
Maturità al liceo di Trento: 1 su 4 non arriva al diploma
L’esito della maturità in un liceo di Trento rivela un quadro complesso, con un quarto degli studenti che non riesce a conseguire il diploma, una percentuale che supera nettamente la media nazionale del 4-5%. Questo dato ha acceso un acceso dibattito sul rigore degli esami e sulle difficoltà degli studenti, ponendo in evidenza un sistema scolastico in tensione tra la necessità di mantenere standard alti e quella di garantire il benessere emotivo. La severità di alcuni docenti, accusata di essere eccessiva, ha generato critiche da studenti e famiglie, che denunciano un clima ansioso e selettivo. La dirigente scolastica, pur riconoscendo la priorità del benessere, ha sottolineato l’importanza di non abbassare i livelli qualitativi, adottando però provvedimenti per migliorare l’approccio pedagogico dei docenti più severi.
Nel liceo trentino si evidenzia una polarizzazione nei risultati: chi supera l’esame ottiene votazioni elevate, mentre chi non riesce evidenzia storie di fragilità e difficoltà personali poco supportate da interventi personalizzati. La scuola si trova a dover bilanciare rigore e inclusività, affrontando una frattura interna tra necessità di selezione e offerta di pari opportunità formative. Il percorso di aggiornamento docente avviato dalla dirigenza vuole cogliere questa sfida, integrando una didattica più attenta alle esigenze degli studenti senza compromettere la qualità formativa.
La vicenda si presta a una riflessione più ampia sul modello educativo italiano, dove la scuola deve diventare spazio di crescita globale e ascolto, conciliando la formazione accademica con il sostegno socio-emotivo. L’esperienza di Trento spinge a ripensare politiche scolastiche inclusive e sostenibili, aprendosi a dialoghi tra docenti, famiglie e istituzioni per garantire a tutti gli studenti la possibilità di raggiungere la maturità con competenze e serenità, affrontando così le sfide del presente e del futuro.