
L’occupazione cresce più dei salari: analisi dei dati Istat sul mercato del lavoro italiano nel secondo trimestre 2025
Nel secondo trimestre del 2025, il mercato del lavoro italiano mostra una crescita occupazionale moderata ma più elevata rispetto all'aumento salariale, secondo i dati ISTAT. L'occupazione è aumentata sia nell'industria (+0,2%) che nei servizi privati (+0,4%), con una maggiore dinamica nel settore dei servizi, indicativa di una ripresa economica più robusta in quel comparto. Tuttavia, il salario medio cresce del 4,1% su base annua, crescita positiva ma ancora insufficiente a colmare il gap creato dall'inflazione degli ultimi anni, il che implica un potere d'acquisto reale ancora contratto per le famiglie italiane. L'aumento significativo delle posizioni di lavoro intermittente (+1,9%) riflette una maggiore flessibilità occupazionale, ma anche una possibile precarietà crescente nella qualità del lavoro.
I dati evidenziano una doppia dinamica tra comparti: l'industria mostra una diminuzione delle ore lavorate (-0,6%) nonostante l'aumento degli occupati, probabilmente dovuta a efficienza o automazione, mentre i servizi registrano un aumento delle ore lavorate (+0,6%), a conferma di una domanda in ripresa. Queste tendenze sono influenzate da vari fattori, tra cui riforme del lavoro, innovazione tecnologica e politiche volte al sostegno di categorie vulnerabili come giovani e donne. La relazione tra produttività, salari e inflazione rimane sfidante; senza un incremento significativo della produttività, l'aumento salariale rischia di non sostenere adeguatamente il tenore di vita reale.
L'analisi sottolinea come la crescita dell'occupazione debba essere accompagnata da interventi strutturali per migliorare la qualità del lavoro, tutelare i diritti dei lavoratori e favorire una distribuzione più equa dei redditi. Le politiche del lavoro dovrebbero focalizzarsi su incentivi all'innovazione, supporto ai salari e transizioni occupazionali per settori in trasformazione. Solo integrando questi aspetti sarà possibile garantire una crescita sostenibile, inclusiva e durevole per il mercato del lavoro italiano, migliorando il benessere sociale e riducendo le disparità.