Sostegno scolastico in Italia: luci e ombre tra inclusione e carenza di personale
L’inclusione scolastica in Italia rappresenta un principio fondamentale del sistema educativo, ma il quadro attuale è contraddistinto da numerose difficoltà, tra cui l’aumento degli alunni con disabilità e la carenza di risorse dedicate al sostegno. Nel 2024/2025, il numero di studenti con bisogni educativi speciali ha raggiunto quota 331.124, ma i posti di sostegno disponibili sono diminuiti da 234.460 a 205.253. Questo squilibrio crea una situazione di emergenza silenziosa, che conduce a una discriminazione indiretta, poiché molte ore di sostegno assegnate sono inferiori rispetto a quanto previsto dai Piani Educativi Individualizzati (PEI). Di conseguenza, molte famiglie si vedono costrette a ricorrere ai tribunali per far valere il diritto al sostegno, trasformando un diritto costituzionale in una battaglia legale.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha autorizzato nel 2024 l’apertura di 60.000 posti per corsi di specializzazione sul sostegno, un passo importante ma insufficiente per colmare il fabbisogno strutturale. Inoltre, la situazione degli insegnanti di sostegno è caratterizzata da un’alta precarietà, con molti docenti supplenti che cambiano annualmente, compromettendo la continuità didattica, la qualità dell’intervento e la stabilità del rapporto con gli alunni. Ciò genera difficoltà anche per le scuole che devono riorganizzare continuamente le risorse e per le famiglie che affrontano un percorso educativo frammentato.
La crescente propensione delle famiglie a presentare ricorsi nei tribunali riflette la difficoltà del sistema di garantire il diritto al sostegno a monte, evidenziando una problematica diffusa a livello nazionale. Per realizzare una vera inclusione, non basta aumentare i numeri, ma è necessario assicurare stabilità del personale, formazione continua, collaborazione tra scuola, famiglia e territorio, e risorse adeguate. Le politiche future dovranno puntare a superare la logica emergenziale, programmare con precisione il fabbisogno, stabilizzare gli insegnanti specializzati e valorizzare questa professione per trasformare il sostegno scolastico da sogno in realtà concreta, garantendo il benessere degli alunni e il diritto all’educazione inclusiva.
Lo smart working dall’estero rappresenta una modalità di lavoro che, seppur offrendo flessibilità e autonomia, pone diverse sfide giuridiche soprattutto in relazione alla geolocalizzazione dei dipendenti. Le aziende, per garantire produttività e monitorare la presenza del personale, spesso utilizzano strumenti di geolocalizzazione che, se impiegati senza precauzioni, possono violare la privacy dei lavoratori e infrangere la normativa vigente. La normativa italiana ed europea, in particolare il GDPR e lo Statuto dei Lavoratori, prevedono rigide regole che limitano l’uso di tali strumenti solo a scopi specifici e legittimi, escludendo controlli generalizzati se non adeguatamente giustificati e autorizzati. Le recenti sanzioni del Garante per la privacy hanno evidenziato quanto sia cruciale rispettare queste normative, con multe e danni reputazionali che possono colpire duramente le aziende. Per salvaguardare sia i diritti dei lavoratori sia la sicurezza delle imprese, è essenziale adottare politiche trasparenti, ottenere consenso esplicito e limitare l’uso dei dati geolocalizzati al minimo indispensabile. I lavoratori devono essere informati correttamente e tutelati, mentre le imprese devono integrare le normative nei contratti e nelle procedure operative. In definitiva, una gestione consapevole dello smart working dall’estero rappresenta una concreta opportunità di crescita e innovazione, purché fondata sul rispetto della privacy e delle normative vigenti, bilanciando flessibilità, controllo proporzionato e tutela dei diritti individuali.
