Apple lancia la riparazione fai-da-te anche per i nuovi iPad: cosa cambia con Self Service Repair
Apple ha recentemente ampliato il suo programma Self Service Repair introducendo la possibilità di effettuare riparazioni fai-da-te anche sui più recenti modelli di iPad. Il servizio, nato nel 2022 per dispositivi iPhone e Mac, adesso copre una gamma più estesa che include iPad Air (M2 e successivi), iPad Pro (M4), iPad mini (A17 Pro) e iPad (A16), consentendo la sostituzione autonoma di componenti fondamentali come display, batterie, fotocamere e moduli di ricarica. Il programma offre ai clienti la possibilità di acquistare o noleggiare strumenti professionali e di seguire guide dettagliate realizzate da Apple stessa. In questo modo, l’azienda mira a promuovere una maggiore autonomia degli utenti, una cultura della manutenzione responsabile e una significativa riduzione dei rifiuti elettronici attraverso la restituzione e il riciclo delle parti sostituite, il tutto mantenendo l’uso esclusivo di componenti originali certificati Apple.
Il nuovo Self Service Repair si pone dunque come alternativa all’assistenza tradizionale, offrendo vantaggi come minori tempi di inattività, risparmio sui costi di manodopera e maggiore consapevolezza nella gestione dei propri dispositivi. Tuttavia, il programma presenta anche alcune criticità, come la complessità delle riparazioni sui modelli più recenti e il possibile rischio di invalidare la garanzia in caso di errori o uso di parti non originali. Apple consiglia infatti la riparazione self service solo a utenti con un minimo di esperienza tecnica, mentre per interventi più complessi resta preferibile rivolgersi ai centri di assistenza autorizzati o ai nuovi centri indipendenti che aderiscono al programma Genuine Parts Distributor, i quali garantiscono ricambi tempestivi, originali e prezzi trasparenti. Questa rete parallela di assistenza, assieme alla piattaforma ufficiale Self Service Repair e alla progressiva espansione del servizio in nuovi territori come il Canada, amplia le opzioni disponibili per consumatori e professionisti.
Sul fronte ambientale, Apple sottolinea come la riparazione autonoma rappresenti un passo avanti nella sostenibilità, riducendo lo spreco di dispositivi e favorendo il riciclo certificato delle componenti. Domande frequenti riguardano la validità della garanzia, i costi, la disponibilità di strumenti e la sicurezza della procedura. Apple rassicura: seguendo le istruzioni ufficiali e utilizzando solo ricambi originali, la garanzia resta valida e la sicurezza degli interventi viene garantita. In sintesi, con la promozione di un’assistenza sempre più personalizzata, Apple accompagna il consumatore verso una nuova era di autonomia e consapevolezza, lasciando la scelta tra riparazione fai-da-te con supporto ufficiale o affidamento alle modalità classiche, e ponendo le basi per un ecosistema di supporto più sostenibile, accessibile e trasparente.
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### Primo paragrafo
Il DM 75/2025 rappresenta una svolta importante nella gestione dell’accesso ai percorsi di specializzazione sul sostegno per i docenti italiani con almeno tre anni di servizio. L’intento principale della normativa è valorizzare l’esperienza maturata nel sistema scolastico nazionale, offrendo una posizione prioritaria ai docenti che hanno già dimostrato continuità nell’insegnamento. La creazione di una graduatoria specifica e di criteri di selezione più stringenti mira a ridurre la precarietà, soprattutto nelle scuole primarie e secondarie, e a garantire trasparenza e meritocrazia nella selezione degli insegnanti. Tuttavia, la pubblicazione e la gestione delle graduatorie sono affidate a ciascuna università, portando spesso a disallineamenti, sovrapposizioni nei bandi e rischio di esclusione per alcuni candidati qualificati. Queste problematiche, unite alla mancanza di una piattaforma nazionale coordinata, hanno evidenziato la necessità di interventi più incisivi per armonizzare le procedure e prevenire disparità tra i vari atenei. In questo contesto, il gruppo Uniti per Indire ha individuato nelle difficoltà di ricollocamento dei docenti sovrannumerari una delle principali criticità, avanzando proposte innovative per un sistema più equo ed efficiente nella gestione delle graduatorie.
