Intelligenza Artificiale e Scuola: Il 68% degli Studenti Chiede un Supporto AI per i Compiti – I Risultati dell’Indagine «Giovani e intelligenza artificiale»
L’intelligenza artificiale (IA) sta diventando un elemento sempre più centrale nelle scuole italiane, come evidenziato dall’indagine “Giovani e intelligenza artificiale” realizzata a Parma da Aluisi Tosolini e Letizia Frati. Questa ricerca ha coinvolto studenti delle scuole superiori e ha rivelato che il 68,4% di loro desidera un supporto basato sull’IA per svolgere i compiti. Tale richiesta nasce dalla percezione che l’IA possa offrire un apprendimento personalizzato, risposte immediate ai dubbi e un alleggerimento dello stress scolastico, fornendo inoltre un ambiente neutro e privo di giudizio. La maggioranza degli studenti, il 73,8%, si mostra positiva verso l’uso dell’IA, riconoscendone il valore come strumento innovativo integrato nella vita digitale quotidiana, pur mantenendo un atteggiamento critico e consapevole sulle modalità di impiego e le eventuali implicazioni.
I giovani tuttavia manifestano anche uno scetticismo rilevante, con il 46,5% che nutre dubbi circa l’affidabilità delle risposte dell’IA, la possibile perdita di autonomia di pensiero e il rischio di una riduzione delle capacità critiche personali. Inoltre, il 63,2% riconosce i rischi tecnologici come la dipendenza, la tutela della privacy, l’acuirsi di disuguaglianze digitali e la possibile diminuzione delle abilità relazionali. Gli studenti auspicano quindi regole chiare e un controllo attento dell’uso dell’IA nell’ambito scolastico, che coinvolga docenti e istituzioni. A Parma molte scuole stanno sperimentando già strumenti di IA, soprattutto in discipline come matematica e lingue, e a livello nazionale si sta valutando un approccio graduale che integri ma non sostituisca il ruolo degli insegnanti.
L’uso dell’IA nella didattica si propone di offrire benefici significativi come l’apprendimento personalizzato, il monitoraggio costante dei progressi, risorse didattiche innovative e supporto ai docenti. Al contempo si devono affrontare criticità come il possibile indebolimento del rapporto empatico insegnante-studente, disparità di accesso agli strumenti, difficoltà di controllo sull’uso e bias algoritmici. Esperienze internazionali in paesi nordici e anglosassoni evidenziano l’importanza di un quadro normativo e di formazione specifica per insegnanti e studenti. Le raccomandazioni finali indicano la necessità di formazione, linee guida etiche, investimenti in piattaforme trasparenti, monitoraggio e inclusione delle famiglie. Per una scuola italiana al passo con i tempi, l’IA deve essere gestita in modo equilibrato, affiancando il docente e stimolando il pensiero critico e la relazione umana.
Dopo le recenti elezioni federali in Australia, il nuovo governo guidato da Anthony Albanese ha nominato Julian Hill assistente ministro per l’istruzione internazionale, un settore cruciale per l’economia e l’identità multiculturale del paese. Questa nomina avviene in un momento di grandi sfide globali come la concorrenza internazionale e le dinamiche post-pandemiche, e sottolinea l’importanza strategica dell’istruzione per il futuro dell’Australia. Hill, con una solida esperienza politica e amministrativa, in particolare nel campo dell’istruzione internazionale e degli affari multiculturali, è incaricato di una triplice responsabilità che coniuga formazione, dogane e integrazione sociale. Il primo ministro Albanese ha evidenziato come il flusso di studenti stranieri sia una leva fondamentale per lo sviluppo economico, sociale e culturale del paese, sottolineando l’importanza di garantire una formazione di alta qualità, sicurezza e inclusività per tali studenti. L’Australia ospita oltre 700.000 studenti internazionali, contribuendo significativamente all’economia, anche se vi sono criticità come i costi della vita e le difficoltà legate ai visti e al lavoro durante e dopo lo studio. Tra i compiti di Hill vi sono il miglioramento dei processi di visto, la tutela dei diritti degli studenti e il rafforzamento delle relazioni con paesi chiave. Il settore deve affrontare sfide quali la crescente concorrenza globale e la necessità di integrazione culturale, ma presenta opportunità di innovazione accademica e per diventare un hub multiculturale e tecnologico. La nomina di Hill riflette una forte volontà politica di investire sull’istruzione internazionale non solo per il ritorno economico, ma anche come strumento di soft power e promozione di una società aperta e tollerante. Infine, la sua delega agli affari multiculturali sottolinea l’impegno nel contrasto al razzismo e nella promozione di una società pluralista. La guida esperta di Hill, sostenuta dal governo Albanese, promette quindi di consolidare la leadership dell’Australia nell’istruzione internazionale, integrando eccellenza accademica, inclusività e innovazione, segnando una nuova fase per il paese e per migliaia di studenti internazionali che contribuiranno al futuro sociale ed economico dell’Australia.
