Raccontare la storia attraverso i secoli: da Plinio il Giovane ai TikToker, la narrazione si evolve (ma resta centrale)
La narrazione storica si configura come un filo rosso fondamentale nella costruzione della memoria collettiva e dell’identità culturale delle società umane. Partendo dalle testimonianze di Plinio il Giovane, che con le sue Lettere ha incarnato la prospettiva individuale e critica nel racconto degli eventi, si evidenzia come la narrazione non sia solo trasmissione di fatti ma attribuzione di senso. Nei secoli, questa comunicazione si è evoluta passando dal manoscritto alla stampa, fino ai media moderni come radio e televisione che hanno ampliato l’accesso alla storia, rendendola esperienza collettiva e didattica. Oggi la rivoluzione è digitale e sociale: piattaforme come TikTok consentono una narrazione storica rapida e virale, coinvolgente ma con rischi di superficialità e perdita di contesto. Il cellulare a scuola rappresenta una sfida educativa cruciale, simbolo del conflitto fra innovazione digitale e tradizione didattica. Molti insegnanti integrano consapevolmente queste tecnologie per stimolare competenze critiche, pur riconoscendo i pericoli di distrazione e misinformation. Il ruolo del docente si evolve tra prestigio calante e passione educativa, mediando tra profondità e velocità dei social. Le istituzioni, con voci come il ministro Valditara e Leone XIV, sottolineano l’importanza di integrare spirito critico e comunicazione responsabile. La sfida consiste nel conciliare l’innovazione con la qualità del racconto storico, promuovendo alleanze tra scuola, famiglia e società per trasformare la narrazione in una risorsa educativa rilevante e contemporanea.