Ansia e adolescenti: il mostro invisibile che colpisce gli studenti, strumenti e strategie dalla psicologa Giusi Mannelli
L’ansia tra gli adolescenti rappresenta oggi una vera emergenza educativa, in costante crescita specialmente negli ambienti scolastici. I giovani sono esposti a una combinazione di fattori di stress: pressioni scolastiche, aspettative familiari, timori per il futuro, difficoltà relazionali e l’impatto dei social media. A Palermo, la psicologa Giusi Mannelli ha acceso i riflettori su questa realtà durante la presentazione del suo libro “Vivi senza catene, strategie per governare l’ansia”, coinvolgendo direttamente studenti, educatori e cittadini. L’evento ha dimostrato come il dialogo tra ragazzi e adulti, mediato anche da esperienze teatrali, possa rendere più visibile un fenomeno spesso nascosto e stigmatizzato. Il libro di Mannelli si propone come una guida accessibile sia ai ragazzi che a genitori e docenti: attraverso casi reali, strumenti pratici e un linguaggio diretto, invita i giovani a non nascondere l’ansia, ma a parlarne e affrontarla con l’aiuto di adulti competenti. Il testo sottolinea inoltre l’urgenza di pensare alla salute mentale in modo sistemico e condiviso, superando tabù e isolamenti.
I dati emersi durante la presentazione del libro sono allarmanti: oltre il 51% degli studenti delle scuole superiori di Palermo dichiara di provare ansia o tristezza prolungata. Questo elemento, che trova riscontro anche su scala nazionale, riflette l’entità di un problema che va ben oltre il singolo episodio di disagio. Gli effetti dell’ansia si manifestano non solo a livello emotivo, ma anche con sintomi fisici quali palpitazioni, mal di testa, disturbi del sonno, difficoltà di concentrazione e fino, nei casi più gravi, a isolamento sociale e abbandono scolastico. Le cause identificano nello stress da prestazione, nelle difficili relazioni interpersonali, nei problemi familiari e nella pressione esercitata dai social network, i principali fattori scatenanti. Se ignorata, l’ansia può diventare “il mostro silenzioso” capace di compromettere la crescita dell’adolescente e la sua serenità. Per questo motivo, diventa essenziale riconoscere i segnali precoci di disagio e intervenire con strategie mirate e un supporto diffuso.
Tra le soluzioni concrete proposte da Giusi Mannelli si trovano strategie semplici ma efficaci: curare l’alimentazione, promuovere l’attività fisica regolare, garantire sonno di qualità, apprendere tecniche di rilassamento, coltivare reti sociali positive e sensibilizzare famiglie ed educatori al dialogo costante. Un aspetto particolarmente innovativo emerso dall’evento palermitano è il ricorso al teatro come strumento pedagogico: grazie a performance realizzate dagli stessi studenti, è stato possibile dare voce alle loro esperienze e abbattere lo stigma che spesso circonda i disturbi d’ansia. Teatro, ascolto e prevenzione sono le parole chiave di un approccio all’ansia che coinvolge scuola, società e istituzioni. Il coinvolgimento di psicologi scolastici, sportelli di ascolto e programmi educativi integrati segnano la strada verso una scuola più attenta al benessere, mettendo la salute mentale al centro dell’azione educativa. “Vivi senza catene” si conferma così un punto di riferimento per chi desidera affrontare insieme, con coraggio e professionalità, il mostro invisibile dell’ansia adolescenziale.
Daniela Lucangeli, rinomata psicologa e docente, propone con il suo modello educativo B-612 una radicale trasformazione della scuola, ispirandosi all’asteroide del Piccolo Principe. Al centro della sua visione sta la valorizzazione della dimensione emozionale dell’apprendimento, affiancata da un’inclusione autentica che metta al primo posto la persona. La scuola, secondo Lucangeli, dovrebbe essere un luogo dove la didattica si intreccia profondamente con la crescita interiore degli alunni, che vengono considerati non semplici recettori di nozioni ma individui unici da accompagnare. Il modello B-612 promuove una scuola-laboratorio delle emozioni, in cui la relazione umana, la narrazione e la scoperta diventano i cardini di un percorso formativo davvero significativo. Il valore dell’errore è rivoluzionato: non più stigmatizzato, esso viene accolto come fondamentale tappa di apprendimento, capace di rafforzare l’autostima e la motivazione degli studenti. Attraverso dieci passi concreti (ascolto, accoglienza, attenzione all’errore, co-progettazione, personalizzazione, condivisione, relazione, valutazione formativa, emozione e flessibilità), l’autrice delinea un decalogo per una scuola inclusiva, attenta alle diversità e alle emozioni di ciascuno, fondandosi su solide basi scientifiche e testimonianze dal mondo della scuola.