L’innovazione nell’archiviazione dati sta vivendo una svolta significativa grazie all’investimento di Western Digital nella startup tedesca Cerabyte. In un’epoca in cui la quantità di dati prodotti cresce esponenzialmente e la necessità di conservare informazioni vitali per decenni diventa imperativa, i tradizionali supporti come hard disk, SSD e nastri magnetici mostrano limiti rilevanti, con durate che spesso non superano i 20-30 anni. Cerabyte introduce una tecnologia basata su supporti in ceramica capaci di garantire una conservazione dei dati superiore a 5.000 anni, eliminando problemi come degrado fisico e smagnetizzazione, e proponendosi come una soluzione definitiva per la memoria digitale a lungo termine. Western Digital ha scelto di puntare su questa innovazione strategica per ampliare il mercato delle soluzioni di storage, puntando a un costo per terabyte ridotto a un dollaro entro il 2030, fattore che potrebbe rivoluzionare il settore.
La tecnologia di Cerabyte si fonda sull’incisione di dati a livello micron o nanometrico su superfici ceramiche, che non solo garantiscono una durata senza precedenti, ma anche una resistenza straordinaria a condizioni estreme quali calore, fuoco, radiazioni, umidità e agenti corrosivi. Questa natura immune agli effetti ambientali lo rende ideale per archivi strategici e backup ad alta sicurezza, offrendo una robustezza che si traduce in conservazione affidabile per millenni, un concetto definito come un’“Arca di Noè” digitale. La ceramica come materiale porta inoltre vantaggi economici e ambientali, grazie alla ridotta manutenzione e al basso consumo energetico richiesto per la conservazione.
Nonostante questi promettenti sviluppi, permangono sfide da affrontare, tra cui lo sviluppo di standard universali per la lettura dei dati incisi su ceramica e l’ottimizzazione delle velocità di scrittura e lettura per un’adozione su larga scala. Western Digital, forte della sua esperienza, punta a superare tali ostacoli, mirando a far diventare questa tecnologia il nuovo standard nell’archiviazione digitale resiliente. La competizione con altre tecnologie emergenti mette in luce il potenziale superiore della ceramica in termini di durata e costi. L’investimento rappresenta quindi un impegno cruciale verso un futuro dove l’archiviazione digitale sarà non solo più duratura e sicura, ma anche accessibile e sostenibile.
LegoGPT è un innovativo sistema di intelligenza artificiale sviluppato dalla Carnegie Mellon University, capace di trasformare input testuali in autentiche costruzioni Lego fisicamente realizzabili. Integrando avanzate tecniche di AI generativa con una profonda comprensione delle regole di montaggio dei mattoncini, LegoGPT consente di tradurre descrizioni come “costruisci una casa a due piani con giardino” in progetti dettagliati e stabili, pronti per l’assemblaggio manuale. Il progetto si distingue per la sua capacità di fornire non immagini ma modelli concreti, aprendo nuove possibilità creative e applicazioni educative. Dal punto di vista tecnologico, il sistema si basa su un modello autoregressivo basato su LLaMA-3.2-1B-Instruct, addestrato con un dataset eccezionale che comprende oltre 47.000 costruzioni Lego etichettate che consentono al modello di apprendere sia le relazioni spaziali che le regole di incastro. La pipeline di LegoGPT combina comprensione semantica con analisi simbolica e verifica fisica, garantendo la stabilità strutturale delle creazioni con un tasso di successo del 98,8%, grazie a controlli in tempo reale contro collisioni o sovrapposizioni. Le possibilità derivanti da questa tecnologia sono molteplici: dalla progettazione rapida di prototipi architettonici e design personalizzati di giocattoli, all’uso didattico che favorisce la collaborazione interdisciplinare e l’inclusione di utenti con diverse capacità, valorizzando l’apprendimento attivo e la creatività manuale. Nonostante le sfide attuali, come la dipendenza dalla disponibilità fisica dei pezzi e la necessità di supervisione, la ricerca in corso mira a migliorare dataset, modelli semantici e integrazione con realtà aumentata. In sintesi, LegoGPT rappresenta un punto di svolta nel connubio tra AI e progettazione materiale, aprendo nuovi orizzonti per creatività, educazione e design tramite la trasformazione intelligente di testo in costruzioni Lego tangibili.
