Rossella Moretti e la battaglia per il riconoscimento della neuropatia: quando l’Inps non tutela i malati
La vicenda di Rossella Moretti, ex modella italiana affetta dalla neuropatia delle piccole fibre dal 2021, evidenzia una grave lacuna nel sistema di tutela delle malattie rare in Italia. Nonostante i sintomi invalidanti della sua condizione, Rossella si è scontrata con l’assenza di riconoscimento da parte dell’INPS, la cui tabella delle malattie invalidanti non è stata aggiornata dal 1992. Questo ha causato un rifiuto nella concessione dell’invalidità civile e il conseguente accesso a misure di sostegno economico, rispecchiando un problema comune a molti pazienti con diagnosi simili che si trovano esclusi dalla protezione sociale. La neuropatia delle piccole fibre, difficile da diagnosticare e trattare, provoca dolore cronico e vari disturbi neurologici, influendo significativamente sulla qualità di vita e sulla capacità lavorativa dei pazienti. La diagnosi tardiva e la non riconoscibilità della malattia da parte delle istituzioni complicano ulteriormente il percorso di chi ne soffre, costringendoli spesso all’isolamento e al disagio economico. L’INPS, basandosi su un tabellario obsoleto, non consente di riconoscere condizioni come quella di Rossella, escludendo così molte patologie emergenti e rare dai benefici previsti per i disabili. Questo problema è diffuso a livello nazionale, con numerose testimonianze di persone che, vittime della stessa ingiustizia, sono costrette a vivere senza tutele economiche e sociali adeguate. A livello internazionale, invece, sistemi più moderni aggiornano regolarmente gli elenchi di malattie riconosciute, consentendo un supporto più efficace ai pazienti. Rossella Moretti ha lanciato un appello per un urgente aggiornamento del tabellario INPS, proponendo formazione specifica per il personale medico-legale, istituzione di tavoli tecnici con le istituzioni e le associazioni, oltre a campagne informative per sensibilizzare sul tema. L’obiettivo è rendere il sistema italiano più inclusivo e adattato alle nuove realtà mediche, garantendo diritti e assistenza a chi vive con malattie rare e non riconosciute. La sua testimonianza ha contribuito a aumentare la consapevolezza pubblica e a promuovere una riflessione sulle necessità di riforma, sottolineando come solo tramite aggiornamenti normativi, informazione e ascolto delle persone si possa costruire un modello di tutela giusto e umano, non solo per Rossella ma per tutti i cittadini fragili che lottano per il riconoscimento e la dignità.
Il volumetto “Quanto a me continuo a cercare” rappresenta un’opera unica che raccoglie gli scritti di Toni Negri pubblicati tra il 1998 e il 2006 sulla rivista “Riparazione mariana”, approfondendo il rapporto tra autonomia intellettuale e spiritualità mariana. Toni Negri, noto filosofo e attivista, sviluppa una teologia originale centrata sulla figura di Maria, intesa non come simbolo passivo ma come archetipo di resistenza, solidarietà e speranza. Maria diventa così un modello per una società più giusta e inclusiva, una chiave di lettura che intreccia maternità, cura e giustizia sociale in un dialogo aperto tra fede e ragione. Particolarmente significativa è la rilettura innovativa dell’Ave Maria come inno alla maternità, che celebra la vita e invita a riconoscere il valore universale di accoglienza e protezione. Attraverso queste riflessioni, Negri propone una spiritualità trasversale che include il mistero dell’Eucaristia e il valore del perdono, concepito come un percorso complesso di consapevolezza e dialogo. La presenza di suor Teresilla nel libro sottolinea un contesto spirituale concreto e dialogante con la modernità, contribuendo a definire il clima della ricerca di Negri. Le riflessioni contenute nel volume mostrano ancora oggi grande attualità, fornendo spunti per ripensare le categorie della cura, della responsabilità sociale e del senso collettivo, e offrono un contributo prezioso sia agli studiosi di teologia che a chi cerca nuove vie di spiritualità e impegno civile.
