Povertà educativa in Italia: un costo sociale ed economico di 48 miliardi sul Pil

Povertà educativa in Italia: un costo sociale ed economico di 48 miliardi sul Pil

La povertà educativa rappresenta una grave emergenza in Italia, coinvolgendo oltre 1,3 milioni di minori in condizioni di povertà assoluta, con un incremento del 47% negli ultimi dieci anni. Questo fenomeno non si limita alla mera mancanza di istruzione formale, ma comprende anche l'assenza di opportunità extrascolastiche, culturali e sportive, limitando gravemente lo sviluppo personale e sociale di bambini e adolescenti. Tale situazione genera cicli di esclusione sociale e un impatto economico rilevante, con una stima di 48 miliardi di euro di Pil potenziale perso annualmente. La correlazione tra povertà educativa e povertà assoluta minorile è evidente, data l'impossibilità per molte famiglie di fornire strumenti adeguati come dispositivi digitali, supporto culturale e attività ricreative. Inoltre, il fenomeno dei NEET riguarda più del 15% dei giovani tra 15 e 29 anni, evidenziando la distanza tra sistema educativo e mercato del lavoro e rappresentando un serio rischio per la coesione sociale. Affrontare la povertà educativa richiede strategie integrate che combinano investimenti in politiche scolastiche innovative, inclusione digitale, sostegno familiare e coinvolgimento del terzo settore e delle comunità locali, finalizzate a creare ambienti educativi accessibili, inclusivi e stimolanti. Solo un impegno strutturale e coordinato a livello nazionale potrà invertire questa tendenza, garantendo il diritto all’istruzione e alla crescita per tutti i giovani italiani, contribuendo così alla stabilità sociale ed economica del paese.

Questo sito web utilizza cookies e richiede i dati personali per rendere più agevole la tua esperienza di navigazione.