
Margiotta (Confsal): Coordinamento della Sicurezza sul Lavoro Affidato all’INAIL, Proposta Presentata a Bologna
Primo paragrafo
Il tema della sicurezza sul lavoro in Italia è diventato sempre più centrale a causa dell’aumento degli incidenti e degli infortuni, come dimostrano i dati INAIL che nel 2024 hanno registrato oltre 500.000 casi. La complessa struttura attuale coinvolge diversi attori – dagli ispettori INL ai tecnici ASL, dai rappresentanti dei lavoratori alle Regioni – ma questa stessa frammentazione ha spesso generato difficoltà di coordinamento, sovrapposizioni di competenze e un’applicazione disomogenea delle norme su base territoriale. Durante il convegno svoltosi a Bologna il 12 giugno 2025, Angelo Margiotta, segretario generale della Confsal, ha proposto di affidare il coordinamento della sicurezza dei luoghi di lavoro all’INAIL, sottolineando come solo tramite una regia centrale sia possibile ottimizzare controlli, prevenzione e formazione sul territorio nazionale. Margiotta ha rimarcato che l’INAIL, già punto di riferimento normativo per la prevenzione degli infortuni, potrebbe così guidare una strategia unificata. La proposta punta a superare i colli di bottiglia burocratici attraverso la creazione di un’agenzia unica di coordinamento, in cui le diverse professionalità – tecnici di prevenzione, ispettori, formatori – agiscano secondo standard condivisi e sotto un’unica direzione centrale.
Secondo paragrafo
Il secondo punto centrale della proposta consiste nella standardizzazione di protocolli, modalità operative e formazione, con uno scambio informativo sistematico fra INAIL, INL, ASL e altri enti di controllo. Tale modello, ispirato alle migliori esperienze europee – come il Health and Safety Executive britannico o l’Agence pour l’amélioration des conditions de travail francese – mira a eliminare duplicazioni ispettive, lentezze nel passaggio di dati e applicazioni non omogenee delle normative. Margiotta ha sottolineato inoltre la necessità di rafforzare la formazione continua di tecnici, datori di lavoro e lavoratori, promuovendo campagne di sensibilizzazione e aggiornamento presso tutte le aziende, sia grandi che PMI, e coinvolgendo attivamente i dipendenti nella prevenzione. Una struttura centralizzata presso l’INAIL favorirebbe quindi una cultura della sicurezza condivisa, riducendo i rischi grazie ad analisi dati aggiornate, reportistica uniforme e adozione di strumenti digitali avanzati per la segnalazione e il monitoraggio. La nuova governance consentirebbe inoltre un allineamento rapido alle innovazioni normative e tecnologiche, rendendo l’Italia più competitiva anche rispetto agli standard comunitari.
Terzo paragrafo
Naturalmente la proposta non è stata priva di critiche; alcune sigle sindacali hanno espresso timori che un eccessivo accentramento possa penalizzare le specificità territoriali e la dinamicità degli interventi locali. Tuttavia, tra gli stessi ispettori tecnici e tecnici della prevenzione, è emerso un certo favore per la possibilità di lavorare in un quadro più chiaro e omogeneo dal punto di vista operativo e informativo. Gli impatti attesi sono molteplici e potenzialmente di grande rilievo: uniformità degli standard di controllo su tutto il territorio nazionale, maggiore rapidità nell’attuazione delle misure correttive, incremento della trasparenza nei processi ispettivi, capacità di pianificare gli interventi in base al rischio reale. In conclusione, la proposta di una struttura unica di coordinamento presso l’INAIL rappresenta un possibile punto di svolta per la sicurezza sul lavoro in Italia, ponendo le basi per una gestione più efficace, trasparente e partecipata a beneficio di milioni di lavoratori. La prossima sfida consisterà nel trovare il giusto equilibrio tra centralizzazione e valorizzazione delle competenze locali, affinché la cultura della prevenzione divenga davvero patrimonio comune.