'impatto sull'occupazione, delineando una fase di transizione normativa che richiede una riflessione attenta da parte del legislatore e degli operatori di settore.