La scuola B-612 di Lucangeli è fondata su evidenze neuroscientifiche e pedagogiche: integra studi sulle intelligenze multiple, la cognizione situata, la motivazione intrinseca e i recenti risultati sulle neuroscienze dell’apprendimento, che mostrano come emozione e cognizione siano profondamente intrecciate. Centralità viene data all’educazione emozionale, che si traduce in percorsi laboratoriali e pratiche quotidiane di ascolto, circle time, narrazione, arte o gestione dello stress. L’inclusione non è mera presenza fisica, ma reale appartenenza, attenzione ai bisogni e personalizzazione dei percorsi. In questo modo la scuola smette di essere selettiva e giudicante e diventa luogo in cui ciascuno può esprimere il proprio potenziale. Dal punto di vista docente, ciò comporta una formazione continua sulle emozioni e sulle relazioni, una professionalità intesa come collaborazione, riflessività e capacità di adattamento. Le testimonianze raccolte da Lucangeli evidenziano che in ambienti in cui l’errore è accolto, il clima di relazione migliora, il benessere aumenta e gli apprendimenti si fanno più stabili e profondi. Tale approccio si pone come risposta concreta ad alcune delle maggiori criticità della scuola attuale: burocratizzazione, valutazione punitiva, scarsa attenzione all’aspetto emotivo del processo educativo.
La proposta di Daniela Lucangeli non è soltanto una visione teorica, ma un cammino pratico, come dimostrano esperienze e laboratori già attivi nelle scuole italiane. Il modello B-612 invita docenti e dirigenti a ripensare la scuola come luogo di accoglienza, stimolo e crescita condivisa, dove il valore dell’errore e delle emozioni sia centrale. La valutazione si trasforma da momento sanzionatorio a strumento di valorizzazione e sviluppo della persona. In conclusione, la scuola ispirata al Piccolo Principe sogna di essere una comunità che vede ogni alunno con il cuore, pronta ad accompagnare ciascuno alla scoperta del proprio infinito. I dieci passi per una scuola inclusiva e attenta alle emozioni danno concretezza a questo sogno, dimostrando che una scuola davvero a misura d’uomo – e di bambino – è possibile, purché si abbia il coraggio di cambiare prospettiva e superare i limiti di un sistema ancora troppo legato alla sola trasmissione di saperi.
### Primo paragrafo: Le cause dello sciopero e il coinvolgimento sindacale
Nel giugno 2025, il regolare pagamento delle pensioni italiane ha subito pesanti ritardi a causa di uno sciopero di rilievo indetto nei servizi di Poste Italiane. Sciopero e disservizi hanno generato notevole preoccupazione tra i milioni di pensionati, molti dei quali si affidano quasi esclusivamente all’assegno pensionistico per coprire le spese quotidiane. Alla base della protesta vi sono principalmente due motivazioni: i malfunzionamenti dei sistemi operativi interni agli sportelli postali e il drammatico ridimensionamento degli organici, soprattutto nelle realtà periferiche. Questi elementi hanno spinto le sigle sindacali, come UIL Poste e Slc Cgil, a proclamare un’agitazione a cui però non hanno aderito tutti i rappresentanti dei lavoratori: Slp Cisl, ad esempio, ha scelto la strada del dialogo e della mediazione, aprendo un serrato dibattito interno sulla reale efficacia delle strategie sindacali. Il risultato è stato un sistema in tensione, segnato da forti divaricazioni tra i lavoratori stessi e con ricadute dirette sull’efficienza del servizio. Il quadro che emerge è quello di un’azienda pubblica in affanno, alle prese con processi di digitalizzazione spinti ma carenti di adeguati investimenti e formazione per il personale, e di utenti spesso ignari delle ragioni profonde dello scontro.