Le graduatorie ATA 24 mesi rappresentano uno strumento fondamentale per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola pubblica italiana, che consente l’inserimento o l’aggiornamento nelle graduatorie permanenti provinciali, essenziali per ottenere incarichi annuali o supplenze. È richiesto un servizio minimo di 24 mesi nelle scuole statali per accedervi, e la compilazione della domanda deve seguire regole precise riguardo alla scelta della provincia, che deve corrispondere al luogo di servizio attuale o precedente inserimento. Le candidature errate o presentate in più province comportano sanzioni severissime. L’ordine di priorità è calcolato sulla base di punteggi attribuiti secondo il servizio svolto, titoli di studio e certificazioni aggiuntive, ed è indispensabile per la trasparenza nelle convocazioni. La scadenza per il 2025 è fissata al 19 maggio alle ore 14:00, e ogni domanda presentata oltre tale termine sarà considerata nulla. L’aggiornamento delle graduatorie prevede la verifica dei dati, l’inserimento di titoli e servizi aggiuntivi, e il rispetto delle regole di provincia, senza possibilità di variazione dopo l’invio. Preparare una domanda corretta richiede attenzione nel caricamento dei documenti e nei dati inseriti, evitando errori comuni come date di servizio errate o allegati non leggibili. Le FAQ sottolineano che non sono consentiti cambi di provincia post-presentazione e che l’iscrizione è limitata a una sola provincia e a un profilo. Chi aspira a una posizione nelle graduatorie ATA deve pertanto rispettare scrupolosamente regolamenti e scadenze per non perdere importanti opportunità di lavoro nella scuola italiana.
Negli ultimi anni, la crescente frequenza di episodi di violenza nelle scuole ha acceso un acceso dibattito circa l’accesso delle famiglie ai video di sorveglianza registrati dagli istituti. La videosorveglianza è uno strumento diffuso e utile per prevenire e documentare casi di bullismo e aggressioni, ma il diritto delle famiglie a visionare tali materiali si scontra con normative rigorose di tutela della privacy, come il GDPR e le leggi italiane specifiche per i minori. Questo conflitto evidenzia la difficoltà di bilanciare la trasparenza con la protezione dei dati sensibili degli studenti, con casi emblematici di famiglie che vedono negate le immagini dopo gravi incidenti, sollevando questioni sul ruolo delle istituzioni scolastiche e la loro responsabilità nella comunicazione nnLe scuole giustificano spesso il diniego all’accesso alle registrazioni con la necessità di salvaguardare la privacy di tutti gli individui coinvolti, non solo delle vittime, secondo disposizioni rigorose sulla gestione di dati sensibili in ambito scolastico. La FERPA, legge statunitense presa spesso a riferimento, così come il GDPR e la normativa italiana, impongono limitazioni severe sulla diffusione delle immagini, ammettendo l’accesso solo a autorità giudiziarie o, in casi specifici, ai genitori con precise garanzie. Questo quadro normativo, pur difendendo intimità e riservatezza, alimenta tensioni con le famiglie che richiedono trasparenza per tutelare i diritti dei loro figli, mettendo in luce un contrasto persistente fra l’esigenza di sicurezza e la protezione della privacynnLe conseguenze pratiche di questo dissidio sono significative: aumento della sfiducia nelle scuole, difficoltà nel chiarire responsabilità in incidenti, contenziosi legali e una generale percezione di insicurezza nell’ambiente educativo. Tra le proposte per risolvere tali tensioni vi sono l’elaborazione di protocolli chiari sull’accesso ai video, la nomina di figure terze indipendenti per la valutazione dei materiali, l’uso di strumenti per oscurare i volti di terzi e il rafforzamento del dialogo scuola-famiglia. Un aggiornamento normativo a livello nazionale potrebbe inoltre uniformare le pratiche, garantendo un equilibrio virtuoso tra diritto all’informazione e tutela della privacy, elemento fondamentale per ricostruire fiducia e sicurezza nelle scuole.
