
Microsoft apre il suo ecosistema: le novità su Windows per adeguarsi al Digital Markets Act UE
Microsoft sta attuando una trasformazione storica del proprio ecosistema Windows per adeguarsi alle direttive del Digital Markets Act dell’Unione Europea, rivoluzionando il modo in cui gli utenti interagiscono con la piattaforma. La prima grande novità è la possibilità, per la prima volta, di disinstallare il Microsoft Store da Windows, offrendo agli utenti un controllo senza precedenti sui software presenti nei propri dispositivi. Questa iniziativa, accolta con favore da consumatori e sviluppatori europei, rubrica la fine di un’epoca in cui gli store preinstallati rappresentavano una scelta obbligata e non modificabile, aumentando la concorrenzialità e stimolando la nascita di mercati digitali alternativi. Contestualmente, Microsoft ha reso molto più semplice la selezione di browser e motori di ricerca preferiti, liberando gli utenti dall’obbligo implicito di utilizzare Microsoft Edge e Bing: ora, ogni browser può essere scelto come predefinito, e i motori di ricerca possono essere selezionati senza restrizioni, migliorando l’esperienza utente e restituendo il controllo effettivo sulle proprie scelte digitali. L’eliminazione delle notifiche intrusive di Edge e l’obbligo per Bing di aprire i risultati nel browser scelto rafforzano ulteriormente il trend verso un sistema operativo all’insegna della trasparenza e della personalizzazione.
Tutto questo è la diretta conseguenza dell’entrata in vigore del Digital Markets Act, una normativa pionieristica che ha rimodellato il panorama digitale europeo, imponendo obblighi precisi ai "gatekeeper" del settore tech. Il DMA garantisce la libertà di disinstallazione di servizi predefiniti, impedisce posizioni monopolistiche e introduce pesanti sanzioni per chi non si adegua. Microsoft ha risposto abbracciando le novità con tempestività: accanto alla disinstallazione del Microsoft Store, il DMA impone l’eliminazione dei dark pattern che forzavano le scelte degli utenti (come le notifiche Edge); favorisce inoltre la portabilità dei dati e vieta il privilegio dei servizi interni rispetto a quelli esterni, promuovendo così nuove opportunità sia per piccole e medie imprese europee che per sviluppatori di software indipendenti. L’impatto si estende anche alla privacy, con meno raccolta dati forzata e maggiore sicurezza, e a nuove opportunità di mercato, poiché le aziende locali ora possono competere in modo più equilibrato, sfruttando i canali digitali senza più essere ostacolate dalle scelte "di default" imposte dai grandi operatori.
In questa nuova cornice regolamentare, l’Europa si conferma leader nell’innovazione normativa, costringendo tutti i big player internazionali a rivedere le proprie strategie: l’esempio di Microsoft potrebbe essere infatti seguito da altri colossi come Google, Apple e Meta anche in altri mercati mondiali. Per Microsoft, tuttavia, queste aperture rappresentano più un’opportunità che un rischio: la trasparenza e maggiore autonomia promossa dagli aggiornamenti potrebbero consolidare la fiducia delle istituzioni e dei consumatori, rafforzando la posizione dell’azienda nell’UE e aprendo a nuovi modelli di collaborazione commerciale e sviluppo di servizi innovativi. Le modifiche segnano così l’avvio di una nuova era in cui l’utente è finalmente al centro delle scelte digitali, le regole sono condivise e la concorrenza torna ad essere leva di innovazione anche nell’ecosistema Windows, da sempre uno dei più diffusi e influenti del mondo. Il cambiamento, benché iniziale, è destinato a influenzare in profondità le politiche digitali future.