
Occupazione giovanile in Italia: tra crescita dell'occupazione generale e ostacoli per i giovani
Il mercato del lavoro italiano nel maggio 2025 mostra segnali di crescita con un aumento complessivo di 80mila occupati e una marcata espansione dei contratti permanenti, cresciuti di 388mila unità in un anno. Questa stabilizzazione è importante soprattutto in un contesto post-pandemico, dove il lavoro stabile rappresenta una necessità per molte famiglie. Tuttavia, l'analisi più approfondita svela criticità, soprattutto per i giovani tra 15 e 24 anni, che ancora affrontano un tasso di disoccupazione elevato, pari al 21,6%, superiore alla media europea. La diminuzione dei contratti a termine, se da un lato potrebbe indicare una maggiore stabilità, dall'altro rischia di ridurre le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani, che spesso si affidano proprio a queste forme contrattuali temporanee come primo passo.
Questa scarsa incidenza della crescita dei contratti permanenti sui giovani è dovuta a diversi fattori: le aziende preferiscono stabilizzare lavoratori con più esperienza, manca un ricambio generazionale efficace e persiste il disallineamento tra competenze offerte dal sistema formativo e quelle richieste dal mercato. Inoltre, la questione salariale rappresenta un ulteriore ostacolo: i giovani spesso percepiscono stipendi iniziali inferiori del 30% rispetto ai coetanei del Nord Europa, fenomeno che alimenta la fuga delle menti migliori verso l'estero. Oltre a ciò, si evidenziano problemi strutturali quali la scarsa qualità e accessibilità dei percorsi formativi, la limitata propensione delle imprese ad innovare e investire sui giovani e difficoltà burocratiche e finanziarie nell’avvio di attività imprenditoriali giovanili.
Per affrontare queste sfide è necessario un approccio multidimensionale e coordinato che coinvolga istituzioni, imprese e sistema educativo. Tra le soluzioni proposte si segnalano il rafforzamento dell’orientamento scolastico e universitario, l'incremento di apprendistati e tirocini di qualità, incentivi fiscali per favorire le assunzioni giovanili, agevolazioni per l’imprenditorialità giovanile e investimenti mirati nell’educazione digitale e nelle discipline STEM. Solo un patto generazionale inclusivo potrà consentire ai giovani italiani di avere un ruolo attivo nella crescita economica e sociale del Paese, trasformando gli indicatori positivi in reale opportunità di lavoro stabile e dignitoso.