Percorsi di specializzazione sostegno 2025: come si suddividono i 40 CFU tra attività in aula, studio individuale e laboratori

Percorsi di specializzazione sostegno 2025: come si suddividono i 40 CFU tra attività in aula, studio individuale e laboratori

I percorsi di specializzazione per il sostegno 2025 rappresentano un momento cruciale per la formazione dei docenti italiani, sia per chi desidera specializzarsi ulteriormente che per coloro già attivi nel settore inclusivo. Previsti nelle università e tramite Indire, questi percorsi sono regolati principalmente dal DM 75/2025 e dal DM 30 settembre 2011, che stabiliscono linee guida specifiche sull’accesso, sulle procedure di iscrizione e sulla gestione dell’offerta formativa. L’accesso è riservato a docenti con almeno tre anni di servizio su sostegno e in possesso dei requisiti previsti dalla legge, a garanzia di una selezione orientata alla valorizzazione delle professionalità già mature e motivate. La domanda di ammissione, con scadenza indicativa fissata al 7 giugno 2025, prevede la presentazione della documentazione richiesta e la scelta della sede, mentre le attività formative si avvieranno rapidamente dopo le procedure di selezione, secondo le tempistiche di atenei e Indire.

Un aspetto centrale dei percorsi è la suddivisione dei 40 CFU, che devono coprire tutte le aree di formazione richieste. I crediti si distribuiscono tra lezioni frontali (in presenza o asincrone), laboratori pratici, studio individuale e, a seconda dei casi, attività di tirocinio. In generale, le lezioni in aula rappresentano circa il 40% dei crediti, i laboratori tra il 25% e il 30%, lo studio individuale dal 20% al 30%, mentre la restante quota può essere prevista per tirocini pratici. Ogni CFU equivale a 25 ore complessive e tutte le attività sono attentamente monitorate. Particolare enfasi è posta sui laboratori, considerati fondamentali non solo per l’acquisizione di metodologie didattiche inclusive, ma anche per lo sviluppo di competenze pratiche immediatamente spendibili a scuola. Le FAQ del Ministero e le direttive dei DM assicurano una rendicontazione trasparente della ripartizione delle attività e dei crediti.

Lo studio individuale si configura come elemento chiave di autoformazione e consolidamento delle competenze, affiancato da sistemi di verifica come esami intermedi, project work e prova finale. La frequenza ai laboratori è generalmente obbligatoria, e il superamento delle prove di valutazione rappresenta condizione essenziale per la certificazione del percorso. Il valore di questi percorsi è tangibile sia per la crescita professionale che per il riconoscimento formale delle competenze maturate: oltre ad aprire opportunità per la mobilità e i concorsi, la specializzazione in sostegno rafforza l’identità del docente come figura centrale nell’inclusione scolastica. L’intero iter, strutturato tra teoria, pratica e autoformazione, risponde agli standard più recenti della normativa italiana e europea, garantendo un percorso funzionale all’evoluzione della scuola e alla piena promozione della cultura inclusiva.

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