La Sicilia sarà protagonista alla 37ª edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino 2025, con uno spazio espositivo di 80 metri quadrati gestito dalla Biblioteca centrale della Regione e sostenuto dall’assessorato regionale dei Beni culturali. Questo stand ospiterà 43 presentazioni e dibattiti culturali, con la partecipazione di oltre 130 autori, editori e relatori, rappresentando così una vetrina importante della ricchezza culturale e letteraria siciliana. Tuttavia, tra le case editrici presenti, solo Sellerio di Palermo ha una rilevanza nazionale, evidenziando le difficoltà storiche e strutturali che l’editoria siciliana deve affrontare per emergere a livello nazionale rispetto al predominio delle grandi realtà editoriali del Nord Italia.
Lo spazio Sicilia al Salone si distingue non solo per l’ampiezza fisica, ma anche per il variegato programma culturale che spazia dal racconto della storia regionale a tematiche attuali, promuovendo il dialogo fra regioni e valorizzando la produzione editoriale meridionale. Le case editrici siciliane sfidano le difficoltà di distribuzione e risorse, cercando visibilità in questa importante manifestazione per connettersi con un pubblico nazionale e internazionale. Gli eventi previsti includono incontri letterari, laboratori per giovani, tavole rotonde su temi quali memoria, legalità e sostenibilità, che mettono in luce la vitalità e la pluralità culturale dell’isola.
Nonostante queste iniziative, l’editoria siciliana e meridionale si confronta con un baricentro culturale italiano fortemente concentrato al Nord, con limitate possibilità di crescita e promozione per le realtà del Sud. Le cause principali sono la scarsa presenza sui canali distributivi nazionali, minori investimenti in innovazione e digitalizzazione e difficoltà logistiche. Tuttavia, l’editoria del Sud mostra segni di resilienza e innovazione, con start-up, nuovi generi e forte legame con il territorio. Il Salone di Torino rappresenta un’occasione per rafforzare la centralità culturale del Sud, ma sarà necessario un impegno congiunto di istituzioni, editori e operatori per creare politiche di sostegno e una reale equità nella rappresentanza culturale italiana.
Il concorso docenti 2025 è un’importante selezione per l’assunzione a ruolo di insegnanti nelle scuole italiane, suddivisa in una prova scritta e una prova orale. La prova scritta valuta conoscenze disciplinari e capacità di progettazione didattica, mentre la prova orale si concentra su competenze trasversali come la comunicazione, gestione della classe e utilizzo delle tecnologie. La durata della prova orale varia: 30 minuti per infanzia e primaria, 45 minuti per la secondaria, con la possibilità di rispondere a tracce estratte a sorte che richiedono la progettazione di lezioni e la dimostrazione di competenze didattiche specifiche. Ogni segmento ha caratteristiche peculiari, con normative aggiornate e enfasi su inclusione e innovazione, oltre all’obbligo di dimostrare competenze linguistiche. La valutazione orale considera padronanza disciplinare, capacità metodologica, comunicazione e capacità di problem solving, con un punteggio minimo di 70/100 richiesto per l’ammissione. Per prepararsi efficacemente, è fondamentale analizzare il bando, studiare la normativa, esercitarsi nella progettazione e affrontare simulazioni realistiche della prova, curando anche la comunicazione e la presenza personale. Numerosi corsi specializzati aiutano i candidati, offrendo docenti esperti, modulistica specifica, simulazioni e coaching individuale, spesso con modalità online e in presenza. Infine, per superare con successo la prova orale è consigliato programmare lo studio, preparare varie tracce didattiche, ricevere feedback, gestire il tempo e l’ansia e conoscere a fondo normative e nuove strategie didattiche, evitando errori comuni come la scarsa chiarezza espositiva o una preparazione superficiale della documentazione. Seguendo queste indicazioni, unite all’utilizzo di risorse ufficiali e corsi accreditati, i candidati possono affrontare con sicurezza il concorso docenti 2025, migliorando le proprie possibilità di successo e costruendo una solida base per la carriera scolastica futura.