### Secondo paragrafo: L’impatto sui pensionati e le reazioni istituzionali
Le conseguenze più immediate del ritardo nei pagamenti delle pensioni hanno colpito soprattutto i pensionati, la componente più fragile e meno tutelata della popolazione. Le testimonianze raccolte in tutta Italia descrivono una realtà fatta di ansia, disagio sociale ed economico: in tanti hanno dovuto rinviare il pagamento di bollette o l’acquisto di beni di prima necessità, non avendo altre fonti di reddito su cui contare. Ogni giorno di ritardo ha accentuato frustrazione e senso di insicurezza, aggravando un clima di diffidenza già acceso all’interno delle comunità. Le istituzioni, intanto, hanno reagito con interrogazioni parlamentari e solleciti urgenti al Ministero dello Sviluppo Economico, chiedendo chiarimenti e interventi risolutivi. Le associazioni dei consumatori e pensionati, come Codacons e Federconsumatori, si sono mosse a tutela dei cittadini, offrendo assistenza legale gratuita per le eventuali perdite e chiedendo a Poste Italiane maggiore trasparenza e tempestività nell’informazione. In questo clima, si sono moltiplicate le indicazioni operative su come presentare reclami e richiedere danni, così da tutelare i propri diritti anche nelle situazioni più critiche. Tuttavia, la vulnerabilità dei pensionati resta evidente, specie nelle aree dove gli sportelli postali rappresentano l’unico punto di accesso ai servizi finanziari di base, rendendo urgente la ricerca di soluzioni strutturali e di sistema.
### Terzo paragrafo: Prospettive di riforma, digitalizzazione e tutela degli utenti
L’emergenza delle pensioni di giugno 2025 e lo sciopero nelle Poste Italiane hanno palesato le debolezze strutturali di uno snodo fondamentale del sistema di welfare italiano. Le proposte per superare la crisi si sono concentrate sull’avvio di un dialogo strutturato tra azienda e sindacati, l’incremento degli investimenti nel settore tecnologico e nella formazione del personale, e il potenziamento degli organici soprattutto nelle aree più penalizzate dai tagli. Un’attenzione crescente è stata posta anche alla digitalizzazione delle procedure, che però deve essere accompagnata da programmi di alfabetizzazione digitale per evitare nuove esclusioni. Le riforme suggerite comprendono lo sviluppo di canali alternativi per il pagamento delle pensioni e la possibilità per i pensionati di scegliere modalità di riscossione più rapide e sicure, come l’accredito diretto su conto corrente o carte prepagate. Nel frattempo, è essenziale che i cittadini sappiano come difendere i propri diritti in caso di ritardi o disservizi, rivolgendosi a sportelli, patronati, associazioni e canali ufficiali. Se la crisi attuale può rappresentare un’occasione di cambiamento, sarà necessario che imprese, istituzioni e società civile cooperino davvero per una riforma che garantisca servizi pubblici efficienti, inclusività e la tutela delle fasce più deboli della popolazione.
Il primo tema centrale dello Sport Business Forum 2025 è l’impatto trasformativo delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 sul territorio veneto e dolomitico. L’evento punta infatti a capitalizzare la forza propulsiva dei Giochi, non solo sotto il profilo turistico e infrastrutturale, ma anche come volano di crescita sociale, economica e culturale. Il Forum, organizzato in modo diffuso tra Longarone, Belluno, Treviso e Cortina, dà voce a una vasta gamma di attori e comunità, offrendo loro la possibilità concreta di essere protagonisti nel processo di valorizzazione dello sport e nell’eredità olimpica. Infatti, l’obiettivo non è limitarsi all’evento stesso, ma stimolare una rete inclusiva dove i residenti locali, le istituzioni e le imprese possano collaborare per promuovere sviluppo e innovazione sostenibile. L’iniziativa si distingue per la formula accessibile e partecipata: tutte le tavole rotonde, gli incontri e i laboratori sono gratuiti e aperti al pubblico, enfatizzando il ruolo dello sport come fattore di coesione e crescita condivisa. In questo scenario, la distribuzione degli eventi nei vari comuni non solo facilita una maggiore partecipazione digitale e fisica, ma potenzia il senso di appartenenza e la responsabilità collettiva verso il successo e la legacy delle Olimpiadi nel lungo termine.
