Oltre la punta dell’iceberg: educazione e prevenzione della violenza di genere nelle scuole romane
Il progetto “Oltre la punta dell’iceberg”, promosso dall’associazione SCOSSE, affronta la complessa questione della violenza di genere nelle scuole secondarie superiori di Roma, con l’obiettivo di educare e prevenire attraverso un percorso esperienziale. Il fenomeno della violenza di genere, spesso nascosto o minimizzato, si manifesta in comportamenti, linguaggi e stereotipi che normalizzano la discriminazione e la sopraffazione, rendendo fondamentale l’intervento educativo in ambito scolastico per creare consapevolezza e promuovere pari opportunità. La metafora dell’iceberg è centrale nel progetto: la parte visibile rappresenta le azioni violente riconoscibili, mentre quella sommersa evoca i comportamenti sottili e quotidiani che alimentano la cultura patriarcale, come battute sessiste, controllo psicologico e sminuimento, spesso ignorati ma altrettanto pericolosi. Il percorso didattico prevede laboratori interattivi che coinvolgono attivamente i giovani, stimolando la riflessione sulle dinamiche relazionali e sugli stereotipi di genere. Inoltre, il progetto pone particolare attenzione alla comunicazione efficace, con la creazione di slogan e headline che sintetizzano messaggi di rispetto e prevenzione, contribuendo a diffondere una cultura di responsabilità e sensibilizzazione all’interno della comunità scolastica. I risultati ottenuti testimoniano un elevato coinvolgimento degli studenti e una maggiore apertura verso il dialogo costruttivo, evidenziando l’importanza di una formazione continua e integrata per contrastare la violenza di genere. L’esperienza di “Oltre la punta dell’iceberg” rappresenta un modello replicabile per altre realtà territoriali, sottolineando come solo attraverso una collaborazione tra scuole, famiglie e istituzioni sia possibile costruire una società più giusta, consapevole e rispettosa delle differenze. Il futuro della lotta contro la violenza di genere nelle scuole passa quindi da un impegno educativo strutturato, capace di sradicare quegli stereotipi patriarcali che ancora oggi alimentano comportamenti di discriminazione e sopraffazione, rendendo questa iniziativa un punto di riferimento per l’intero sistema scolastico nazionale.
Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) ha assunto un ruolo di rilievo nelle aziende italiane, diventando un autentico motore di cambiamento nei processi produttivi e nella competitività. Secondo i dati aggiornati a maggio 2025 da Minsait, sei aziende su dieci in Italia hanno adottato o si preparano ad adottare soluzioni IA, manifestando una crescente apertura verso l’innovazione tecnologica. Questa trasformazione coinvolge sia l’efficienza operativa che la visione strategica, con molte realtà industriali pronte a integrare l’IA come elemento chiave per migliorare il proprio posizionamento nel panorama globale. L’adozione dell’intelligenza artificiale risponde soprattutto all’esigenza di automazione, analisi predittiva e innovazione dei prodotti e servizi, rappresentando un volano per contenere i costi, potenziare l’agilità aziendale e valorizzare l’insieme di dati generati quotidianamente.
Le statistiche del 2025 rivelano che il 63% delle grandi aziende italiane ha già implementato o intende presto implementare l’IA, con il 38,2% che sta già sperimentando concretamente queste tecnologie. Il 21% delle imprese ha raggiunto l’implementazione su vasta scala, mentre una quota pari al 35,4% dichiara di non avere interesse per l’IA a causa di ostacoli legati a competenze, costi, privacy e cultura organizzativa. I settori che trainano questa rivoluzione includono banche, assicurazioni, manifatturiero, retail, sanità e pubblica amministrazione, tutti caratterizzati da numerosi casi d’uso come l’automazione dei processi, la manutenzione predittiva, la personalizzazione dei servizi e la gestione avanzata dei dati. L’impatto economico stimato è rilevante, con un incremento della produttività aziendale potenzialmente pari a 115 miliardi di euro, che può generare occupazione e crescita per l’intero sistema nazionale.
Nonostante le opportunità, la diffusione dell’IA in Italia incontra sfide significative, quali la carenza di figure professionali specializzate, gli investimenti ingenti per l’adozione, le preoccupazioni sulla tutela dei dati personali e la resistenza culturale al cambiamento. Per superare questi limiti è fondamentale puntare su formazione continua, collaborazione tra imprese, università e istituzioni, oltre a sviluppare un approccio etico e sostenibile nell’uso dell’IA. Secondo le previsioni, l’Italia ha il potenziale per colmare il divario tecnologico con altri paesi europei entro la fine del decennio, trasformandosi in un hub di eccellenza per le tecnologie IA e l’innovazione. Le imprese italiane che sapranno integrare efficacemente l’intelligenza artificiale nei processi lavorativi saranno protagoniste della nuova era digitale, rilanciando produttività, competitività e qualità del made in Italy nel mondo.
