Regali agli insegnanti: cosa dice la normativa e quali sono i doveri del Dirigente Scolastico

Regali agli insegnanti: cosa dice la normativa e quali sono i doveri del Dirigente Scolastico

1. Quadro normativo e regole sui regali agli insegnanti

Il gesto di donare un regalo agli insegnanti al termine dell’anno scolastico è profondamente radicato nella tradizione italiana come espressione di gratitudine. Tuttavia, trattandosi di dipendenti pubblici, i docenti sono soggetti a una normativa specifica che mira a prevenire conflitti di interesse e a garantire trasparenza nei rapporti tra scuola e famiglie. Il quadro normativo principale di riferimento è stabilito dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (D.P.R. n. 62/2013), il cui articolo 4 vieta ai pubblici dipendenti di accettare regali o utilità che possano influire sulle proprie decisioni istituzionali, a meno che si tratti di oggetti di modico valore e offerti occasionalmente. Inoltre, la Legge 190/2012 sulla prevenzione della corruzione rafforza questi principi. In assenza di un importo stabilito universalmente, le scuole fanno generalmente riferimento a una soglia di 30-50 euro, limite che consente gesti di cortesia senza rischiare condizionamenti. Il rispetto di questi parametri serve a mantenere integra la reputazione della scuola e ad evitare ogni apparenza di favoritismo. Il regolamento interno di ciascun istituto può anche imporre restrizioni aggiuntive, motivo per cui gli studenti e le famiglie devono sempre informarsi preventivamente sulle disposizioni specifiche della propria scuola.

2. Doveri del dirigente scolastico, limiti e rischi connessi

Il Dirigente Scolastico (DS) gioca un ruolo centrale nell’applicazione e nel controllo delle regole riguardanti i doni agli insegnanti. È suo dovere informare tutto il personale docente sulle normative vigenti, vigilando affinché nessun regalo superi il valore massimo consentito o si presti a fraintendimenti in merito a possibili influenze sulle valutazioni degli alunni. Il DS deve intervenire prontamente in caso di segnalazioni di irregolarità, riferire alle autorità competenti e promuovere la cultura della legalità e della trasparenza nella comunità scolastica. Sono considerate accettabili solo le manifestazioni simboliche, come oggetti artigianali, piccoli doni collettivi, prodotti gastronomici di valore minimo o elaborati degli studenti. Sono invece vietati regali in denaro, doni di valore superiore al limite, oggetti preziosi e regali ripetuti nel tempo. La violazione di queste norme può portare a sanzioni disciplinari, penalità amministrative e segnalazioni all’ANAC, con conseguenze anche penali nei casi più gravi. In casi concreti, come doni simbolici o creazioni degli alunni, il rischio di violazione è basso, mentre regali costosi o collette significative sono sempre da evitare.

3. Consigli pratici e valore educativo della trasparenza

Per studenti e famiglie che desiderano ringraziare i docenti, la strada più sicura è quella dei regali collettivi di piccolo valore, evitando iniziative che possano generare equivoci o problemi di natura amministrativa. L’originalità e il coinvolgimento personale, come la realizzazione di un album ricordo o di disegni a mano, rappresentano modi sinceri e più che sufficienti per manifestare gratitudine, oltre a essere sempre conformi alle regole. È bene astenersi dall’offrire denaro o buoni regalo e informarsi sulle politiche della scuola presso il proprio DS. In definitiva, la normativa non intende impedire i gesti di riconoscenza, ma guidare la comunità scolastica verso una cultura dell’etica pubblica, della trasparenza e della prevenzione dei conflitti di interesse. In questo modo, sia il corpo docente che le famiglie possono vivere i momenti di fine anno in serenità, consapevoli di contribuire attivamente alla costruzione di un ambiente educativo corretto e rispettoso delle norme, dove la stima reciproca si esprime attraverso gesti semplici e condivisi.
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