
Maturità 2025, tra previsioni e sorprese: perché D’Annunzio è il favorito nei toto-tracce ma non esce mai
La Maturità 2025 si preannuncia densa di attese, ansie e previsioni, soprattutto sul fronte del tradizionale toto-tracce. Fin dall’introduzione si evidenzia come, all’avvicinarsi dell’esame di Stato, la scelta degli argomenti diventi un vero e proprio rito collettivo, coinvolgendo studenti, docenti e perfino le famiglie in un vortice di supposizioni, sondaggi e discussioni. Tra i protagonisti del dibattito spicca ancora una volta Gabriele D’Annunzio, ritenuto il favorito nei pronostici eppure mai scelto come autore ufficiale delle tracce recenti. Questo non fa che alimentare la mitologia attorno al poeta abruzzese, rendendolo figura centrale del panorama pre-esame, in una combinazione tra fascino trasgressivo della sua biografia e profondità della sua produzione letteraria. Tuttavia, emergono anche altri nomi forti come Italo Svevo e Italo Calvino, candidati ideali per la loro versatilità e presenza nei programmi scolastici. Accanto agli autori, l’attesa degli studenti si concentra anche sui temi di attualità, con l’Intelligenza Artificiale tra le tracce più previste, in quanto argomento trasversale che ben si presta a riflessioni interdisciplinari su etica, tecnologia e società.
Il toto-tracce è divenuto molto più di una semplice scommessa: rappresenta oggi un fenomeno mediatico e culturale che coinvolge numerosi attori—dai portali specializzati come Skuola.net ai blog, ai docenti che captano segnali, anniversari e dichiarazioni ministeriali. Le indagini condotte da Skuola.net mostrano dati eloquenti: il 48% degli studenti punta su D’Annunzio, ma la sua assenza dalle tracce solleva interrogativi sia sulle scelte ministeriali che sulle strategie di studio adottate nelle scuole. Analizzando il funzionamento del toto-tracce, risulta evidente come esso sia alimentato da un mix di scaramanzia, razionalità e speranza, ma soprattutto dalla volontà degli studenti di sentirsi più preparati e padroni di una situazione percepita spesso come imprevedibile. In quest’ottica, la preparazione alla maturità diventa sempre più strutturata: letture, mappe concettuali, laboratori di scrittura e consultazione di contenuti digitali sono pratiche ormai consolidate. L’analisi delle tracce degli anni passati, inoltre, permette di escludere ipotesi, stimolare un’ampia preparazione e prevenire le consuete delusioni da mancata “uscita” dei favoriti. La scuola, intanto, si confronta con il compito di fronteggiare le sfide numeriche e organizzative di un esame che coinvolgerà oltre mezzo milione di candidati.
Guardando al futuro, la Maturità 2025 appare come un vero e proprio laboratorio di sperimentazione non solo per gli studenti, ma anche per il sistema scolastico. Le commissioni, chiamate a bilanciare originalità, equità e accessibilità, dovranno rispondere alle esigenze di un mondo che cambia, integrando nelle tracce questioni globali, tecnologie emergenti e tematiche fortemente attuali come l’Intelligenza Artificiale. In questo scenario, il toto-tracce resterà probabilmente una componente identitaria dell'esame, ma verrà affiancato da una crescente attenzione alla profondità culturale e al pensiero critico. Affidarsi solo alle previsioni, dunque, non basta: la preparazione deve andare oltre, accogliendo la sfida di affrontare qualsiasi domanda con consapevolezza e passione. In definitiva, la Maturità continua a essere la sintesi di ansia, aspettativa e desiderio di affermazione personale, nonché un rito di passaggio che segna l’ingresso effettivo nella cittadinanza adulta e nel dibattito responsabile su temi fondamentali del nostro tempo.