Al centro della manifestazione troviamo la doppia missione di diffondere i valori positivi dello sport e promuovere uno sviluppo economico e sostenibile. Lo Sport Business Forum nasce dalla sinergia tra Confindustria Belluno Dolomiti e il Gruppo Nem, coinvolgendo attivamente il tessuto imprenditoriale e le realtà educative locali. Uno degli elementi chiave del Forum è la presenza di testimoni d’eccezione, come Javier Zanetti e Fiona May, che con le loro storie e interventi sostengono il valore educativo, sociale e culturale dello sport. Questi ospiti prestigiosi contribuiscono a rafforzare il messaggio centrale: la pratica sportiva, oltre alle prestazioni agonistiche, è palestra di valori quali inclusione, resilienza, rispetto delle regole e solidarietà. La programmazione di tavole rotonde e incontri affronta temi attuali come l’impatto dello sport sull’economia, le opportunità legate alla sostenibilità ambientale, l’innovazione tecnologica applicata agli eventi, e i progetti per l’inclusione attraverso lo sport di base e quello scolastico. Il Forum diventa così luogo di confronto privilegiato tra studenti, cittadini, imprese, associazioni e istituzioni, stimolando la partecipazione e la formazione dei giovani sulle professionalità emergenti nel settore sportivo.
Un filo conduttore importante è il tema della sostenibilità, affrontato sia nella gestione degli eventi sia nella progettazione delle infrastrutture e dei servizi correlati. Gli organizzatori promuovono buone pratiche come l’uso di energie rinnovabili, la gestione differenziata dei rifiuti e attività formative per tecnici sportivi sull’impatto ambientale. Inoltre, l’analisi dell’effetto delle Olimpiadi rimarca l’urgenza di una legacy positiva: benefici duraturi su occupazione, marchio territoriale, potenziamento infrastrutturale e rafforzamento del tessuto sociale, evitando rischi di investimenti non sostenibili. La sinergia tra pubblico e privato, grazie al modello esemplare di collaborazione tra Confindustria Belluno Dolomiti e il Gruppo Nem, favorisce l’innovazione, la creazione di nuove professioni e opportunità per le giovani generazioni. In prospettiva, lo Sport Business Forum si configura non solo come evento preparatorio ma come catalizzatore di una nuova cultura sportiva e motore di sviluppo, capace di rendere il territorio un modello di crescita virtuosa a livello europeo e di lasciare un’eredità concreta e positiva oltre i Giochi Olimpici.
Amazon ha radicalmente trasformato il contesto economico europeo dal suo arrivo nel 2010. Forte di una visione improntata all’innovazione e all’efficienza, l’azienda ha investito oltre 320 miliardi di euro in infrastrutture, tecnologia e risorse umane nei principali Paesi membri dell’Unione Europea. Questo massiccio flusso di capitali ha favorito la digitalizzazione delle economie locali, potenziando la logistica, l’e-commerce e la connettività digitale attraverso l’espansione di magazzini, data center e reti di distribuzione automatizzate. L’anno 2024 stabilisce un record con investimenti superiori a 55 miliardi di euro, segnando un’accelerazione nei progetti di crescita e sostenibilità. La presenza di Amazon in Europa è diventata cruciale non solo per il valore tangibile aggiunto al PIL – oltre 41 miliardi di euro dal 2010 – ma anche per l’impatto occupazionale, con più di 150mila dipendenti diretti e circa 630mila posti di lavoro indiretti creati nell’indotto. Sono coinvolti non solo lavoratori Amazon, ma professionisti IT, fornitori, imprese terze e operatori nei servizi, grazie alle nuove competenze digitali e alla valorizzazione di giovani talenti e diversità professionale.
L’approccio di Amazon si fonda su una strategia integrata di innovazione infrastrutturale, digitalizzazione e sostenibilità, che guida la sua espansione e rafforza la competitività europea, specie nei settori della logistica intelligente, del cloud e dell’energia verde. Gli investimenti mirano non solo alla costruzione di centri logistici automatizzati e data center sostenibili, ma anche al sostegno dell’evoluzione delle piccole e medie imprese tramite il marketplace, la formazione digitale e nuove sinergie tecnologiche. L’attenzione crescente per l’ambiente si traduce in soluzioni green, infrastrutture energetiche a basso impatto, veicoli elettrici e iniziative verso la neutralità climatica al 2040. Tuttavia, le dimensioni e la pervasività di Amazon generano anche numerose criticità: emergono interrogativi su fiscalità equa, tutela del lavoro, concorrenza con PMI locali, privacy e protezione dei dati, oltre alle sfide collegate alla trasparenza e ai diritti dei lavoratori.
