
Maturità 2025 e Programma di Storia: Solo il 37% degli Studenti Arriva ai Giorni Nostri
La maturità 2025 evidenzia una storica criticità nell’approccio al programma di storia nelle scuole superiori italiane. Un’indagine condotta su 1.000 maturandi rivela che solo il 37% degli studenti arriva a studiare la storia fino ai giorni nostri, mentre ben la metà si ferma alla Seconda Guerra Mondiale. Questo fenomeno è spiegato da fattori strutturali come l’abbondanza di argomenti nei manuali, la necessità di dare priorità alle materie caratterizzanti e al completamento di verifiche e interrogazioni nelle ultime settimane di scuola. Frequenti sono le difficoltà nella pianificazione didattica, che spesso sacrifica la storia contemporanea a favore di valutazioni in vista dell’esame di Stato. Nonostante la consapevolezza diffusa tra docenti e studenti dell'importanza della storia recente per comprendere la realtà attuale e sviluppare una cittadinanza attiva, permangono disuguaglianze e disparità tra scuole, indirizzi e territori.
La ricerca segnala alcuni segnali positivi: la percentuale di studenti che termina il programma fino all’attualità è cresciuta negli ultimi anni. Questo progresso è imputabile anche all’introduzione di metodologie didattiche innovative, una maggiore attenzione alle competenze trasversali e la promozione di laboratori, dibattiti o visione di materiali multimediali. Tuttavia, la preparazione specifica alle prove scritte rimane deficitaria, con solo tre studenti su dieci che hanno svolto più di una simulazione d’esame. Anche la conclusione dei programmi delle materie caratterizzanti è migliorata (raggiungendo il 52%), ma resta eterogenea a seconda dell’indirizzo scolastico. Le pressioni legate alle tempistiche e alla chiusura delle valutazioni continuano a compromettere la trattazione degli argomenti più recenti, lasciando molti studenti con una visione parziale e poco attuale della storia moderna.
Secondo docenti ed esperti, occorre ripensare la scansione temporale dei programmi, ridurre la rigidità curricolare e obbligare le scuole a garantire la copertura degli eventi contemporanei. Servono didattiche più flessibili e innovative, un rilancio delle simulazioni d’esame e interventi normativi che tutelino la storia contemporanea come parte irrinunciabile della formazione. Solo così sarà possibile rafforzare le competenze di cittadinanza, motivare gli studenti e prepararli davvero all’esame e alla società. In sintesi, la maturità 2025 chiama la scuola italiana a una sfida cruciale: superare il «muro» della Seconda Guerra Mondiale e offrire a tutti una conoscenza storica piena e aggiornata, all’altezza delle esigenze del mondo di oggi.