
Maturità a Foligno, bufera per un 100 mancato e accuse social
La recente vicenda del voto inferiore a 100 conseguito da una studentessa del Liceo Classico Frezzi-Beata Angela di Foligno ha scatenato un acceso dibattito pubblico che unisce aspetti legati alla valutazione scolastica, al ruolo dei social media e alle dinamiche tra famiglia e istituzioni. La madre della ragazza ha denunciato sui social un presunto trattamento ingiusto e favoritismi nella correzione delle prove d’esame, in particolare della prova di Italiano, trasformando un caso personale in un fatto di rilevanza sociale e mediatica. La dirigente scolastica ha respinto con fermezza tali accuse, sottolineando la correttezza e trasparenza dell’operato della commissione, e ha formalmente richiesto l’intervento dell’Ufficio scolastico regionale per chiarire la situazione.
Nel contesto della scuola italiana, questo episodio evidenzia quanto sia complesso bilanciare criteri oggettivi di valutazione e la percezione soggettiva delle famiglie, soprattutto in un momento critico come l’esame di maturità. I social media hanno amplificato la controversia, entrando come protagonisti nel confronto scuola-famiglie e mostrando come possano facilitare la diffusione di polemiche, ma anche rischiare di ledere l’autorevolezza delle istituzioni, spingendo a riflettere sull’opportunità di tali forme di denuncia pubblica.
Il Liceo Frezzi-Beata Angela, da sempre stimato nel territorio per la qualità e serietà educativa, si trova ora di fronte a una sfida importante: garantire trasparenza nelle procedure e ricostruire un clima di fiducia con tutta la comunità scolastica. L’intervento delle autorità scolastiche regionali appare come una mossa chiave per smentire ipotesi infondate o correggere eventuali criticità, nella speranza che il caso diventi un’occasione di crescita e dialogo, allontanando sospetti e delegittimazioni in vista di un futuro migliore per studenti e istituzioni.