Guardando al futuro, Amazon resta un attore chiave nel panorama degli investimenti multinazionali, con un ruolo fondamentale nella crescita innovativa, digitale e sostenibile dell’Europa. Le prospettive prevedono ulteriori piani per la riduzione delle emissioni, la digitalizzazione diffusa e la crescita inclusiva, ma sarà essenziale un quadro normativo europeo capace di garantire trasparenza, regole eque e tutela dei cittadini. Il dialogo tra istituzioni, società civile e multinazionali diventa così cruciale per governare efficacemente l’impatto di colossi come Amazon, mantenendo un equilibrio tra opportunità di sviluppo economico, progresso tecnologico e salvaguardia dei diritti e delle identità sociali. Nei prossimi anni, la capacità di Amazon di proseguire in un’ottica di responsabilità sociale e ambientale rappresenterà una sfida centrale per tutto il sistema europeo.
### Primo Paragrafo
Gli Esami di Stato del secondo ciclo per l’anno scolastico 2024/2025 rappresentano un momento fondamentale nel percorso formativo degli studenti italiani. L’organizzazione di tali prove coinvolge numerosi adempimenti amministrativi e didattici, sottolineando il ruolo strategico della comunicazione degli esiti. La nuova _nota prot. n. 3779_ pubblicata dal Ministero dell’Istruzione il 4 giugno 2025 impone procedure più rigorose e strutturate per la comunicazione dei risultati. Le responsabilità delle scuole sono suddivise tra tempistiche rigide, gestione sicura dei dati, trasparenza delle informazioni e tutela della privacy. Le segreterie scolastiche svolgono un ruolo chiave: dal caricamento dei dati sui sistemi ministeriali fino all’assistenza a studenti e famiglie. Queste attività devono rispettare le linee guida del GDPR e le indicazioni del Garante per la privacy, attraverso l’eliminazione di dati sensibili superflui e il controllo degli accessi. La progressiva digitalizzazione dei processi, grazie all’utilizzo di piattaforme come il SIDI, consente una maggiore efficienza e tracciabilità, ma richiede al personale una adeguata formazione per evitare errori o violazioni normative. L’invio puntuale e sicuro dei risultati rappresenta così non solo un obbligo formale, ma un servizio essenziale per la comunità scolastica.
### Secondo Paragrafo
La pubblicazione e la comunicazione degli esiti degli Esami di Stato avviene attraverso una combinazione di strumenti digitali e modalità tradizionali, secondo precisi protocolli ministeriali. Gli esiti vengono caricati sulla piattaforma SIDI e resi disponibili agli studenti tramite portali online, APP ufficiali e notifiche indirizzate alle famiglie. Questo sistema garantisce la tempestività delle informazioni e facilita il monitoraggio sia da parte del Ministero che delle singole scuole. È tuttavia fondamentale che la procedura di pubblicazione rispetti la normativa sulla privacy: i tabelloni cartacei o online devono contenere solo le informazioni strettamente necessarie e l’accesso ai dati deve essere regolamentato. Inoltre, una comunicazione chiara e completa alle famiglie è essenziale per ridurre le incertezze e favorire la programmazione del futuro scolastico e lavorativo degli studenti. Le criticità più frequenti riguardano la gestione di grandi flussi di dati in tempi ristretti, la formazione continua del personale amministrativo e il rischio di sovrapposizioni tecniche tra le varie piattaforme utilizzate. Per affrontare tali sfide, le scuole sono incoraggiate a pianificare le attività in anticipo, collaborare in rete e promuovere la formazione su nuove tecnologie e normative di settore.
### Terzo Paragrafo
L’importanza della trasparenza nella comunicazione degli esiti è centrale sia per la credibilità dell’intero sistema scolastico sia per il diritto all’informazione degli studenti e delle famiglie. La riforma degli Esami di Stato 2024/2025 e l’accento posto dalla nota ministeriale del giugno 2025 mirano a dare maggiore visibilità e attendibilità ai risultati conseguiti, promuovendo una scuola più moderna, inclusiva ed efficiente. La digitalizzazione permette inoltre di raccogliere dati aggregati utili per analisi statistiche e strategie future a livello nazionale. Tuttavia, il rapido sviluppo tecnologico comporta nuove responsabilità: dalla protezione dei dati sensibili all’aggiornamento delle procedure interne. Nel prossimo futuro, la sfida sarà consolidare questi progressi con investimenti in innovazione e formazione continua del personale, assicurando che ogni studente riceva i propri risultati in modo tempestivo, sicuro e conforme alle normative. Se ben gestiti, gli adempimenti 2024/2025 possono diventare un modello di buone pratiche e di comunicazione efficace per l’intero sistema scolastico italiano, dimostrando una rinnovata attenzione ai bisogni degli utenti e agli obblighi istituzionali.