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### Secondo paragrafo
La questione dei docenti sovrannumerari è uno dei nodi più critici emersi con l’applicazione del DM 75/2025. Questi insegnanti, pur avendo maturato i requisiti previsti e un’esperienza professionale significativa, rischiano di essere esclusi dai percorsi di specializzazione per una mera questione numerica di posti disponibili negli atenei di loro scelta. Uniti per Indire suggerisce, a questo proposito, l’adozione di un algoritmo nazionale di collocamento che raccolga i nominativi dei sovrannumerari, aggiorni regolarmente l’elenco dei posti residui disponibili nelle varie università, e provveda a un’assegnazione automatica in base al punteggio e alle preferenze espresse dai candidati. I benefici di tale algoritmo sarebbero molteplici: trasparenza delle procedure, riduzione dei contenziosi e una gestione più razionale delle risorse umane nel sistema educativo. Senza un approccio centralizzato e informatizzato, invece, si perpetuano discrepanze territoriali, lungaggini amministrative e incertezze che minano la motivazione degli insegnanti e la qualità complessiva della formazione. La mancata pubblicazione simultanea delle graduatorie e la scarsa interoperabilità tra le banche dati universitarie aggravano ulteriormente la situazione, impedendo un’efficace redistribuzione dei docenti e una piena valorizzazione delle loro competenze.
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### Terzo paragrafo
Guardando al futuro, diversi osservatori sottolineano la necessità di una riforma che preveda la centralizzazione delle procedure, l’implementazione di strumenti informatici condivisi e regole chiare per la gestione dei posti e delle graduatorie. Un sistema di assegnazione algoritmico permetterebbe di promuovere la meritocrazia e tutelare il diritto di tutti i docenti qualificati a completare la loro formazione, riducendo le disparità legate a limiti territoriali e organizzativi. La creazione di una piattaforma nazionale rappresenterebbe il tassello mancante per garantire trasparenza e parità di trattamento, permettendo inoltre una mobilità inter-universitaria più fluida e informata. In definitiva, affinché il percorso docenti tre anni di servizio risponda realmente agli obiettivi di valorizzazione e di equità, è indispensabile una collaborazione sinergica tra ministero, università e rappresentanza dei docenti. Solo così sarà possibile superare le attuali criticità e costruire un sistema formativo per il sostegno capace di rispondere alle esigenze della scuola contemporanea, premiando chi ha già dimostrato competenza e impegno sul campo. L’adozione di un algoritmo nazionale e la trasparenza nei criteri di selezione rappresentano la strada maestra per un futuro più giusto ed efficiente.
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### Paragrafo 1
Il recente scontro tra l’amministrazione Trump e Harvard University si configura come un evento senza precedenti nella storia delle relazioni tra governo americano e istituzioni accademiche. La decisione di ritirare 100 milioni di dollari di finanziamenti federali appare una risposta diretta alle contestazioni rivolte all’ateneo circa presunti episodi di antisemitismo e discriminazione razziale. Il provvedimento, avviato su impulso della General Services Administration (GSA) in collaborazione con altri organi federali come il Dipartimento della Difesa e il National Institutes of Health, implica non soltanto la sospensione immediata delle risorse, ma anche la revisione di tutti i contratti in essere e la ricerca di fornitori alternativi per progetti di ricerca e sviluppo. Harvard, che tradizionalmente dipende per oltre il 25% del proprio budget di ricerca dai fondi statali, vede dunque minacciata la sua capacità di mantenere la leadership nei settori strategici dell’innovazione e dell’accademia. Il congelamento di ulteriori 2,2 miliardi di dollari accentua la gravità della situazione, generando allarme tra gli oltre 3.000 ricercatori e tra tutta la comunità universitaria coinvolta in attività sostenute dai fondi pubblici.
