Lingue, Identità e Ritrovarsi: Il Viaggio di Gian Mario Villalta tra Leopardi e Caproni nella Nuova Raccolta "Poesie"

Lingue, Identità e Ritrovarsi: Il Viaggio di Gian Mario Villalta tra Leopardi e Caproni nella Nuova Raccolta "Poesie"

La raccolta "Poesie" di Gian Mario Villalta, pubblicata nel 2025 e presentata in occasione del festival Pordenonelegge, si propone come un laboratorio di riflessione sull'identità linguistica e sul rapporto profondo con le proprie radici. Villalta, figura di spicco nella poesia italiana contemporanea, intreccia italiano e dialetto per esplorare la complessità dell'io poetico e del senso di appartenenza. La sua scrittura rappresenta uno spazio di negoziazione tra tradizione e innovazione, tra memoria familiare e proiezione verso il futuro. Attraverso cinque opere fondamentali - "L’attimo del ritorno", "Lingua mia", "Terra di mezzo", "Radici in viaggio" e "Dialoghi sospesi" - il poeta costruisce un percorso esistenziale in cui si interroga sulla lingua come mezzo per esprimere la propria autenticità e la propria condizione nel mondo contemporaneo.

Al centro della raccolta vi è il dialogo ininterrotto con grandi voci della poesia italiana come Giacomo Leopardi e Giorgio Caproni, che incarnano rispettivamente la meditazione sull'infinito e lo spaesamento esistenziale. Villalta riprende le loro tematiche per affrontare le sfide attuali, soprattutto la crisi della lingua madre e la fluidità identitaria nell'epoca della globalizzazione. Scandagliando il rapporto tra lingua e identità, il poeta evidenzia come il dialetto, inteso come lingua del cuore e della memoria, si contrapponga e si fonda con l'italiano, vista come lingua pubblica e talvolta estraniante. Questa tensione diventa fonte di poesia autentica, che riesce a parlare a una nuova generazione, creando un ponte tra passato e presente.

La presentazione al festival Pordenonelegge 2025 dà rilevanza culturale a "Poesie" quale invito a riflettere su appartenenza, identità, memoria e perdita. Villalta, nel suo ruolo di mediatore tra tradizione e modernità, mostra come la poesia possa essere un atto di resistenza culturale e un mezzo per affrontare domande esistenziali senza risposte definitive. La raccolta si conferma così un contributo significativo alla poesia italiana contemporanea, offrendo una mappa per orientarsi nelle contraddizioni del presente e per ritrovare sé stessi attraverso la parola.

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