Il decreto ministeriale del 2025 ha definito le modalità e i contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea in Architettura per l’anno accademico 2025/2026, rappresentando un passaggio essenziale per l’organizzazione universitaria italiana. Esso stabilisce criteri chiari e uniformi di accesso, sottolineando la trasparenza e la meritocrazia, con prove calendarizzate entro il 30 settembre 2025, distribuendo i test su tutto il territorio nazionale per evitare sovrapposizioni con altri concorsi. La prova si compone di 50 quesiti a risposta multipla da completare in 100 minuti, riguardanti cultura generale, storia, disegno, fisica e matematica, con punteggi ben definiti per risposte corrette, errate o omesse. Queste materie riflettono le competenze tecniche e culturali fondamentali per un futuro studente di Architettura, includendo ad esempio la storia dell’arte e le basi di fisica applicata alle costruzioni. Per una preparazione efficace, gli studenti sono invitati a utilizzare materiali aggiornati, esercitarsi con simulazioni a tempo, colmare le lacune specifiche e gestire lo stress, con molti atenei che offrono corsi mirati. Il decreto introduce novità significative rispetto agli anni precedenti, come la conferma del test unico nazionale e una comunicazione anticipata che consente una migliore organizzazione, accolta positivamente dagli studenti e dalle loro famiglie. In conclusione, il decreto segna un passo decisivo verso una selezione più trasparente e uniforme, auspicando un miglioramento della qualità della formazione e delle opportunità professionali per i futuri architetti in Italia.
La presentazione delle istanze per la nuova Scuola di Alta Formazione – Institute of Advanced Science for Agriculture rappresenta un evento significativo nell’istruzione agraria, sancito dal provvedimento n. 579 del 9 maggio 2025. L’iniziativa si inserisce nel contesto della programmazione dei bandi agricoltura 2025 e nasce da un’analisi approfondita dei bisogni formativi del settore agricolo, focalizzati sull’innovazione, sostenibilità e competitività internazionale. Gli enti interessati hanno a disposizione un mese, dal 9 maggio al 9 giugno 2025, per presentare le domande esclusivamente tramite una piattaforma telematica dedicata, la quale garantisce rapidità, trasparenza e sicurezza nella gestione delle istanze. La partecipazione richiede il rispetto di requisiti precisi quali essere un ente scientifico o universitario riconosciuto e disporre di infrastrutture adeguate, oltre a presentare una proposta formativa innovativa e coerente con le esigenze del settore. La nuova Scuola ha l’obiettivo di formare esperti, promuovere la ricerca e la digitalizzazione, incentivare la presenza di giovani e donne nel comparto, nonché favorire collaborazioni internazionali. Partecipare a questo bando significa contribuire allo sviluppo sostenibile del settore agroalimentare italiano ed europeo, offrendo accesso a programmi avanzati e opportunità di networking con partner di rilievo. Il bando è uno strumento strategico per investire nella formazione superiore e nell’innovazione agricola, con una procedura di presentazione chiara e assistita da un help desk per supportare i candidati.
Google sta per lanciare una nuova funzione rivoluzionaria nel campo della ricerca visiva, un’alternativa a Pinterest che permette di salvare e organizzare immagini in cartelle tematiche, specialmente nei settori della moda e del design d’interni. Questa novità, annunciata in vista del Google I/O 2025, risponde alla crescente domanda di strumenti che permettano non solo di trovare immagini ma anche di archiviarle facilmente per usi personali o professionali. Grazie a un’interfaccia semplice e integrata nei profili Google, gli utenti potranno condividere collezioni di immagini e accedere a queste da vari dispositivi, senza bisogno di app aggiuntive. Google punta così a rafforzare la sua posizione nel mercato delle ricerche visive e a contrastare la leadership di Pinterest, offrendo un’esperienza più integrata e personalizzata, anche grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, che suggerirà contenuti e organizzazioni sempre più pertinenti. Dal punto di vista commerciale, questa funzione rappresenta un’enorme opportunità per monetizzare l’interesse degli utenti attraverso pubblicità contestuali e targetizzate, proteggendo e potenziando i ricavi pubblicitari contro concorrenti come Instagram e Pinterest. Gli utenti, dai privati ai professionisti come stilisti e architetti, avranno a disposizione uno strumento versatile per raccogliere ispirazioni, collaborare e presentare progetti, rivoluzionando le abitudini digitali esistenti. Inoltre, Google si impegna ad assicurare elevati standard di privacy e sicurezza, rispettando normative come il GDPR, per garantire fiducia e trasparenza agli utenti nella gestione dei loro dati. In sintesi, l’alternativa Google a Pinterest promette di cambiare profondamente la ricerca visiva online, con una funzione integrata, personalizzata e strategicamente pensata per i segmenti di mercato più dinamici e redditizi, aprendo la strada a futuri sviluppi anche in altri settori come food e viaggi.