Negli ultimi mesi, il governo del Regno Unito ha proposto un prelievo del 6% sulle entrate derivanti dalle tasse pagate dagli studenti internazionali. Questa iniziativa mira a trovare nuove risorse per sostenere il sistema educativo nazionale, ma ha sollevato forti critiche da parte delle università e dei gruppi di interesse del settore. Le università temono che questa tassa possa minare la loro autonomia finanziaria e la competitività a livello globale, considerando l’importante ruolo che gli studenti stranieri svolgono nel loro finanziamento. Il dibattito politico riflette divisioni anche interne al Parlamento, con preoccupazioni sulla capacità delle università di pianificare a lungo termine e mantenere alti standard accademici. Il settore universitario britannico è un motore economico di primaria importanza, con gli studenti internazionali che contribuiscono per miliardi di sterline ogni anno, non solo con le rette ma anche attraverso spese di soggiorno e consumi. Le università, soprattutto quelle più orientate alla ricerca come quelle del Russell Group, dipendono in misura crescente da queste entrate per colmare le lacune dei finanziamenti pubblici e garantirsi investimenti in infrastrutture, borse di studio e ricerca. L’introduzione del prelievo fiscale aggrava la vulnerabilità di un sistema già delicato, generando allarme per possibili tagli di corsi, riduzioni di posti di lavoro e minori opportunità di inclusione. Le principali associazioni e rappresentanti universitari hanno espresso posizioni critiche, evidenziando che la misura potrebbe compromettere la leadership britannica nel mercato globale dell’istruzione superiore. Organismi come HEPI e Universities UK hanno chiesto maggiore dialogo e soluzioni alternative, come incentivi alla ricerca e forme di sostegno meno penalizzanti, per tutelare la sostenibilità e l’attrattività del sistema universitario. Gli scenari finanziari prevedono significative perdite per le università più internazionalizzate e per quelle di medie dimensioni, le quali sono meno resilienti agli shock esterni. Considerando la forte competizione internazionale, un aumento della tassazione potrebbe favorire la fuga di talenti verso altri Paesi come USA, Australia e Canada, mettendo a rischio la reputazione e la capacità delle università britanniche di attrarre studenti di alto profilo. La proposta ha inoltre scatenato un ampio dibattito pubblico, coinvolgendo studenti, famiglie e società civile, che temono un aumento delle tasse e un peggioramento dei servizi offerti. Si valutano strategie alternative per mantenere la solidità finanziaria senza compromettere l’internazionalizzazione, tra cui rifinanziamenti selettivi, collaborazioni con aziende e un sistema di tassazione graduato. A livello comparato, pochi Paesi hanno adottato misure simili, e un aumento della pressione fiscale potrebbe far perdere terreno al Regno Unito nella competizione globale. In conclusione, la vicenda rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’istruzione superiore britannica: è necessario trovare un equilibrio tra esigenze di bilancio e missione internazionale, per assicurare una crescita inclusiva e duratura delle università del paese.
Il concorso nazionale “No alla droga, no ad ogni forma di dipendenza” è stato organizzato con l’obiettivo di sensibilizzare studenti delle scuole primarie e secondarie italiane su temi delicati riguardanti le dipendenze da sostanze e comportamenti a rischio, come gioco d’azzardo, alcol e uso eccessivo di tecnologie. Promosso in modo congiunto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dal Dipartimento delle politiche contro la droga e da vari ministeri, il concorso ha favorito la partecipazione attiva degli studenti attraverso la creazione di opere artistiche come video, fumetti e canzoni, che veicolano messaggi di consapevolezza, responsabilità e solidarietà. L’iniziativa si inserisce in un ampio quadro di politiche scolastiche di prevenzione e promozione di stili di vita sani fin dalla giovane età, e valorizza il ruolo proattivo dei giovani nella lotta contro le dipendenze.nnL’evento ha registrato ampia partecipazione a livello nazionale, con migliaia di studenti coinvolti e numerose opere presentate, riflettendo una strategia educativa efficace che pone gli studenti al centro del processo di prevenzione. La manifestazione finale di premiazione, prevista per il 13 maggio 2025 presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e trasmessa in diretta streaming, vedrà la premiazione di nove istituti scolastici vincitori selezionati per originalità, qualità e potenza comunicativa delle loro creazioni. Questo momento rappresenta non solo un riconoscimento del merito scolastico, ma anche una celebrazione dell’impegno civile di scuole, studenti e docenti, offrendo un modello replicabile di educazione alla prevenzione.nnLe politiche di prevenzione messe in atto nelle scuole stanno già producendo risultati concreti, come una maggiore consapevolezza dei rischi associati alle dipendenze, diffusione di metodologie didattiche innovative, rafforzamento delle reti tra scuola e territorio, e incremento delle richieste di supporto psicologico. Per il futuro si raccomanda di rendere strutturale l’educazione alla salute nelle scuole, incentivare la collaborazione tra istituzioni, promuovere la creatività come strumento educativo e monitorare costantemente le esigenze degli studenti. Il concorso ha dimostrato che la prevenzione efficace si basa su partecipazione attiva, creatività e collaborazione, e conferma il ruolo centrale della scuola come ambiente di crescita e tutela delle nuove generazioni.
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