L’accreditamento rappresenta un elemento strategico fondamentale per la competitività e la sostenibilità delle imprese italiane nel 2024. Accredia, l’ente unico nazionale per l’accreditamento, ha ampliato il suo ruolo garantendo standard elevati e favorendo l’innovazione e la trasparenza nei processi produttivi e gestionali. Il numero crescente di laboratori di taratura accreditati e le certificazioni ambientali e di parità di genere riflettono una domanda sempre più forte di affidabilità e responsabilità sociale ed ecologica da parte delle aziende, che vedono nell’accreditamento uno strumento essenziale per affermarsi a livello nazionale e internazionale. La crescita delle certificazioni ISO 14001, ad esempio, indica l’impegno crescente verso una gestione aziendale sostenibile e attenta all’ambiente, elemento chiave per l’accesso a mercati globali e la valorizzazione del Made in Italy.
Nel 2024, Accredia ha svolto un’intensa attività di verifica e controllo, realizzando oltre 21.200 giornate di accertamento fra organismi di certificazione, laboratori e centri prova. Queste azioni contribuiscono a preservare la fiducia nei confronti delle certificazioni e a garantire la conformità ai requisiti internazionali, promuovendo così una cultura della qualità e della trasparenza. Particolare rilievo assume l’incremento dei laboratori di taratura, che emettono certificati fondamentali per settori delicati come biomedicale, alimentare ed energetico, assicurando che le misurazioni siano attendibili e tracciabili. Inoltre, la rapida crescita delle certificazioni relative alla parità di genere evidenzia un cambiamento culturale nelle imprese italiane, con benefici in termini di inclusività, produttività e reputazione.
Guardando al futuro, l’accreditamento si configura come un pilastro dell’innovazione e della sostenibilità in Italia. Le prospettive si indirizzano verso la digitalizzazione dei processi di accreditamento, un maggiore focus su temi ESG e un allineamento continuo agli standard e alle strategie europee. Accredia gioca un ruolo cruciale nel sostenere un sistema integrato che unisce competitività, responsabilità sociale e ambientale, e modernizzazione. Solo attraverso la collaborazione tra imprese, enti certificatori, istituzioni e cittadini sarà possibile affrontare le nuove sfide del mercato globale, consolidando il ruolo dell’Italia come leader europeo nella qualità, innovazione e sostenibilità.
L’introduzione forzata di Meta AI su WhatsApp ha sollevato un acceso dibattito in Italia, con il Codacons che ha presentato un esposto formale all’Antitrust e al Garante Privacy, denunciando presunte violazioni del GDPR e pratiche commerciali scorrette. L’integrazione dell’assistente virtuale è stata attivata senza consenso esplicito degli utenti e senza adeguata informativa, sollevando preoccupazioni riguardo alla gestione dei dati personali e al rispetto delle normative europee. Il Codacons sottolinea come la funzione sia stata imposta senza opzioni di disattivazione, configurando un possibile abuso e rischi per la privacy degli utenti. Le accuse principali riguardano la mancanza di trasparenza, il trattamento non autorizzato dei dati sensibili e pratiche che potrebbero ledere la concorrenza, richiedendo l’intervento urgente delle autorità competenti per bloccare temporaneamente l’attivazione della funzione fino a chiarimenti normativi.
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) impone che ogni raccolta e trattamento di dati personali avvenga con consenso esplicito, trasparenza e possibilità di opt-out, principi che sembrano non essere stati rispettati nel caso di Meta AI su WhatsApp. Codacons ha evidenziato come la procedura di onboarding della nuova funzionalità sia carente sotto questi aspetti, mancando una schermata informativa chiara e opzioni per disattivare il servizio. L’associazione ha inoltre segnalato possibili pratiche commerciali scorrette, tra cui l’induzione forzata degli utenti a usare Meta AI e l’omissione di informazioni fondamentali riguardanti il trattamento dei dati, creando un presunto vantaggio sleale rispetto ad altre piattaforme. Le autorità italiane, Antitrust e Garante Privacy, hanno avviato indagini per valutare la fondatezza delle accuse e la conformità normativa di Meta.