Nel 2025 YouTube cesserà il supporto ufficiale per otto modelli storici di iPhone e iPad, tra cui iPhone 6s, 7, SE (1a gen), iPad Air 2, iPad mini 4 e iPod touch (7a gen), in seguito all’imposizione del requisito minimo di iOS 16 per l’app. Questa decisione si inserisce nel più ampio contesto dell’evoluzione tecnologica e della necessità, per le grandi piattaforme digitali, di abbandonare progressivamente i dispositivi non più aggiornati in favore di maggiore sicurezza e funzionalità potenziate. Gli utenti che possiedono uno di questi dispositivi non potranno più utilizzare l’app ufficiale di YouTube, ma potranno ancora accedere alla versione web, che tuttavia presenta limiti significativi: mancano funzioni avanzate come la modalità offline, la riproduzione in background e la gestione avanzata dell’account, di conseguenza l’esperienza d’uso risulta meno fluida e meno performante. La scelta di Google e YouTube è motivata da ragioni tecniche e di sicurezza, poiché i nuovi sistemi operativi offrono protezioni e performance irraggiungibili per hardware ormai datato, oltre a semplificare il lavoro degli sviluppatori concentrando gli sforzi su versioni più attuali del sistema operativo.
Le reazioni della community sono state miste: utenti e famiglie che ancora utilizzano questi dispositivi si sentono penalizzati, anche sul piano ambientale o per motivi economici, mentre la comunità tecnologica accetta la necessità della transizione, pur preferendo un passaggio più graduale o soluzioni “light” che prolungassero il supporto. Gli esperti sottolineano che il mancato aggiornamento di dispositivi e sistemi espone a vulnerabilità informatiche, mette a rischio la privacy e impedisce di sfruttare le funzioni più moderne, come l’intelligenza artificiale integrata nelle ultime versioni dell’app. Per i contesti educativi, questa evoluzione può rappresentare una sfida, soprattutto per scuole e famiglie che contano su dispositivi datati per la didattica digitale. Come alternative, YouTube tramite browser resta disponibile (con funzionalità ridotte), mentre alcune app di terze parti possono sopperire parzialmente, ma con meno garanzie in termini di sicurezza e affidabilità. L’acquisto di dispositivi ricondizionati emerge come soluzione ecosostenibile e accessibile.
Le prospettive future vedono un’accelerazione nella transizione verso dispositivi e sistemi operativi più recenti, con un ciclo di obsolescenza tecnica sempre più veloce e la necessità di aggiornarsi periodicamente non solo per una migliore esperienza utente, ma anche per motivi di sicurezza. Gli utenti dovranno quindi adottare strategie dinamiche, valutando con attenzione quando effettuare upgrade hardware e come utilizzare in modo sicuro la versione web di YouTube nei casi in cui non siano disponibili app aggiornate. In sintesi, il progresso digitale impone cambiamenti inevitabili: la chiave resta la consapevolezza, la formazione e una sempre maggiore attenzione allo sviluppo sostenibile e inclusivo. Il passaggio attuale rappresenta un tassello intermedio verso un ecosistema digitale più moderno e sicuro, seppur con un comprensibile velo di nostalgia per chi resta legato ai device di generazioni precedenti.
Negli ultimi anni, il panorama della fruizione mediale sportiva in Italia ha vissuto una profonda trasformazione, guidata dalla diffusione dei servizi OTT come DAZN. L’arrivo di DAZN in Italia ha rappresentato un punto di svolta perché ha reso accessibile, ovunque e in qualunque momento, l’offerta sportiva di punta, specialmente per il calcio di Serie A. Nel 2025, con oltre 2.118.000 abbonati, l’Italia si conferma il più grande mercato europeo per DAZN, superando di gran lunga paesi storicamente legati allo sport come il Regno Unito o la Germania. Questo risultato è favorito da un insieme di fattori: la storica bassa penetrazione della Pay TV tradizionale (solo il 18% delle famiglie italiane vi ha aderito), la percezione di elevata flessibilità degli abbonamenti OTT rispetto alle rigidità dei modelli classici e la crescente digitalizzazione forzata dalla pandemia. Con piattaforme come DAZN, lo sport è diventato un elemento centrale della vita domestica, specialmente tra le nuove generazioni, che prediligono libertà di scelta, accessibilità su dispositivi mobili e personalizzazione dell’esperienza di visione.