Linus Torvalds, il celebre creatore del sistema operativo Linux, ha recentemente deciso di tornare a utilizzare una tastiera meccanica dopo sei mesi di sperimentazione con una tastiera a basso profilo. La sua scelta nasce dall’aumento dei refusi di digitazione attribuiti alla mancanza del feedback tattile e acustico tipico delle tastiere meccaniche, in particolare quelle con switch Cherry MX Blue. Questo episodio ha riacceso il dibattito nell’ambiente dei programmatori sull’importanza degli strumenti di input e su come la tastiera influisca sulla produttività e sulla precisione nella scrittura del codice. Torvalds sottolinea che la comodità non è l’unico fattore determinante: per lui il feedback fisico e sonoro è essenziale per mantenere alte le prestazioni di digitazione. La tastiera meccanica, infatti, offre non solo una lunga durata ma anche benefici come la riduzione degli errori, un migliore apprendimento muscolare e meno fatica durante lunghe sessioni di lavoro, elementi fondamentali per chi, come Torvalds, scrive molto codice ogni giorno.
Dal punto di vista tecnico, le tastiere meccaniche si differenziano da quelle a basso profilo per la presenza di switch indipendenti che garantiscono un feedback più marcato, sia tattile che acustico. Le tastiere meccaniche, sebbene più rumorose e voluminosi, permettono una digitazione più precisa, mentre quelle a basso profilo, più sottili e leggere, sono spesso preferite in ambienti silenziosi o per motivi di portabilità. La scelta della tastiera giusta dipende quindi dalle necessità individuali e dallo stile di lavoro. La testimonianza di Torvalds insegna che l’efficienza e il comfort personale vengono prima delle mode, e anche esperti programmatori possono riscontrare un peggioramento delle performance se utilizzano strumenti che non soddisfano il loro bisogno di feedback.
Guardando al 2025, la preferenza per le tastiere meccaniche tra i programmatori rimane alta, con oltre il 60% degli sviluppatori che le sceglie per le loro sessioni lavorative più intense. Switch come i Cherry MX Blue e Brown sono particolarmente apprezzati per il loro equilibrio tra tattile e rumorosità. Inoltre, cresce l’interesse per tastiere personalizzate, ergonomiche e programmabili. Mentre le tastiere low profile continuano ad essere scelte per mobilità o ambienti silenziosi, i professionisti che puntano su precisione e produttività indicano la tastiera meccanica come la soluzione ideale. La qualità, il tipo di switch, il layout e altre caratteristiche extra devono essere valutate attentamente per scegliere lo strumento più adatto alle proprie esigenze. In conclusione, come insegna Torvalds, la tecnologia deve adattarsi alle necessità umane, e riscoprire soluzioni tradizionali può fare la differenza tra una giornata produttiva e una frustrante.
Il film “Criature”, diretto da Cecile Allegra e in uscita nel maggio 2025, racconta la storia vera di Giovanni Savino, un giovane cresciuto nelle periferie difficili di Napoli, e di Mimmo Sannino, un ex insegnante trasformato in educatore di strada. Ambientato in un contesto socio-educativo segnato da marginalità, degrado e fenomeni criminali, il film affronta il tema dell’educazione innovativa e basata sulla libertà. Attraverso la creazione di un circo di quartiere, Sannino offre ai ragazzi uno spazio dove sperimentare creatività, fiducia e lavoro di squadra, aiutandoli a superare le difficoltà scolastiche e sociali e a superare gli esami di terza media, simbolo di riscatto e crescita personale. La pellicola pone l’accento sull’importanza di un’educazione che valorizzi la libertà individuale e l’ascolto vero, distante da approcci tradizionali e autoritari. Nel panorama cinematografico italiano del 2025, “Criature” si distingue per il realismo e la sensibilità con cui tratta storie di emarginazione e rinascita, stimolando un dibattito attivo su come riformare il sistema educativo, soprattutto nelle aree più difficili. La ricezione critica positiva ne conferma l’importanza culturale e pedagogica, mentre le sue narrazioni e metodologie innovativi ispirano educatori e istituzioni a ripensare le pratiche formative. In sintesi, il film è un fondamentale contributo per comprendere e affrontare le sfide dell’educazione contemporanea in contesti problematici, proponendo la libertà e la creatività come leve essenziali per la crescita personale e sociale.
