Memoria e curiosità: le sorprendenti capacità del cervello diffuso nelle meduse Aurelia
Le meduse Aurelia, tradizionalmente considerate organismi semplici, sono al centro di una ricerca italiana che ha evidenziato sorprendenti capacità cognitive nonostante l'assenza di un cervello centrale. Il sistema nervoso diffuso di queste meduse permette loro di memorizzare oggetti e manifestare una preferenza per stimoli nuovi, rivelando così forme basilari di apprendimento e curiosità. L’esperimento ideato dalle Università di Padova e Trieste ha utilizzato stimoli visivi familiari e nuovi per osservare il comportamento delle meduse, con risultati che hanno mostrato una chiara attrazione verso la novità e la persistenza della memoria del primo oggetto. Questi risultati sfidano l'idea tradizionale che sistemi nervosi non centralizzati siano incapaci di sostenere comportamenti complessi, aprendo nuovi orizzonti di studio sul ruolo delle reti neurali diffuse negli invertebrati marini. Inoltre, la ricerca incoraggia una revisione del concetto di intelligenza animale, includendo gli invertebrati marini tra gli organismi capaci di apprendimento e comportamento esplorativo. Le implicazioni sono notevoli per la biologia evolutiva, le neuroscienze e persino per l’etica della ricerca, suggerendo anche applicazioni innovative in tecnologia e robotica ispirate al modello nervoso delle meduse. Questo studio rappresenta un passo fondamentale nel comprendere la biodiversità e le capacità cognitive nei sistemi nervosi più primitivi.