
Personale ATA: dal 2026 nuovi organici, più funzionari e un operatore per ogni plesso scolastico
A partire dall'anno scolastico 2026/2027, il personale ATA nelle scuole italiane vedrà una significativa riorganizzazione, frutto di un accordo tra il Ministero dell'Istruzione e i sindacati. La riforma principale consiste nell'assegnazione di un operatore scolastico per ciascuno dei 42.112 plessi sul territorio nazionale, garantendo così una presenza costante e stabile in ogni sede scolastica. A questa novità si affiancano circa 900 progressioni di carriera, che permetteranno ad assistenti amministrativi e tecnici di accedere al ruolo di funzionario ATA, attraverso procedure di mobilità verticale. L'intervento è finanziato con uno stanziamento di 36,9 milioni di euro previsto dal nuovo CCNL ATA, che mira a rafforzare e razionalizzare il personale tecnico-amministrativo nelle scuole, migliorando l'efficienza e la gestione quotidiana degli istituti, specialmente nelle sedi più piccole e periferiche.
Il quadro finanziario e organizzativo di questa riforma si inserisce in un contesto di rinnovamento più ampio del sistema scolastico, sostenuto dall'ultima tornata contrattuale CCNL 2022-2024, che ha dedicato risorse specifiche al potenziamento degli organici ATA. L'introduzione di una figura di operatore scolastico permanente per ogni plesso mira a colmare le lacune di personale, con effetti positivi sulla sicurezza, la sorveglianza, la manutenzione e la logistica interna delle scuole. I funzionari ATA, invece, assumeranno compiti di maggiore responsabilità, coordinando attività amministrative più complesse e supportando la digitalizzazione e i progetti strategici, come il PNRR. Le modalità di accesso a queste nuove posizioni prevedono selezioni basate su titoli, esperienza e formazione specifica, valorizzando il know-how acquisito dagli attuali assistenti.
L'introduzione delle nuove figure e le progressioni di carriera avranno impatti pratici rilevanti nelle scuole italiane, migliorando la qualità del servizio e la gestione amministrativa. Le famiglie e gli studenti beneficeranno di ambienti più sicuri e meglio organizzati, mentre il personale ATA potrà contare su nuove opportunità di crescita professionale e stabilità lavorativa. Le trattative sindacali sono state fondamentali per definire criteri trasparenti e tutele maggiori, in particolare per le sedi più piccole. Tuttavia, occorrerà monitorare le fasi di attuazione della riforma per assicurare equità territoriale, continuità formativa e una gestione efficace dei cambiamenti, che rappresentano una sfida ma anche un'importante opportunità di ammodernamento del comparto non docente della scuola italiana.