La Francia nel 2025 si trova in una situazione di grave turbolenza politica e finanziaria che mette a dura prova la stabilità della Quinta Repubblica. Dopo episodi di protesta come quelli dei Gilet Gialli e un periodo di pandemia ancora vivido nella memoria collettiva, il governo di Emmanuel Macron affronta un clima di instabilità crescente dovuto a decisioni controverse, come il rifiuto di indire un referendum sulla riforma delle pensioni e la decisione di sciogliere l’Assemblea Nazionale. Alla base di questa crisi vi sono un deficit pubblico elevato, pari al 6% del PIL, che colloca la Francia nella zona rossa secondo gli standard europei, e un esecutivo sempre più isolato e incapace di governare efficacemente. Questa congiuntura complessa riflette una crescente distanza tra cittadini e classe politica, accentuata da riforme percepite come imposte dall’alto e da una crisi di rappresentanza che sfocia in proteste e mobilitazioni sociali. In particolare, la riforma delle pensioni, che prevede l’aumento dell’età pensionabile e la riduzione di alcune prestazioni privilegiate, ha scatenato un vasto movimento di opposizione, alimentato dalla convinzione che tali misure siano un tentativo di salvare i conti pubblici a spese dei lavoratori.
Una delle scelte più contestate di Macron è stata la decisione di non sottoporre la riforma delle pensioni a referendum, suscitando accuse di strappo democratico e aumentando la frattura tra governo e cittadini. Questa mancata consultazione ha innescato proteste diffuse, scioperi e azioni di disobbedienza civile senza precedenti, aggravando ulteriormente la crisi politica e danneggiando la legittimazione delle istituzioni. L’Assemblea Nazionale si è trovata paralizzata, incapace di sostenere l’esecutivo nella gestione delle riforme e dell’ordinaria amministrazione, con una crescente sfiducia nelle istituzioni che favorisce l’ascesa di forze populiste e radicali. Lo scioglimento anticipato dell’Assemblea nel tentativo di rafforzare il mandato presidenziale ha portato a elezioni frammentate senza una maggioranza chiara, contribuendo all’instabilità politica e impedendo la formazione di un governo solido.
Sul piano economico, la Francia affronta un deficit pubblico preoccupante, risultato di spese elevate, stagnazione della crescita, aumento dei tassi di interesse e costi legati a eventi straordinari come la pandemia e la crisi energetica. Questa situazione mette la Francia sotto pressione da parte dell’Unione Europea, con il rischio di procedure di infrazione e misure correttive imposte. Anche la distanza tra l’impegno internazionale del presidente Macron, visibile nelle sue iniziative diplomatiche, e le difficoltà interne ha alimentato il malcontento popolare. Il futuro del Paese è segnato da un bivio tra il rischio di un caos politico ancora più profondo e la possibilità di un rinnovamento basato su un dialogo partecipativo e il coinvolgimento della cittadinanza, in particolare attraverso strumenti come il referendum. La capacità della classe politica di ascoltare le istanze sociali e costruire un nuovo patto sociale sarà determinante per superare l’attuale crisi e restituire stabilità alla Francia.
