Nuovo canale di reclutamento docenti: elenchi regionali e decreto attuativo entro il 31 dicembre 2025

Nuovo canale di reclutamento docenti: elenchi regionali e decreto attuativo entro il 31 dicembre 2025

La scuola italiana si prepara a una importante riforma nel sistema di reclutamento degli insegnanti, introdotta dal decreto legge 45/2025. Il nuovo canale di reclutamento, basato sulla creazione di elenchi regionali degli aspiranti docenti, si propone di risolvere il problema dell’esaurimento delle graduatorie tradizionali e garantire la copertura tempestiva delle cattedre vacanti, in particolare per discipline STEM e di sostegno. Questi elenchi raccoglieranno candidati che hanno superato la prova orale nei concorsi dal 2020 al 2025, ma che non sono ancora assunti a tempo indeterminato, ordinati secondo l’anzianità cronologica del superamento del concorso. L’accesso è riservato agli aspiranti privi di ruolo, escludendo quindi docenti già stabilizzati per favorire l’assunzione di nuovi professionisti e rispettare la normativa europea sul lavoro a tempo determinato.

Il decreto legge 45/2025 istituisce un quadro normativo dettagliato, con un decreto attuativo previsto entro il 31 dicembre 2025 che definirà i requisiti, le modalità di iscrizione, le tempistiche e la pubblicazione degli elenchi regionali. L’innovazione non sostituisce le graduatorie esistenti, ma entra in gioco solo quando queste risultano esaurite, permettendo un’ulteriore chiamata di insegnanti qualificati. Questo sistema punta a valorizzare il merito e ad accelerare le assunzioni, riducendo il precariato storico e minimizzando le cattedre scoperte all’inizio dell’anno scolastico.

Le reazioni sindacali sono state generalmente positive, pur con richieste di chiarezza e uniformità a livello nazionale. Tra i vantaggi si segnalano maggiore equità e trasparenza, mentre criticità riguardano la possibile sovrapposizione con le graduatorie tradizionali e la gestione operativa degli elenchi. La buona riuscita della riforma dipenderà dall’efficacia del decreto attuativo e dalla collaborazione tra Ministero e Uffici Scolastici Regionali. Nel complesso, questa riforma si propone di rafforzare la professione docente e garantire un sistema di reclutamento più efficiente e meritocratico, a beneficio degli studenti e dell’intero sistema educativo italiano.

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