Il rifiuto legittimo della prestazione lavorativa rappresenta un nodo cruciale nel diritto del lavoro italiano, bilanciando i diritti dei lavoratori e le responsabilità del datore di lavoro. Tale diritto trova fondamento nei principi costituzionali e negli articoli del Codice Civile che permettono al lavoratore di non eseguire la prestazione qualora il datore di lavoro non adempia ai suoi obblighi essenziali. La giurisprudenza della Cassazione ha precisato che condizioni come la mancata corresponsione della retribuzione, la violazione delle condizioni di sicurezza, o la fornitura di strumenti inadeguati legittimano il lavoratore a rifiutare l’attività lavorativa senza rischiare sanzioni. Un caso emblematico riguarda un dipendente licenziato per insubordinazione, ma che la Cassazione ha riconosciuto come legittimo rifiuto, giungendo alla sua reintegrazione, sottolineando la necessità di tutela quando il datore inadempiente mette a rischio la sicurezza o la dignità del lavoratore. La Corte di Appello di Bologna, in linea con queste sentenze, ha dichiarato nullo un licenziamento di un lavoratore che si era rifiutato di lavorare per strumenti inadatti, rafforzando il principio della prevalenza della sicurezza e della correttezza nei rapporti di lavoro. Le fattispecie più frequenti di rifiuto legittimo comprendono la mancata retribuzione, condizioni di lavoro insicure, mansioni difformi dal contratto, inosservanza di pause e strumenti inadeguati. Dal punto di vista normativo, il datore deve garantire sicurezza, mezzi idonei, regolare pagamento e rispetto delle mansioni. La tutela giuridica garantisce al lavoratore reintegro, risarcimenti e retribuzioni arretrate in caso di licenziamento illegittimo derivante da un legittimo rifiuto. Tuttavia, l’esercizio di questo diritto richiede proporzionalità, motivazioni chiare e buona fede, con un’adeguata informazione e consulenza per evitare contenziosi. La conoscenza aggiornata della normativa e della giurisprudenza rappresenta uno strumento imprescindibile per lavoratori e aziende al fine di costruire rapporti lavorativi fondati su rispetto e responsabilità reciproca.
L’Arabia Saudita sta vivendo una rivoluzione tecnologica centrata sull’intelligenza artificiale (AI), con il sostegno di AMD e NVIDIA, che hanno annunciato investimenti massicci nella start-up saudita HUMAIN. Questo progetto mira a creare 500 megawatt di capacità di calcolo AI nei prossimi cinque anni, trasformando il paese in un polo strategico per l’infrastruttura AI e sfidando il predominio cinese nel settore. Il programma Vision 2030 del Principe Mohammed bin Salman è la cornice di questa iniziativa, con l’obiettivo di diversificare l’economia e ridurre la dipendenza dal petrolio attraverso lo sviluppo di industrie innovative e tecnologiche.
La partnership tra AMD, NVIDIA e HUMAIN rappresenta una svolta significativa nel panorama tecnologico regionale. AMD investirà fino a 10 miliardi di dollari, mentre NVIDIA fornirà più di 18.000 chip GB300 Blackwell, tra i più avanzati dispositivi per AI nel 2025. Questa capacità consente lo sviluppo di applicazioni AI su scala globale, da sistemi di machine learning avanzati a smart city, garantendo prestazioni elevate e efficienza energetica. Inoltre, l’iniziativa contribuisce a creare una filiera tecnologica alternativa alla Cina, riducendo i rischi geopolitici e aumentando il controllo sulle tecnologie sensibili.
Il progetto di HUMAIN si estende oltre la semplice infrastruttura, includendo la formazione di talenti locali e collaborazioni scientifiche internazionali, con l’ambizione di diventare un hub globale dell’AI. La presenza strategica dell’Arabia Saudita, a cavallo tra Europa, Africa e Asia, può favorire nuove relazioni commerciali e tecnologiche. Tuttavia, il successo dipenderà dalla gestione delle sfide legate alla sicurezza, sostenibilità energetica e ritorno economico. In sintesi, questa alleanza rappresenta una sfida globale che potrebbe ridefinire la geografia tecnologica mondiale, mettendo in discussione il dominio cinese nel settore delle infrastrutture AI.
