Purificatori d’aria nelle scuole a Milano: meno assenze e studenti più sani, lo conferma una ricerca

Purificatori d’aria nelle scuole a Milano: meno assenze e studenti più sani, lo conferma una ricerca

Paragrafo 1: Contesto, metodologia e risultati principali

La qualità dell’aria nelle scuole milanesi rappresenta un nodo centrale, visti gli elevati livelli di inquinamento atmosferico che caratterizzano la città. Per valutare l’efficacia dei purificatori d’aria, una ricerca ha coinvolto cinque scuole primarie distribuite in diversi contesti urbani, dove sono stati installati 43 dispositivi in aule selezionate casualmente, lasciando altre aule senza purificatori come controllo. I principali parametri monitorati sono stati i livelli di PM2.5 e il numero di assenze scolastiche, registrati durante un intero anno scolastico per evitare interferenze stagionali. I risultati sono chiari: nelle classi dotate di purificatori la concentrazione di PM2.5 è stata ridotta del 32%, mentre le assenze scolastiche sono scese del 12,5%, corrispondenti a circa 1,3 giorni di scuola in meno persi per ogni alunno. I benefici sono stati riscontrati indipendentemente dalle condizioni socio-economiche e infrastrutturali delle diverse scuole, rafforzando la validità dei risultati e suggerendo che il miglioramento della qualità dell’aria abbia un impatto concreto e trasversale sul benessere scolastico e sulla partecipazione degli studenti.

Paragrafo 2: Effetti sulla salute e percezione di insegnanti e famiglie

L’indagine ha ampliato l’analisi agli effetti sulla salute dei bambini, concentrandosi sui sintomi respiratori rilevati tramite questionari anonimi rivolti alle famiglie. Tra gli alunni che frequentavano le aule con purificatori, si è avuta una riduzione del 9% dei casi di naso che cola e dell’11% dei casi di naso chiuso, segno di una diminuzione delle affezioni delle vie respiratorie. Questi esiti hanno trovato corrispondenza anche nella percezione soggettiva di benessere: sia insegnanti che genitori hanno segnalato un calo dei malesseri stagionali, una maggiore regolarità nella frequenza e minori preoccupazioni per la salubrità dell’ambiente scolastico. Il miglioramento della qualità dell’aria ha così avuto effetti positivi non solo sulla salute fisica ma anche sull’aspetto emotivo e relazionale degli studenti, favorendo la partecipazione attiva alle attività scolastiche, la concentrazione in aula e il rendimento generale. L’esperienza milanese si inserisce, inoltre, in un trend internazionale che riconosce l’importanza dell’aria pulita nelle scuole come strumento di promozione della salute pubblica.

Paragrafo 3: Implicazioni, confronto internazionale e prospettive future

L’efficacia dei purificatori nelle scuole milanesi suggerisce la necessità di estendere simili programmi a tutte le istituzioni scolastiche, non solo per prevenire malattie ma anche per promuovere un ambiente più favorevole all’apprendimento e all’inclusione. L’esperienza trova riscontro in altri paesi, come Svezia, Germania e Stati Uniti, dove i purificatori sono già ampiamente impiegati con risultati analoghi in termini di riduzione degli agenti inquinanti e delle assenze. Tuttavia, la diffusione capillare di queste tecnologie in Italia implica delle sfide: servono investimenti, manutenzione regolare e formazione specifica del personale. È anche essenziale garantire equità nell’accesso agli strumenti soprattutto nelle zone più esposte all’inquinamento. In prospettiva, le scuole possono diventare pionieri delle buone pratiche ambientali, promuovendo una cultura della sostenibilità e della salute condivisa. Lo studio milanese rappresenta dunque un modello replicabile, volto a garantire ambienti scolastici sani e moderni come diritto fondamentale di ogni studente.
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