### Paragrafo 2
Le motivazioni ufficiali di questo taglio, dichiarate dalla Casa Bianca e dalla GSA, fanno riferimento a «ripetute violazioni dei principi di non discriminazione» e a una presunta inadeguata gestione delle proteste studentesche e della diversità nel campus di Harvard. In particolare, le critiche si sono inasprite per la posizione su temi come il conflitto israelo-palestinese e la giustizia razziale, accendendo il dibattito politico e mediatico. La risposta pubblica di Harvard è stata netta: i vertici hanno assicurato il massimo impegno contro ogni forma di discriminazione e rigettato ogni accusa di antisemitismo e razzismo. L’iniziativa di Trump ha sollevato divisioni anche nell’opinione pubblica americana, con una parte favorevole alla linea dura nei confronti delle università considerate troppo progressiste, mentre altri temono l’uso strumentale del potere esecutivo per colpire la libertà accademica e l’integrità delle istituzioni culturali. Le conseguenze si stanno già facendo sentire non solo nella ridefinizione dei rapporti con i partner di Harvard, ma anche nel clima di incertezza che investe l’intero sistema accademico statunitense.
### Paragrafo 3
La decisione di congelare e revocare i finanziamenti federali ad Harvard può avere vaste ripercussioni sia a livello nazionale sia internazionale. Sul piano interno, rischia di compromettere gravemente la ricerca scientifica, le borse di studio e la mobilità di studenti e ricercatori, costringendo l’università a ridimensionare i servizi e modificare le proprie strategie di sviluppo. L’esempio di Harvard potrebbe fungere da campanello d’allarme per gli altri atenei americani, spingendoli a rivedere le proprie policies rispetto alla gestione di diversità, protesta e trasparenza nella ricezione di fondi pubblici. Sul piano globale, il caso pone in discussione il modello americano di università d’élite e potrebbe indebolire la posizione di Harvard nelle classifiche internazionali, spingendo collaboratori e talenti stranieri verso altre mete accademiche. La vicenda, infine, rinnova l’interrogativo di fondo sul rapporto tra potere politico e accademico: il rischio è quello di una crescente polarizzazione e di una crisi di fiducia tra istituzioni che dovrebbe, invece, fondarsi su dialogo e rispetto reciproco.
### 1. Cambiamenti nell’ordine dei giganti tech
L’analisi di Multiples.VC del 2024 ha profondamente ridefinito il panorama dell’efficienza economica tra le principali aziende tecnologiche mondiali. In un risultato sorprendente, OnlyFans ha superato colossi come Nvidia e Apple in termini di ricavi per dipendente, assumendo un ruolo da protagonista nella nuova élite delle società tech più redditizie. La metodologia usata da Multiples.VC, che misura il fatturato netto annuale diviso per il numero dei dipendenti, ha evidenziato come oggi le piattaforme digitali siano in grado di ottenere performance economiche straordinarie con strutture molto snelle rispetto alle tradizionali big tech. OnlyFans, nata nel 2016 come piattaforma per la monetizzazione di contenuti digitali con un modello B2C fortemente scalabile, è riuscita a consolidarsi come esempio di efficienza, generando nel 2024 un fatturato netto di 1,8 miliardi di dollari e ricavi medi per dipendente di 37,6 milioni di dollari. Questi risultati mettono in evidenza un nuovo paradigma competitivo: le aziende più innovative nel settore digital, grazie a processi di automazione e modelli organizzativi flessibili, possono superare i big storici in termini di produttività, ridefinendo le regole e le aspettative del mercato globale della tecnologia.
### 2. Le ragioni dietro il successo di OnlyFans e il confronto con altri big tech
L’exploit di OnlyFans in classifica non è casuale, ma il risultato di una combinazione precisa di fattori strutturali e strategici. In primo luogo, la quasi totale automazione dei processi relativi ai contenuti, ai pagamenti e al supporto clienti permette di contenere la dimensione della forza lavoro, massimizzando al tempo stesso il valore generato per ciascun dipendente. Inoltre, la piattaforma beneficia di una monetizzazione diretta che elimina intermediari e costi supplementari, trattenendo una quota molto elevata delle transazioni. Il settore verticale in cui opera, quello dei contenuti a pagamento, garantisce stabilità e crescita costante, nonostante le controversie ed esigenze di regolamentazione. La classifica di Multiples.VC vede Tether al primo posto grazie a un modello automatizzato e ultra-razionale nel fintech, ma il caso OnlyFans dimostra come anche il mondo dei media digitali possa raggiungere livelli di efficienza un tempo impensabili. Al contrario, big tech come Nvidia, Apple e YouTube, benché leader assoluti in altri indicatori finanziari, faticano a tenere il ritmo in termini di produttività pro capite, soprattutto a causa delle strutture aziendali più complesse e dei processi meno snelli.