Il successo di DAZN in Italia è particolarmente evidente se lo si confronta con la situazione europea. Mentre in Germania, Spagna e Francia la presenza di DAZN è significativa ma non paragonabile per numeri assoluti, nel nostro paese la piattaforma è stata capace di concentrare quasi tutta l’offerta sportiva rilevante sotto un unico brand. Questa strategia ha convinto milioni di utenti insoddisfatti dalla dispersione e dalla frammentazione dei diritti sportivi tipica di altri mercati. La comunicazione mirata, la collaborazione con influencer e testimonial sportivi di forte impatto, e partnership strategiche con operatori di telefonia e grandi marchi tecnologici hanno contribuito a consolidare la posizione di DAZN. Inoltre, l’evoluzione del consumo mediatico in Italia, caratterizzata da comodità, personalizzazione e integrazione tra diversi device, si è perfettamente sposata con la struttura flessibile di DAZN. L’abitudine allo “sport da divano” si è diffusa trasversalmente, coinvolgendo intere famiglie e persino le fasce d’età più tradizionalmente restie alla tecnologia, che hanno trovato nella semplicità d’uso della piattaforma un alleato nella digitalizzazione quotidiana.
Il predominio di DAZN e la rivoluzione dello streaming sportivo stanno influenzando profondamente le abitudini sociali, familiari e di mercato. Il rito collettivo di guardare la partita si sposta dal bar o dallo stadio al salotto di casa, promuovendo nuove forme di aggregazione ma anche un consumo potenzialmente più individuale e frammentato. La concorrenza, rappresentata da storici player come Sky e Mediaset, si è affrettata a reagire investendo nello streaming ed evolvendo la propria offerta digitale, ma fatica a eguagliare l’impegno innovativo e la flessibilità di DAZN. Guardando al futuro, è realistico aspettarsi un’ulteriore crescita degli abbonamenti DAZN, con sviluppi tecnologici che andranno verso l’integrazione di realtà aumentata, palinsesti personalizzati ed esperienze sempre più immersive. L’Italia, dunque, si consolida non solo come patria della passione sportiva passiva ma anche come laboratorio europeo per la sperimentazione di nuovi modelli di consumo e innovazione digitale nel settore media sportivi.
Il rilascio dell’aggiornamento 3.6.0 dell’app IO e l’introduzione della funzione IT-Wallet documenti offline segnano una svolta significativa nella digitalizzazione dei servizi pubblici italiani. Questo aggiornamento consente agli utenti di visualizzare documenti fondamentali come la patente di guida e la tessera sanitaria anche in assenza di connessione internet, superando un ostacolo che aveva finora limitato l’autonomia digitale, specialmente in contesti di viaggio o in aree con scarsa copertura di rete. L’importanza di IT-Wallet va oltre la comodità: la soluzione digitale offre un accesso più rapido e sicuro ai documenti ufficiali, rendendo sempre più centrale l’app IO nel rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Il sistema risponde non solo alle esigenze pratiche degli utenti, ma anche a nuove norme che riconoscono i documenti digitali come validi per l’identificazione e altre finalità. Tuttavia, alcune limitazioni restano, come l’assenza della Carta d’Identità Elettronica (CIE) e di altri documenti in modalità offline, mostrando che c’è ancora margine di crescita e sviluppo.
La sicurezza dei dati è una priorità assoluta per IT-Wallet. L’app IO implementa rigidi standard di protezione, come autenticazione sicura e tecnologie di crittografia che rendono accessibili i dati personali soltanto all’utente autorizzato. Nessun dato offline viene condiviso con terzi senza esplicito consenso e i documenti digitali sono protetti da sistemi anti-manomissione. Tale approccio favorisce la fiducia degli utenti, che ormai sfiorano i 12 milioni, e rafforza la centralità della piattaforma digitale nella gestione dei rapporti con lo Stato. A livello di diffusione, l’app IO ha riscontrato una crescita trasversale anche in regioni meno digitalizzate, contribuendo a colmare il divario tra diverse aree del paese e a supportare la trasformazione verso una vera cittadinanza digitale. Criticità quali la difficoltà di adattamento tecnologico tra gli anziani e la necessità di tenere aggiornati i dispositivi restano, ma il trend è di un’adozione in costante aumento.
