Nuova Escalation a Gaza: Netanyahu Ordina Raid Dopo Presunta Violazione della Tregua
La Striscia di Gaza è nuovamente sull'orlo di una crisi grave, con un'escalation militare scaturita dall'accusa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu contro Hamas per la presunta violazione della tregua. Questa tensione, maturata in un contesto già profondamente instabile, mette a rischio la fragile situazione umanitaria nel territorio. Netanyahu ha ordinato raid mirati dopo un'intensa riunione del Gabinetto di guerra israeliano, che ha discusso sulle modalità di risposta alle azioni ostili attribuite a Hamas. Il governo israeliano ha sottolineato come le violazioni della tregua rappresentino una minaccia per la sicurezza nazionale, mentre nel dibattito interno si sono scontrate opinioni divergenti tra approcci più aggressivi e cautela per evitare ulteriori escalation. Particolarmente delicato è il caso del cadavere trafugato di Ofir Tzarfati, che ha alimentato tensioni e proteste per il presunto mancato rispetto degli accordi umanitari da parte di Hamas. I raid israeliani si sono concentrati su obiettivi strategici come il valico di Rafah e i campi profughi di Deir al-Balah e Shati, generando danni collaterali e aggravando le condizioni di vita della popolazione civile. L'impatto umanitario è pesante: scarsità di acqua, energie, medicine e crescente insicurezza per donne e bambini accentuano la crisi in corso. La comunità internazionale ha reagito con appelli al rispetto del diritto internazionale e alla ripresa del dialogo, ma il futuro appare incerto. La situazione richiede un impegno multilaterale urgente per evitare una degenerazione ancora più grave del conflitto e porre le basi per una pace duratura nella regione.