Il Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, n. 65 (DM65), parte integrante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), introduce un’importante innovazione nella scuola italiana puntando sull’inserimento di nuove competenze e nuovi linguaggi, in particolare le competenze STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). L’obiettivo è migliorare la capacità degli studenti di affrontare sfide tecnologiche e scientifiche, favorire l’accesso a professioni future e ridurre il gap di genere nelle discipline scientifiche. Recentemente, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato una proroga fino al 5 giugno 2025 per i progetti di orientamento STEM, consentendo alle scuole più tempo per completare con qualità le attività formative e organizzative previste dai bandi, in linea con le disposizioni operative aggiornate del 15 novembre 2023. La proroga rappresenta un’opportunità concreta per migliorare la pianificazione, favorire la partecipazione di studenti e famiglie, e potenziare la formazione dei docenti, ma non impatta sugli altri termini previsti dal DM65, che restano invariati. Questo modifica il quadro normativo senza cambiare le scadenze per la rendicontazione e le altre attività programmate.
La proroga al 5 giugno 2025 si inserisce in un contesto di forte evoluzione della scuola italiana, che deve gestire numerose sfide attuative per implementare progetti complessi come quelli finanziati dal PNRR. La gestione efficace richiede coordinamento fra docenti, dirigenti, enti esterni e studenti, insieme a un rigoroso monitoraggio delle risorse impiegate. L’investimento sulle competenze STEM risponde a una domanda crescente di figure professionali qualificate nel mondo del lavoro, riducendo la disoccupazione giovanile e favorendo l’innovazione nell’industria e nei servizi ad alto valore aggiunto. Progetti di successo, come laboratori di robotica, coding e collaborazioni con università, rappresentano buoni modelli di riferimento, supportati da workshop formativi e attività di orientamento, in particolare per colmare il gap di genere.
In conclusione, la proroga rappresenta un’occasione per le scuole di rafforzare l’impatto dei progetti STEM, assicurando maggiore qualità e coinvolgimento. Rimane fondamentale un’attenta gestione finanziaria, il continuo aggiornamento dei docenti e lo sviluppo di reti territoriali per sostenere l’innovazione didattica. La scuola è chiamata a essere un motore di cambiamento sociale e culturale, formando cittadini capaci di affrontare le sfide del futuro con competenze trasversali e padronanza dei nuovi linguaggi digitali e scientifici. Per approfondimenti e aggiornamenti è consigliato consultare le circolari ministeriali e le piattaforme ufficiali dedicate al PNRR scuola.
La Gestione Conto Stato nelle scuole statali italiane è un sistema assicurativo speciale che tutela il personale scolastico contro infortuni sul lavoro e malattie professionali. Questa forma di gestione è regolata principalmente dal Decreto Ministeriale del 10 ottobre 1985 e dal Testo Unico 1124/1965. Attraverso questo sistema, è lo Stato stesso, tramite il Ministero competente, a farsi carico delle prestazioni assicurative erogate dall’INAIL, sollevando le singole scuole da oneri amministrativi e finanziari legati a polizze assicurative. I beneficiari di questa gestione sono tutti i dipendenti pubblici delle istituzioni scolastiche: docenti, personale ATA, dirigenti scolastici e altri lavoratori contrattualizzati direttamente dalla pubblica amministrazione.
Le prestazioni assicurative offerte dalla Gestione Conto Stato includono indennità giornaliere per inabilità temporanea, rendite per inabilità permanente, rendite ai superstiti in caso di decesso e il rimborso delle spese mediche collegate a infortuni o malattie professionali. L’INAIL ha un ruolo centrale nella raccolta delle denunce, nella valutazione dei casi e nell’erogazione delle prestazioni, fungendo da unico interlocutore tra scuola, lavoratore e Stato. Le scuole hanno l’obbligo di segnalare tempestivamente ogni evento infortunistico e di compilare tutta la documentazione richiesta entro tempi stabiliti, oltre a mantenere aggiornati i dati anagrafici del personale e collaborare in attività di prevenzione e formazione.
Per garantire l’efficacia di questo sistema, è fondamentale che le scuole adottino protocolli interni chiari per la gestione degli infortuni e delle malattie professionali, promuovano la formazione del personale e mantengano una puntuale documentazione. Esempi pratici illustrano come affrontare casi di infortuni ai docenti o malattie professionali del personale ATA. La corretta implementazione della Gestione Conto Stato contribuisce significativamente a creare un ambiente di lavoro sicuro e protetto nelle scuole pubbliche, assicurando la tutela dei lavoratori e agevolando le procedure amministrative della pubblica amministrazione scolastica.