Dal punto di vista degli utenti, la novità è stata percepita con confusione e preoccupazione, accentuata dalla difficoltà di disattivare l’assistente virtuale e dalla mancanza di informazioni esaustive. La vicenda riflette la più ampia sfida di integrare l’intelligenza artificiale nelle app di messaggistica rispettando i diritti digitali e la privacy. Le decisioni che verranno prese in Italia potrebbero definire un precedente importante per la regolamentazione di tali tecnologie a livello europeo. L’esito dell’esposto Codacons potrebbe portare a sanzioni per Meta, modifiche delle funzionalità offerte e rafforzamento delle tutele per gli utenti, sottolineando l’importanza del consenso esplicito, della trasparenza e della possibilità di scelta nel contesto digitale in evoluzione.
Il licenziamento di Shira Perlmutter, direttrice dell’Ufficio Copyright USA dal 2020, da parte del presidente Donald Trump ha scatenato un acceso dibattito internazionale sul rapporto tra politica, tecnologia e tutela della proprietà intellettuale negli Stati Uniti. La decisione è arrivata poco dopo la pubblicazione di un report ufficiale che mette in discussione la legittimità dell’uso delle opere protette da copyright per l’addestramento delle intelligenze artificiali, suscitando reazioni contrastanti tra il Congresso, il settore creativo e le grandi aziende tecnologiche, spesso indicate come Big Tech. Perlmutter, riconosciuta per il suo equilibrio tra protezione dei diritti dei creatori e innovazione tecnologica, è divenuta simbolo dello scontro tra chi tutela i diritti degli autori e chi promuove un’interpretazione ampia del fair use per favorire l’innovazione tecnologica. L’uso massiccio di opere protette per l’addestrare modelli AI solleva infatti interrogativi sul rispetto dei diritti d’autore, la libertà di espressione e la concorrenza, tematiche di grande attualità che coinvolgono anche normative internazionali. Il report pubblicato dall’Ufficio Copyright ha messo in luce le complessità giuridiche di questo utilizzo, sostenendo che l’applicazione del fair use non sia sempre adeguata e che sia necessario valutare attentamente gli effetti sul mercato delle opere originali. Questa posizione ha incontrato la forte opposizione delle Big Tech, mentre autori e rappresentanti del settore creativo hanno visto il documento come un avanzamento nella tutela dei loro diritti. Il licenziamento di Perlmutter è avvenuto poche ore dopo la pubblicazione del report, alimentando l’ipotesi che Trump abbia ceduto alle pressioni delle grandi aziende tecnologiche per rimuovere un ostacolo all’innovazione e agli interessi pro-business dell’amministrazione. Questa mossa ha suscitato condanne da parte di diversi esponenti del Congresso, soprattutto democratici, e di molti rappresentanti del mondo artistico e creativo, i quali temono che la decisione indebolisca la credibilità e l’autonomia dell’Ufficio Copyright e metta a rischio i diritti degli autori. Il caso del licenziamento Perlmutter rappresenta un momento di svolta critico per il sistema di tutela del copyright negli Stati Uniti, sottolineando la necessità di un equilibrio fra innovazione digitale e rispetto della proprietà intellettuale, tema che coinvolge anche scenari internazionali e future riforme legislative. L’evoluzione di questa vicenda influenzerà profondamente il settore tecnologico e l’industria creativa americana, determinando nuove relazioni tra amministrazione pubblica, Big Tech e creatori di contenuti, con possibili ripercussioni anche sul piano globale.
Il curriculum dello studente rappresenta un elemento centrale della riforma dell’Esame di Stato per la scuola secondaria di secondo grado, offrendo una visione complessiva delle competenze, esperienze e attività svolte durante il percorso scolastico. Per la maturità 2025, la sua compilazione assume un’importanza ancora maggiore grazie a indicazioni operative aggiornate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Tramite il servizio digitale E-Portfolio, gli studenti possono accedere, compilare e aggiornare il curriculum, che include dati anagrafici, competenze, attività extracurriculari e esperienze significative. Il ruolo degli studenti è attivo e proattivo: devono compilare accuratamente il documento, collaborare con docenti tutor e rispettare le scadenze per eventuali integrazioni. I docenti tutor supportano il processo di revisione, garantendo la qualità e completezza del curriculum e offrendo consulenza sulla valorizzazione delle esperienze degli studenti. Le segreterie scolastiche, invece, consolidano il curriculum in due fasi distinte per assicurare la correttezza e l’ufficialità del documento, che sarà poi disponibile per le commissioni d’esame. Questo strumento assume un ruolo cruciale nell’esame di Stato 2025, permettendo una valutazione integrata delle competenze e delle esperienze individuali, promuovendo meritocrazia e orientamento consapevole. Non mancano le criticità, come disparità nell’accesso digitale e necessità di formazione per docenti e segreterie, ma il Ministero sta fornendo supporto per garantire equità. Strategie operative raccomandano agli studenti di aggiornare tempestivamente il curriculum, ai docenti tutor di seguire costantemente la compilazione, e alle segreterie di coordinare efficacemente le attività di verifica. In conclusione, il sistema E-Portfolio e le nuove indicazioni operative rappresentano un passo avanti significativo per valorizzare il percorso scolastico, favorire la collaborazione tra studenti, docenti e segreterie e trasformare questa innovazione in un’opportunità di crescita e orientamento verso il futuro.