Nel 2025, l’INPS conferma un incentivo che premia i lavoratori italiani prossimi alla pensione che scelgono di rimandare l’uscita dal mondo del lavoro. Questo bonus consiste in un aumento del 9,19% sulla retribuzione imponibile mensile e viene erogato direttamente in busta paga, senza tassazione aggiuntiva, per tutto il periodo lavorativo post maturazione dei requisiti pensionistici, inclusi coloro che accedono alla Quota 103. La misura mira a sostenere la sostenibilità del sistema previdenziale e valorizzare l’esperienza dei lavoratori anziani, offrendo un beneficio economico immediato e la possibilità di incrementare la futura pensione grazie all’ulteriore contribuzione. La procedura per richiedere l’incentivo prevede la presentazione di una domanda online tramite il portale INPS con il coinvolgimento del datore di lavoro entro il 31 dicembre 2025. L’esempio pratico mostra come un lavoratore con una retribuzione lorda di 2.000 euro al mese possa ottenere un bonus netto di circa 183,80 euro mensili, pari a oltre 2.200 euro annui. Il bonus è completamente esente da tasse e non incide sul calcolo dell’ISEE o sull’aliquota IRPEF. I vantaggi della scelta di rinviare la pensione includono non solo un aumento immediato dello stipendio, ma anche il mantenimento dell’attività lavorativa, il miglioramento del montante contributivo e quindi una pensione più alta, oltre a benefici sociali e psicologici connessi alla continua inclusione nel mondo del lavoro. In sintesi, l’incentivo pensione 2025 si configura come una misura innovativa e flessibile, utile per chi desidera pianificare la sicurezza economica a lungo termine, bilanciando la decisione tra uscita anticipata e soggiorno prolungato nel mercato del lavoro.
Il progetto WatchEdge, promosso dal Politecnico di Milano presso il Parco di San Rossore, rappresenta una delle più avanzate sperimentazioni italiane nell’uso dell’intelligenza artificiale e di sensori di nuova generazione per il monitoraggio della fauna selvatica, in particolare cinghiali, daini e lupi. Questo sistema innovativo mira a superare i metodi tradizionali di stima, spesso poco affidabili e costosi, offrendo un conteggio più accurato e un monitoraggio continuo grazie all’uso di foto-trappole e algoritmi avanzati di riconoscimento automatico delle specie. Il contesto naturale di San Rossore, ricco di biodiversità, affronta problemi significativi derivanti dall’aumento delle popolazioni di alcune specie, che causano danni alle colture e agli ecosistemi e aumentano i rischi per la sicurezza stradale e urbana. La tecnologia WatchEdge consente di analizzare in tempo reale i dati raccolti, facilitando così interventi tempestivi e più efficaci nel prevenire i danni, oltre a promuovere una gestione più sostenibile e responsabile del territorio. Il progetto si avvale inoltre di un rigoroso coordinamento scientifico da parte del Politecnico di Milano, che garantisce un approccio interdisciplinare e metodologico. Guardando al futuro, WatchEdge punta a estendere il proprio utilizzo a livello nazionale, coinvolgendo foreste e aziende agricole per ottimizzare la gestione della fauna e delle risorse ambientali. Le considerazioni etiche sono centrali, poiché l’impiego dell’intelligenza artificiale in ambito ambientale richiede trasparenza, rispetto per le specie e coinvolgimento delle comunità locali, per assicurare un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela della natura. In sintesi, WatchEdge apre nuove prospettive per la gestione della fauna selvatica in Italia e potenzialmente in Europa, combinando precisione, efficienza e sostenibilità e rappresentando un modello innovativo per l’uso delle tecnologie digitali nella conservazione ambientale.
La partnership tra DHL e Boston Dynamics rappresenta un punto di svolta nel campo della logistica globale, introducendo oltre 1.000 robot Stretch nei magazzini DHL di tutto il mondo. Questo accordo segna la continuazione di una strategia pluriennale di automazione già avviata da DHL, che conta già su migliaia di robot e dispositivi intelligenti nel proprio network. L’obiettivo è consolidare una leadership nella robotica logistica, sfruttando la tecnologia avanzata di Boston Dynamics per migliorare l’efficienza e la sicurezza nelle operazioni di magazzino. La co-creazione di nuove soluzioni robotiche congiunte permette un’innovazione continua, adattata alle esigenze specifiche della supply chain globalizzata.