La capacità di consultare patente e tessera sanitaria offline offre vantaggi pratici enormi: abbattimento delle barriere tecnologiche nei controlli di routine, riduzione della dipendenza dalla connessione di rete e maggiore tranquillità nella gestione dei documenti. Questo progresso contribuisce anche a una semplificazione burocratica e a un impatto ambientale positivo, riducendo l’utilizzo di documenti cartacei. Anche in confronto ad altri Paesi europei, l’Italia si attesta tra i pionieri nel proporre una piattaforma unica nazionale per l’accesso e la gestione dei documenti digitali. Il futuro di IT-Wallet punta all’estensione di funzionalità offline a documenti come la CIE e il passaporto, e a una crescente interoperabilità nei servizi digitali a livello europeo, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente accessibilità, sicurezza e praticità. La funzione offline rappresenta solo il primo passo di una più ampia evoluzione verso l’effettiva realizzazione della cittadinanza digitale.
### Paragrafo 1
L’ambizioso progetto educativo avviato in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 si propone di rafforzare il legame tra scuola, cultura e sport, offrendo alle nuove generazioni un’opportunità unica di crescita personale e civica. Alla base di questa iniziativa c’è il Protocollo d’Intesa firmato nel 2021 tra il Ministero dell’Istruzione e la Fondazione Milano Cortina 2026, un accordo fondamentale per la diffusione capillare di iniziative formative ispirate ai valori olimpici. Il progetto trova il suo cuore nel toolkit OVEP (Olympic Values Education Programme), una raccolta strutturata di risorse didattiche gratuite che mira a integrare i principi dell’olimpismo nei programmi scolastici italiani. Questo toolkit è destinato a studenti di tutte le fasce d’età, dai 5 ai 18 anni, ed è stato progettato per sostenere insegnanti e scuola nella promozione di competenze trasversali come cooperazione, rispetto e cittadinanza attiva. L’obiettivo è fare degli studenti delle scuole italiane dei veri protagonisti, anche attraverso iniziative come il concorso di idee, che stimolano creatività, lavoro di gruppo e riflessione sui temi cardine dello sport e dell’etica civile.
### Paragrafo 2
Le risorse del toolkit OVEP sono disponibili gratuitamente e facilmente accessibili tramite i canali ufficiali della Fondazione Milano Cortina 2026 e del Ministero dell’Istruzione. I materiali comprendono schede operative per attività pratiche, guide per percorsi multidisciplinari, video, presentazioni e strumenti di autovalutazione, tutti pensati per essere adattabili alle esigenze e ai livelli delle diverse classi. Al centro di questi materiali ci sono i valori olimpici fondanti—amicizia, rispetto, eccellenza, determinazione, coraggio, uguaglianza e ispirazione—che si puntano a inserire con efficacia all’interno dell’esperienza scolastica. L’inserimento dello sport e dei principi olimpici nei percorsi educativi non solo supporta lo sviluppo delle abilità motorie, ma contribuisce anche alla crescita integrale dei giovani, migliorando il benessere psico-fisico, facilitando l’inclusione, prevenendo i comportamenti a rischio e rafforzando soft skills come la leadership e la resilienza. Le testimonianze raccolte dai primi istituti pilota sono positive: sia studenti che insegnanti riportano un aumento di motivazione, partecipazione e consapevolezza sui temi dell’inclusione e del rispetto.
### Paragrafo 3
L’accesso alle risorse OVEP è stato strutturato in modo intuitivo: docenti e dirigenti devono registrarsi sulla piattaforma ufficiale, selezionare i materiali più adatti al proprio ordine scolastico e possono anche ricevere supporto tecnico-pedagogico continuativo. L’impatto atteso dell’iniziativa è molto ampio, con l’obiettivo di raggiungere migliaia di studenti in tutta Italia e rafforzare la cultura del rispetto, del fair play e della cittadinanza globale. Le aspettative sono alte anche rispetto alla promozione di eventi territoriali, alla creazione di reti fra scuola, famiglia e comunità, e alla visibilità delle tematiche olimpiche a tutti i livelli dell’istruzione. Guardando al futuro, il Progetto scuola Milano Cortina 2026 viene visto come un modello replicabile anche per altri eventi, capace di generare valore sociale duraturo. L’invito rivolto a studenti, insegnanti e famiglie è quello di partecipare attivamente, per costruire attraverso i valori olimpici una società più equa e solidale. Le risorse gratuite offerte non sono solo un ponte verso le Olimpiadi, ma la base per formare cittadini consapevoli, attivi e preparati ad affrontare le sfide del domani.
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