Nel Trevigiano, due bambini di cinque anni sono riusciti a fuggire da un asilo parrocchiale e a tornare a casa da soli, percorrendo quasi un chilometro senza che il personale della scuola si accorgesse della loro assenza. L’episodio ha suscitato notevole scalpore e ha messo in luce gravi carenze nella vigilanza e nel controllo delle presenze nelle scuole dell’infanzia. La direttrice dell’asilo era assente al momento della fuga e ha promesso un’indagine interna per stabilire le cause di questa grave negligenza, evidenziando la necessità di una sorveglianza costante e attenta in strutture dove i bambini sono particolarmente vulnerabili.
Questo fatto ha riaperto il dibattito sulla responsabilità delle scuole dell’infanzia nel garantire la sicurezza dei minori. Le normative prevedono obblighi stringenti di sorveglianza, controllo delle presenze e gestione accurata delle entrate e uscite, oltre alla formazione continua del personale. Tuttavia, episodi simili, sia in Italia che nel resto del Paese, testimoniano che tali procedure spesso non vengono rispettate o risultano insufficienti, specialmente in presenza di carenze di personale o di protocolli poco rigorosi. La comunità di genitori ha espresso grande preoccupazione, chiedendo un rafforzamento delle misure di sicurezza per evitare il ripetersi di situazioni analoghe, mentre le indagini proseguono per individuare eventuali responsabilità.
La vicenda evidenzia l’importanza di investire nella sicurezza delle scuole dell’infanzia non solo attraverso le risorse umane, ma anche adottando tecnologie innovative come telecamere e sistemi di allarme. È cruciale anche il ruolo delle famiglie, che devono collaborare con le istituzioni educative per insegnare ai bambini comportamenti responsabili e contribuire a migliorare le procedure preventive. Il caso dimostra quanto sia necessario un impegno congiunto e una cultura della sicurezza diffusa per garantire ai più piccoli un ambiente protetto dove possano crescere e imparare serenamente. Solo con tali interventi sarà possibile ristabilire la fiducia delle famiglie nel sistema scolastico e prevenire futuri episodi di fuga o abbandono.
Il 13 maggio 2025 il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha annunciato un’importante svolta nella politica migratoria del Regno Unito, puntando al ripristino del controllo delle frontiere del paese con un nuovo approccio che combina sicurezza e solidarietà. Questo intervento, trasmesso in diretta da Downing Street, rappresenta una risposta strategica alle pressanti questioni sociali e politiche legate all’immigrazione, considerate cruciali nell’era post-Brexit. La nuova politica prevede il rafforzamento dei sistemi di monitoraggio, una revisione più rigorosa dei permessi di soggiorno, la lotta al traffico di esseri umani e una collaborazione più intensa con paesi confinanti e istituzioni europee. Misure tecnologiche innovative, come il controllo biometrico, sono centrali per il nuovo sistema di sorveglianza delle frontiere, destinato anche a migliorare l’efficienza operativa attraverso procedure semplificate per i lavoratori qualificati.
L’annuncio di Starmer trova il Regno Unito impegnato nella delicata gestione delle dinamiche migratorie globali, tra crisi umanitarie e pressioni economiche interne che richiedono un equilibrio tra apertura e rigore. Le nuove misure mirano a contrastare l’immigrazione irregolare e a garantire la sicurezza, senza però mettere in discussione i principi di accoglienza storicamente radicati nel paese. Tuttavia, la politica non è priva di criticità: infrastrutture obsolete, lunghi tratti di coste difficili da controllare e la necessità di garantire i diritti umani rappresentano sfide rilevanti. A livello politico interno, l’iniziativa ha suscitato dibattiti, con posizioni che oscillano tra preoccupazioni sulla tutela dei diritti civili e sostegno alla volontà di efficacia.
Sul piano internazionale, la nuova linea britannica influenzerà i rapporti con i partner europei, in particolare per la cooperazione transfrontaliera e i flussi commerciali e turistici. Gli esperti indicano che il successo di questa politica dipenderà dalla capacità di coniugare sicurezza, trasparenza e rispetto dei diritti umani, evitando eccessi di rigidità che potrebbero danneggiare l’economia e la coesione sociale. Starmer auspica un “nuovo patto sociale” in cui sicurezza e accoglienza convivano, puntando su investimenti in tecnologie avanzate e sul dialogo continuo tra istituzioni, cittadini e comunità internazionale per affrontare le sfide della migrazione con pragmatismo e umanità.
