Pensione con 5 anni di contributi: guida completa 2025 per il diritto alla pensione in Italia
Il sistema pensionistico italiano prevede una specifica forma di pensione riservata ai cosiddetti "contributivi puri", ossia coloro che hanno iniziato a versare contributi previdenziali dal 1° gennaio 1996 in poi, senza alcun accredito precedente. Questa forma consente, al raggiungimento dei 71 anni d'età, di ottenere la pensione con un minimo di soli 5 anni di contributi effettivi. Tale misura nasce per tutelare chi ha carriere lavorative discontinue o precarietà, ma va sottolineato che l'importo dell'assegno è proporzionale ai contributi versati e non è integrato al minimo, rendendo l'importo spesso modesto.
La pensione con 5 anni di contributi si differenzia dalle pensioni ordinarie non solo per l'età anagrafica più elevata richiesta (71 anni contro i 67 ordinari), ma anche per il mancato diritto alle pensioni anticipate o ai sostegni integrativi. Possono accedervi lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati iscritti all'INPS che rientrano interamente nel regime contributivo puro. Per fare domanda è necessario verificare la propria posizione contributiva tramite l'area personale MyINPS e presentare l'istanza telematicamente, possibilmente con anticipo per evitare ritardi.
Il futuro di questa forma pensionistica è incerto, poiché il mercato del lavoro moderno è caratterizzato da flessibilità e carriere discontinue che potrebbero aumentare il numero di beneficiari con assegni bassi, senza integrazioni. Per chi ha pochi contributi è consigliato monitorare costantemente la propria posizione, valutare opzioni di contribuzione volontaria o riscatti e considerare strumenti di previdenza integrativa privata. La pensione con 5 anni di contributi rappresenta un'opportunità importante ma anche una sfida, sottolineando la necessità di una pianificazione previdenziale accurata per garantire un futuro economico dignitoso.