### 3. Implicazioni per il mercato del lavoro tech e prospettive future
Il trionfo di OnlyFans nell’efficienza pro capite rappresenta sia una sfida sia un’opportunità per l’intero settore tecnologico. Da una parte, evidenzia la possibilità di creare valore economico straordinario senza espansioni massive della forza lavoro, suggerendo la necessità per le aziende tradizionali di rivedere il proprio assetto organizzativo. Dall’altra, però, apre interrogativi su sostenibilità occupazionale ed equità nella distribuzione della ricchezza, considerando che un modello così snello riduce l’impatto positivo sulla creazione di posti di lavoro. OnlyFans si trova anche di fronte a sfide rilevanti: la pressione normativa, la crescente concorrenza e la reputazione legata ai contenuti offerti richiederanno investimenti costanti in tecnologie, sicurezza e innovazione. Tuttavia, la posizione conquistata dalla piattaforma svela un trend che potrebbe consolidarsi: nel nuovo paradigma tech, a prevalere saranno le aziende capaci di massimizzare la produttività per dipendente attraverso una gestione efficiente, creativa e fortemente digitalizzata delle proprie risorse e dei processi organizzativi.
Il nono volo della Starship di SpaceX, avvenuto il 28 maggio 2025 dalla storica piattaforma Pad A di Starbase, Texas, si è rivelato uno dei test più difficili per l’azienda guidata da Elon Musk. L’intera missione orbitale, ricca di aspettative tecniche e commerciali, era destinata a validare la separazione degli stadi, il rilascio del carico utile e la riutilizzabilità del grande razzo. Dopo un decollo impeccabile e una corretta separazione tra il booster Super Heavy e Ship 35, sono emerse due criticità fatali: durante il rientro controllato, il booster Super Heavy è esploso, mentre Ship 35 ha iniziato a perdere assetto a causa di una fuga dal serbatoio centrale di carburante. Tale perdita ha comportato un progressivo deterioramento dei sistemi di controllo e la compromissione della traiettoria di volo, chiudendo le possibilità di raggiungere con successo il traguardo orbitale e di effettuare il rilascio del carico utile.
Dal punto di vista tecnico, le indagini puntano a chiarire le cause multifattoriali dell’incidente. Tra i possibili scenari, si esaminano difetti strutturali nei materiali o nei giunti di saldatura dei serbatoi, sollecitazioni anomale durante la separazione degli stadi, e potenziali impatti del malfunzionamento del Super Heavy su Ship 35. L’anomalia al sistema di assetto, innescata dalla perdita di propellente, ha portato SpaceX a passivare la nave, ovvero a disattivare i sistemi primari e indirizzarla verso la distruzione controllata, in modo da ridurre i rischi di detriti sia a terra sia in orbita. L’incidente ha inoltre impedito la dimostrazione, attesa e fondamentale, del rilascio del carico utile attraverso l’apertura del portellone, accentuando così la necessità di revisionare i meccanismi di separazione e sgancio, cruciali per future missioni commerciali e scientifiche.
Le reazioni di SpaceX e delle autorità statunitensi sono state immediate: avviate indagini complete, raccolta e analisi dei dati e un ciclo di miglioramento continuo, coerente con la filosofia aziendale di “fallire in sicurezza” per apprendere rapidamente. L’incidente, pur rappresentando una battuta d’arresto, offre a SpaceX elementi preziosi su cui lavorare: rafforzare i controlli sui serbatoi pressurizzati, introdurre test addizionali sui sistemi di rilascio dei carichi e perfezionare le telemetrie di controllo in tempo reale. Nonostante la difficoltà e la grande visibilità dell’insuccesso, la filosofia dell’apprendimento continuo resta il vero motore dell’innovazione, assicurando che ogni fallimento si trasformi in una reale opportunità di progresso, verso voli sempre più sicuri, affidabili e, in prospettiva, aperti a nuovi traguardi nell’esplorazione spaziale condivisa.