La Meccatronica sta emergendo come uno dei motori principali dello sviluppo industriale italiano, con una previsione di 160mila-182mila nuovi posti di lavoro tra il 2024 e il 2028. Questo settore integra meccanica, elettronica, informatica e robotica, rappresentando una filiera strategica per il rilancio del Made in Italy. La domanda di professionisti qualificati come tecnici specializzati, ingegneri, programmatori di robot industriali e data analyst è in forte crescita, spinta dal ricambio generazionale e dalla trasformazione digitale delle industrie italiane. Questo trend offre grandi opportunità per giovani e lavoratori in cerca di nuovi sbocchi occupazionali altamente specializzati.
Il settore della meccatronica coinvolge diverse filiere produttive chiave per l’economia italiana, ponendosi come leader nei mercati esteri grazie a prodotti innovativi in robotica collaborativa e intelligenza artificiale. Le regioni tradizionalmente industriali come Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto vedono una forte domanda occupazionale, ma anche il Mezzogiorno sta crescendo grazie a investimenti in nuove tecnologie. Le PMI, che costituiscono la maggior parte del comparto, giocano un ruolo cruciale nella diffusione della robotica e dei servizi ad alta tecnologia, contribuendo alla stabilità sociale e economica di molte aree del Paese.
Per sostenere questa crescita, università, ITS e istituti tecnici hanno ampliato l’offerta formativa con corsi specifici in automazione e robotica, integrando stage e collaborazioni con aziende per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Nonostante le sfide legate alla carenza di studenti nelle discipline STEM e alla necessità di aggiornamento continuo, il sistema formativo e produttivo italiano sta costruendo un solido ecosistema di innovazione. L’obiettivo futuro è rendere la formazione sempre più accessibile e allineata alle richieste delle imprese, assicurando così che il Paese mantenga la sua leadership nel settore meccatronico.
L’inclusione scolastica in Italia rappresenta un principio fondamentale del sistema educativo, ma il quadro attuale è contraddistinto da numerose difficoltà, tra cui l’aumento degli alunni con disabilità e la carenza di risorse dedicate al sostegno. Nel 2024/2025, il numero di studenti con bisogni educativi speciali ha raggiunto quota 331.124, ma i posti di sostegno disponibili sono diminuiti da 234.460 a 205.253. Questo squilibrio crea una situazione di emergenza silenziosa, che conduce a una discriminazione indiretta, poiché molte ore di sostegno assegnate sono inferiori rispetto a quanto previsto dai Piani Educativi Individualizzati (PEI). Di conseguenza, molte famiglie si vedono costrette a ricorrere ai tribunali per far valere il diritto al sostegno, trasformando un diritto costituzionale in una battaglia legale.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha autorizzato nel 2024 l’apertura di 60.000 posti per corsi di specializzazione sul sostegno, un passo importante ma insufficiente per colmare il fabbisogno strutturale. Inoltre, la situazione degli insegnanti di sostegno è caratterizzata da un’alta precarietà, con molti docenti supplenti che cambiano annualmente, compromettendo la continuità didattica, la qualità dell’intervento e la stabilità del rapporto con gli alunni. Ciò genera difficoltà anche per le scuole che devono riorganizzare continuamente le risorse e per le famiglie che affrontano un percorso educativo frammentato.
La crescente propensione delle famiglie a presentare ricorsi nei tribunali riflette la difficoltà del sistema di garantire il diritto al sostegno a monte, evidenziando una problematica diffusa a livello nazionale. Per realizzare una vera inclusione, non basta aumentare i numeri, ma è necessario assicurare stabilità del personale, formazione continua, collaborazione tra scuola, famiglia e territorio, e risorse adeguate. Le politiche future dovranno puntare a superare la logica emergenziale, programmare con precisione il fabbisogno, stabilizzare gli insegnanti specializzati e valorizzare questa professione per trasformare il sostegno scolastico da sogno in realtà concreta, garantendo il benessere degli alunni e il diritto all’educazione inclusiva.
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