Nuove Procedure INL per l’Interdizione dal Lavoro delle Lavoratrici Madri: Tutela Rafforzata in Scuola e Altri Settori

Nuove Procedure INL per l’Interdizione dal Lavoro delle Lavoratrici Madri: Tutela Rafforzata in Scuola e Altri Settori

Nel settembre 2025 l'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha emanato la nota n. 5944/2025, introducendo nuove linee guida per l'interdizione dal lavoro delle lavoratrici madri in condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli. Queste disposizioni mirano a uniformare a livello nazionale le procedure, rafforzando la tutela della salute della madre e del bambino, con particolare attenzione al settore scolastico e a situazioni lavorative a rischio durante la gravidanza. La normativa italiana di riferimento è l'articolo 17 del D.Lgs. 151/2001, che tutela le lavoratrici madri in presenza di rischi per la salute propria o del nascituro. Prima di questo aggiornamento, le prassi erano disomogenee, soprattutto nel comparto scuola, dove le condizioni di lavoro variano molto e possono comportare rischi specifici, come esposizione a sostanze chimiche, biologiche e difficoltà organizzative.

Il documento INL propone una definizione aggiornata di rischi specifici per gravidanza, identifica i soggetti responsabili della valutazione (datore di lavoro, medico competente, RSPP) e stabilisce un iter preciso dalla segnalazione al provvedimento di interdizione, con tempistiche e documentazione standardizzate. In ambito scolastico, l’interdizione può coinvolgere insegnanti di scuole dell’infanzia o personale ATA, esposti a rischi quali malattie infettive o agenti chimici. La valutazione del rischio include fattori come orari di lavoro, carichi fisici, microclima e la presenza di infezioni trasmissibili. Le procedure privilegiano l’adattamento della mansione quando possibile, ricorrendo all’interdizione solo in assenza di alternative compatibili con la tutela della salute.

L'obiettivo centrale delle nuove linee guida è garantire una tutela più efficace e integrale, senza perdita dei diritti economici, rafforzando la comunicazione verso le lavoratrici incinte e semplificando l’iter di accesso. I datori di lavoro, in particolare le scuole, sono chiamati a collaborare strettamente con i servizi di prevenzione e i medici competenti, riducendo rischi di contenziosi e migliorando il clima aziendale. Le procedure operative prevedono segnalazione, valutazione, tentativo di adattamento e infine, se necessario, interdizione, con monitoraggio continuo. Questi cambiamenti ottimizzano la normativa preesistente, uniformano le prassi e riconoscono il ruolo attivo delle lavoratrici nella gestione della propria tutela, contribuendo a una cultura del lavoro più sicura e rispettosa della maternità.

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