Meta utilizza i dati pubblici di Facebook e Instagram per allenare l’IA: cosa cambia dal 27 maggio 2025

Meta utilizza i dati pubblici di Facebook e Instagram per allenare l’IA: cosa cambia dal 27 maggio 2025

Dal 27 maggio 2025, Meta ha avviato l’addestramento della propria Intelligenza Artificiale utilizzando esclusivamente dati pubblici condivisi dagli utenti maggiorenni su Facebook e Instagram. Questa iniziativa coinvolge milioni di utenti europei e inaugura una nuova stagione per la privacy digitale. La raccolta dei dati segue un iter concordato con l’Autorità garante irlandese, responsabile della supervisione privacy europea delle big tech, soprattutto in virtù della sede di Meta a Dublino. I dati utilizzati riguardano solo contenuti pubblici, come post, commenti e foto visibili a tutti, escludendo rigorosamente messaggi privati, chat e informazioni protette da impostazioni di privacy restrittive. L’obiettivo dichiarato è migliorare le capacità delle AI integrate nei prodotti Meta, come l’assistente Meta AI già visibile su WhatsApp e, progressivamente, su Facebook e Instagram, offrendo una personalizzazione più avanzata e interazioni intelligenti. Tuttavia, questa svolta solleva questioni importanti relative alla trasparenza, alla gestione dei dati personali e al diritto degli utenti di mantenere il controllo sulle proprie informazioni pubbliche, generando interesse e dibattito sia tra esperti che tra i semplici utilizzatori dei social network Meta.

Meta ha affiancato a questa grande novità una serie di misure per garantire trasparenza, informazione e tutela dei diritti degli utenti. Innanzitutto, ha previsto notifiche chiare e informative estese sulla privacy, rendendo noto a tutti il cambiamento nelle condizioni d’uso e la finalità innovativa della raccolta dati. Un punto centrale del nuovo regolamento è la possibilità di opposizione: ogni maggiorenne può accedere ad un modulo semplice e diretto, tramite le impostazioni privacy delle piattaforme o attraverso link dedicati nelle comunicazioni ufficiali, per escludere le proprie informazioni pubbliche dall’addestramento AI. Il processo è sottoposto a verifica dell’identità, offre risposte certe e la revoca è sempre possibile. Queste misure sono coerenti con le più avanzate normative europee, che hanno visto la collaborazione tra Meta, il Garante irlandese e, in Italia, il Garante privacy nazionale, per garantire le massime tutele a categorie vulnerabili e a tutti coloro che desiderano monitorare o modificare il proprio coinvolgimento nel progetto di AI.

I rischi e le opportunità derivanti da questa trasformazione sono oggetto di un acceso dibattito. L’addestramento AI di Meta promette importanti benefici: evoluzione rapida degli assistenti digitali, maggiore rilevanza dei suggerimenti nei feed personalizzati, capacità di dialogo e di ricerca sempre più avanzate. Tuttavia, permangono legittime preoccupazioni sull’identificazione involontaria degli utenti, sulla possibile ricostruzione di profili e preferenze e sulla difficoltà di prevedere l’impatto a lungo termine delle nuove generazioni di AI addestrate su dati pubblici. La normativa italiana e le autorità europee mantengono un ruolo centrale nel monitoraggio, imponendo obblighi stringenti a Meta e prevedendo strumenti efficaci per la protezione dei dati. In definitiva, questa svolta rappresenta un banco di prova per i rapporti tra innovazione tecnologica e rispetto della privacy, chiamando a una responsabilità condivisa aziende, istituzioni e cittadini nella costruzione del nuovo mondo digitale europeo.

Questo sito web utilizza cookies e richiede i dati personali per rendere più agevole la tua esperienza di navigazione.