
L’Unione Europea accelera su computer quantistico e AI: Supercomputer, gigafactory e investimenti per colmare il gap con USA e Cina
L'Unione Europea si trova di fronte alla sfida cruciale di colmare il divario tecnologico rispetto agli USA e alla Cina nei settori del computer quantistico e dell'intelligenza artificiale (AI). Con consapevolezza dell'importanza dell'autonomia tecnologica per sicurezza economica e digitale, Bruxelles ha lanciato un ambizioso piano nel 2025 che mira a potenziare investimenti in supercomputer, infrastrutture e capacità di ricerca, promuovendo allo stesso tempo un ecosistema integrato, competitivo e sostenibile per rilanciare la posizione europea nel panorama globale. La strategia si articola in diverse azioni chiave, tra cui lo sviluppo di gigafactory AI, la creazione della “quantum valley europea”, il potenziamento degli investimenti in quantum computing e il sostegno concreto alle startup.
Il ruolo cruciale della ricerca e delle università europee emerge come pilastro della rinascita tecnologica. L'UE vanta infatti centri accademici di eccellenza come Oxford, ETH Zurigo e Politecnico di Milano, che producono ricerca d'avanguardia nel settore quantistico. Tuttavia, rimangono criticità legate alla frammentazione del mercato, alla fuga delle startup verso ecosistemi extraeuropei e alla scarsa integrazione tra ricerca e industria. La creazione della quantum valley punta a superare queste barriere, concentrando risorse, talenti e imprese in poli d'eccellenza per accelerare la commercializzazione e favorire collaborazioni pubblico-private, modellandosi sul successo della Silicon Valley ma con una visione europea.
L'iniziativa prevede anche la realizzazione di almeno cinque gigafactory AI distribuite nel continente, con l'obiettivo di potenziare l'hardware e il software per l'AI, supportare startup, università e industrie e stimolare applicazioni in settori strategici. Il fondo InvestAI, con una dotazione iniziale di 20 miliardi di euro, garantirà finanziamenti per infrastrutture, ricerca, formazione e accesso al capitale di rischio. Nonostante i rischi di frammentazione e sfide normative, il piano europeo punta a rafforzare la competitività e l'autonomia tecnologica continentale mitigando le dipendenze esterne. L'impatto si estenderà all'economia, all'istruzione e alla società, aprendo una nuova fase di innovazione e crescita sostenibile, con un’Europa più coesa e protagonista nel futuro digitale mondiale.