Il 2024 si è confermato come un anno di grande successo per i luoghi della cultura statali italiani, secondo la classifica ufficiale pubblicata dal Ministero della Cultura (MiC). Il patrimonio culturale italiano ha registrato numeri da record in termini di visitatori e incassi, sottolineando il ruolo cruciale della cultura come motore di sviluppo economico e sociale. I principali siti archeologici e museali, come il Parco archeologico del Colosseo, le Gallerie degli Uffizi e il Parco archeologico di Pompei, hanno attirato milioni di visitatori, consolidando la posizione dell’Italia quale polo culturale di rilievo globale. Non solo i grandi nomi, ma anche siti meno noti hanno beneficiato di una rinnovata attenzione grazie a strategie innovative di promozione e accessibilità, contribuendo a un trend di crescita costante e a un allungamento della stagione turistica culturale.nnIn testa alla classifica, il Parco archeologico del Colosseo si conferma leader incontrastato con oltre 14 milioni di visitatori e incassi che superano i 101 milioni di euro, seguito dalle Gallerie degli Uffizi e dal Parco archeologico di Pompei. Anche il Pantheon si distingue per un notevole afflusso di pubblico. L’attenzione alla digitalizzazione ha giocato un ruolo chiave nel successo di questi siti, con investimenti significativi in biglietterie online, realtà virtuale e percorsi multimediali che hanno migliorato l’esperienza dei visitatori e attratto un pubblico più giovane e internazionale. Grandi eventi culturali e mostre temporanee hanno ulteriormente stimolato l’interesse del pubblico, favorendo una fidelizzazione crescente.nnI dati confermano altresì l’importanza economica e sociale della cultura, che genera ricadute positive sul turismo, sull’occupazione e sui territori. Le iniziative volte a migliorare l’accessibilità e la didattica museale sono fondamentali per coinvolgere un pubblico più ampio e diversificato, rafforzando la mission educativa e partecipativa dei musei. Tuttavia, il settore deve affrontare sfide importanti, come la tutela del patrimonio, la sostenibilità e il consolidamento della collaborazione tra pubblico e privato per garantire uno sviluppo futuro equilibrato e duraturo. In sintesi, la classifica MiC del 2024 evidenzia come il sistema culturale statale italiano rappresenti un modello di successo e una risorsa strategica imprescindibile per il Paese.
iOS 19 introduce una rivoluzione nella gestione della batteria degli iPhone tramite una modalità intelligente che sfrutta l’intelligenza artificiale. Questa funzione analizza localmente le abitudini d’uso degli utenti e ottimizza automaticamente la durata della batteria senza richiedere interventi manuali come nelle modalità tradizionali di risparmio energetico. L’innovazione principale risiede nell’uso di AI on-device, che elabora i dati direttamente sul dispositivo per garantire privacy e risposte in tempo reale, adattando i parametri hardware secondo le necessità e i comportamenti individuali. La funzione sarà disponibile su tutti gli iPhone compatibili con iOS 19, in particolare dal modello 12 in poi, e sarà preinstallata su iPhone 17 Air, dispositivo che beneficia di questa ottimizzazione per compensare una batteria di capacità inferiore.
L’integrazione dell’AI locale consente al sistema di intervenire dinamicamente su consumi energetici, regolando luminosità, aggiornamenti in background e altre risorse in modo predittivo, basandosi su pattern personali e condizioni ambientali. I primi test delle versioni beta mostrano miglioramenti concreti nella durata della batteria senza compromessi nelle prestazioni e minor impatto sulle notifiche inutili. Questo approccio proattivo anticipa i momenti di maggior bisogno energetico, offrendo un’esperienza utente fluida e più sostenibile.
Apple con iOS 19 punta a un futuro dove gestione energetica, privacy e sostenibilità diventano centrali, differenziandosi da altri sistemi operativi che spesso affidano l’ottimizzazione al cloud a scapito della privacy. Anche se la funzione presenta limitazioni sugli hardware più vecchi e necessiterà di affinamenti iniziali, rappresenta un passo avanti significativo per il settore mobile, offrendo esperienze più personalizzate e una maggiore autonomia senza sacrifici a livello di performance o usabilità. iOS 19 e la sua gestione batteria intelligente stabiliscono così un nuovo standard nell’ecosistema smartphone.
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