La Royal Mail ha scelto, in occasione dell’80° anniversario del Giorno della Vittoria in Europa, di emettere un francobollo commemorativo dedicato a William T. Tutte, matematico britannico determinante nella decifrazione dei codici nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. La sua inclusione tra i dieci protagonisti celebrati rappresenta il riconoscimento ufficiale di un genio spesso rimasto nell’ombra, e sottolinea l’importanza della scienza e della crittografia nella lotta per la libertà. Il francobollo non solo tramanda la memoria individuale di Tutte, ma anche quella collettiva di tutti gli eroi che operarono dietro le quinte, ribadendo quanto la ricerca e l’impegno intellettuale siano fondamentali tanto quanto le azioni militari. Attraverso questa emissione filatelica, la Royal Mail rende omaggio a una figura che, con la sola forza dello studio e del pensiero, ha inciso sulle sorti del conflitto mondiale e, di riflesso, sull’identità storica e culturale europea.
William T. Tutte ebbe una carriera straordinaria, passando dai banchi dell’Università di Cambridge alle stanze segrete di Bletchley Park, il cuore dell’intelligence britannica. La sua abilità matematica lo portò a svolgere un ruolo cruciale nella decifrazione del Lorenz cipher, noto anche come “Fish”, il sistema di comunicazione ritenuto inviolabile dall’alto comando nazista. Senza strumenti meccanici a disposizione, Tutte e i suoi colleghi dovettero ricostruire il funzionamento del cifrario solo tramite deduzioni logiche e matematiche. L’impresa, classificata per decenni come segreto militare, consentì agli Alleati di leggere comunicazioni riservate tra il comando tedesco e i fronti di guerra: un risultato considerato dagli storici forse ancor più importante della decifrazione di Enigma. Il contributo di Tutte, riconosciuto solo anni dopo la fine della guerra, cambiò il volto della crittografia moderna e rappresentò una svolta strategica fondamentale per la fine delle ostilità.
Nel dopoguerra, Tutte si trasferì in Canada, contribuendo in modo decisivo alla crescita accademica e scientifica dell’Università di Waterloo e della scuola canadese di crittografia. La sua attività di ricercatore e docente influenzò generazioni di studenti, consolidando il ruolo del Canada nella matematica applicata e nella sicurezza informatica. In questo senso, il francobollo celebrativo funge sia da strumento di memoria sia da stimolo alla divulgazione: sottolinea l’importanza della sinergia tra scienza, storia e società e invita le nuove generazioni a riconoscere e valorizzare gli eroi “silenziosi” che, con ingegno e determinazione, contribuirono a garantire la libertà e la democrazia. L’esempio di Tutte dimostra come la ricerca e il sapere possano incidere profondamente sulla storia, e costituisce un invito costante a preservare e onorare la memoria di questi protagonisti anche attraverso strumenti popolari e accessibili come i francobolli commemorativi.
Il caso di Theuns du Toit, avvenuto nel maggio 2022 presso la Stellenbosch University, ha avuto ampio risalto mediatico e acceso un dibattito nazionale sulle violenze e i comportamenti scorretti nei campus universitari sudafricani. L’episodio vide du Toit accusato di aver urinato intenzionalmente sui libri e sul laptop del compagno Babalo Ndwayana, un atto filmato e poi diffuso sui social, generando una reazione decisa sia della comunità accademica sia dell’opinione pubblica. La rapidità di diffusione del video e lo sdegno suscitato resero il caso simbolo delle tensioni e delle sfide che il sistema universitario sudafricano deve affrontare in termini di rispetto e convivenza tra studenti.
Sul piano penale, la vicenda si è conclusa nel maggio 2025 con l’assoluzione di Theuns du Toit dopo un lungo processo. Il tribunale ha basato il verdetto sull’inaffidabilità delle testimonianze e sull’insufficienza della ricostruzione dei fatti, sottolineando la mancanza di prove certe per una condanna. Tuttavia, l’esito del processo non ha placato proteste e polemiche: molte voci hanno evidenziato i limiti della giustizia ordinaria nel trattare comportamenti lesivi della dignità, soprattutto quando avvengono all’interno di un contesto accademico che richiede standard etici particolarmente elevati per garantire ambienti sicuri e rispettosi.