L’investimento di oltre un miliardo di euro negli ultimi tre anni testimonia l’impegno concreto di DHL nell’automazione dei suoi centri logistici, integrando robot collaborativi, sistemi di picking automatizzati e tecnologie di intelligenza artificiale. Il robot Stretch, sviluppato da Boston Dynamics, è progettato per svolgere compiti laboriosi come il carico e scarico dei pacchi con grande precisione, autonomia e velocità, grazie a sensori avanzati e braccio robotico sofisticato. L’introduzione massiccia di Stretch promette un significativo aumento della produttività e una maggiore elasticità nella gestione delle merci, contribuendo a ridurre i tempi di transito e i costi operativi.
L’adozione su larga scala della robotica comporta una trasformazione profonda nelle attività di magazzino, migliorando l’efficienza e la sicurezza sul lavoro, oltre a richiedere una riqualificazione del personale, che assume ruoli più tecnologici e strategici. Il progetto DHL-Boston Dynamics fa scuola a livello internazionale, posizionando DHL all’avanguardia nella corsa globale all’automazione logistica. Non mancano considerazioni etiche sulla transizione occupazionale, ma l’approccio è orientato a integrare uomo e macchina in modo sinergico. Questo modello innovativo di robotica e co-creazione apre nuove prospettive per la sostenibilità, la scalabilità e la competitività della supply chain del futuro, ponendo un nuovo standard globale in logistica automatizzata.
La crescente digitalizzazione e l’uso diffuso dei dispositivi mobili hanno reso la sicurezza dei dati e della privacy una priorità urgente. Google ha risposto a questa esigenza introducendo la Protezione Avanzata in Android 16, un aggiornamento innovativo che mira a migliorare significativamente la difesa contro minacce informatiche sofisticate. Questa soluzione integrata amplia gli strumenti di sicurezza esistenti, combinando tecnologie di machine learning e interfacce intuitivi per offrire protezione anche a utenti senza competenze tecniche specifiche. L’obiettivo è proteggere l’identità, i dati personali e la privacy in un ecosistema mobile sempre più vulnerabile, democratizzando l’accesso a funzionalità di sicurezza avanzata e ponendo le basi per un cambiamento culturale nella gestione della propria sicurezza digitale.
Android 16 introduce nuove funzionalità come sistemi di autenticazione biometrica multipla, monitoraggio costante di attività sospette, notifiche tempestive e un controllo granulare sui permessi delle app. Una novità importante è il sistema di registrazione delle intrusioni, che traccia in tempo reale i tentativi di accesso non autorizzati e fornisce feedback immediato all’utente, contribuendo a bloccare attacchi mirati e phishing sofisticati. Google integra inoltre misure rigorose per garantire la privacy, come la cifratura end-to-end dei dati sensibili e la limitazione dell’accesso ai registri di intrusioni, in conformità con il GDPR. Il rilascio è programmato in modo graduale per garantire stabilità e adattamento degli utenti a questa nuova cultura della sicurezza.
Particolare attenzione è riservata a categorie vulnerabili quali giornalisti, attivisti e funzionari pubblici, che potranno usufruire di strumenti dedicati per salvaguardare comunicazioni riservate e dati sensibili, rafforzando così la libertà di espressione. L’esperienza utente è stata migliorata per ridurre le distrazioni, semplificare l’autorizzazione delle attività e centralizzare la gestione della sicurezza, consentendo una personalizzazione efficace dei livelli di protezione. Guardando al futuro, Google pianifica ulteriori integrazioni tra intelligenza artificiale e sicurezza, collaborazioni per standard internazionali e l’adozione di moduli hardware dedicati. In sintesi, la Protezione Avanzata di Android 16 si pone come pietra miliare nella sicurezza mobile, offrendo un ambiente più sicuro, rispettoso della privacy e capace di accrescere la fiducia degli utenti nel digitale.
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