Paesi Bassi: Limiti agli Studenti Internazionali e il Rischio di una Perdita da 5 Miliardi di Euro
Negli ultimi anni, i Paesi Bassi sono diventati meta ambita per studenti internazionali grazie a università di eccellenza e un sistema accademico globalizzato. Tuttavia, la recente proposta governativa di limitare il numero di studenti stranieri nelle principali università rischia di causare una perdita economica stimata fino a 5 miliardi di euro. Questa misura nasce da preoccupazioni legate alla sostenibilità delle infrastrutture universitarie e all'occupazione locale, ma potrebbe compromettere l'internazionalizzazione e la crescita economica del paese.
La ricerca commissionata evidenzia che gli studenti internazionali contribuiscono significativamente al PIL attraverso spese dirette, tasse universitarie più elevate, investimenti immobiliari e innovazione. In particolare, il settore dei servizi aziendali, inclusi tecnologia e consulenza, è il più vulnerabile, rischiando una perdita del 39% degli impatti negativi totali. Le università olandesi chiedono una strategia nazionale che mantenga l'internazionalizzazione, migliori i servizi di accoglienza e incentivi la permanenza post-laurea, per non perdere competitività a livello globale.
Gli studenti stranieri oggi rappresentano circa il 12% dei iscritti, portando cultura, competenze e contributi fiscali significativi. Il loro inserimento nel mercato del lavoro colma gap di competenze critici nei settori ICT, ingegneria e scienze, e migliora la dinamica sociale ed economica del paese. La limitazione degli ingressi genera preoccupazioni su un possibile declino della qualità accademica, fuga dei cervelli e danni all'immagine internazionale dell'Olanda, mentre parte della popolazione vede positivamente la misura per ridurre la pressione sugli alloggi. La sfida sarà bilanciare attrattività e sostenibilità, evidenziando l'importanza di politiche attente e coordinate per il futuro del sistema universitario e dell'economia olandese.