Parallelamente all’iter giudiziario, la Stellenbosch University ha portato avanti una severa indagine disciplinare interna che ha condotto all’espulsione definitiva di du Toit. Le prove raccolte in ambito universitario, tra cui filmati e testimonianze, hanno permesso di applicare la sanzione più dura possibile secondo il regolamento accademico, segnalando un approccio deciso contro le violazioni del codice di condotta. Il provvedimento è stato accolto come un forte segnale verso la promozione di ambienti accademici etici, anche se la decisione ha alimentato un acceso dibattito sociale: alcuni l’hanno giudicata esemplare, altri troppo severa. Nel contesto sudafricano, dove la questione delle violenze nei campus è spesso centrale, il caso viene considerato un esempio rilevante di come le università possano agire autonomamente, prevenendo e sanzionando condotte lesive al di là dell’esito dei procedimenti penali. Questo approccio, tuttavia, richiede continui sforzi nell’implementazione di misure preventive e nel rafforzamento della cultura del rispetto all’interno della comunità universitaria.
### Primo paragrafo
L’avvio dei percorsi di specializzazione per il sostegno 2025 segna una svolta determinante per il reclutamento e la formazione degli insegnanti in Italia, specialmente dopo l’entrata in vigore dei decreti ministeriali 75 e 77 del 24 aprile 2025. Queste norme hanno ridefinito i requisiti di accesso e la struttura dei percorsi, offrendo la possibilità anche ai docenti con titolo estero – sia riconosciuto sia in attesa di riconoscimento – di partecipare al percorso dedicato. A tal fine, i docenti devono aver maturato almeno tre anni di servizio su posti di sostegno, anche non continuativi, nelle scuole statali o paritarie, nei dieci anni precedenti. Il percorso, organizzato da Università e INDIRE, è articolato su almeno 4 mesi, per un totale di 1500 ore tra lezioni teoriche, laboratori, tirocini e project work. Queste innovazioni rappresentano un tentativo concreto di colmare il gap formativo e garantire maggiore inclusione nella scuola italiana, rafforzando il profilo dei docenti e uniformandone la preparazione a standard europei. Entrambi, docenti italiani e abilitati all’estero, dovranno inoltre completare la formazione prevista, con un’attestazione finale che consente l’accesso alle principali opportunità lavorative nel sostegno.
### Secondo paragrafo
Tra i vantaggi principali offerti dal nuovo percorso di specializzazione sostegno c’è la possibilità di inserirsi in GPS prima fascia sostegno, un elenco che garantisce la priorità nelle nomine rispetto alla seconda fascia e apre le porte a incarichi annuali più stabili. Inoltre, il titolo ottenuto consente la partecipazione a concorsi ordinari e straordinari banditi dal Ministero dell’Istruzione, incrementando il ventaglio di occasioni per consolidare o migliorare la propria posizione lavorativa. Tuttavia, occorre chiarire che la specializzazione non determina automaticamente l’immissione in ruolo: ciò resta subordinato all’offerta di posti a livello territoriale, all’esito dei concorsi e alle scelte di politica scolastica. Nonostante ciò, acquisire la specializzazione significa valorizzare la propria esperienza e competenza, migliorare la spendibilità del proprio profilo anche per ruoli di maggior responsabilità e aumentare il punteggio per future selezioni o chiamate rapide ministeriali. I docenti abilitati all’estero, completando il percorso e superando i controlli sulle competenze, potranno quindi intraprendere con maggiori prospettive una carriera stabile nel sistema scolastico italiano.
### Terzo paragrafo
Non mancano però rischi e criticità. Le tempistiche sono serrate, poiché il percorso deve concludersi entro dicembre 2025; possono emergere disparità territoriali per la disponibilità di posti presso Università e INDIRE; restano, inoltre, dubbi sui tempi di riconoscimento delle abilitazioni estere, con la possibilità che le procedure si prolunghino. Infine, nessun percorso garantisce oggi l’immissione diretta in ruolo, per cui è fondamentale valutare attentamente ogni passo alla luce delle reali prospettive. Il consiglio pratico per i docenti è di monitorare costantemente i bandi, preparare per tempo tutta la documentazione e seguire scrupolosamente le istruzioni ministeriali, magari richiedendo supporto alle segreterie scolastiche o ai sindacati. In sintesi, i nuovi percorsi rappresentano senza dubbio un’opportunità importante per docenti con esperienza o titolo estero, ma vanno affrontati con consapevolezza, spirito di iniziativa e attenzione alle evoluzioni normative del settore scolastico. Solo così sarà possibile trasformare la specializzazione sostegno 2025 in un vero investimento di crescita professionale.
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