
Regno Unito e Big Tech: accordo storico per formare 7,5 milioni di lavoratori all’uso dell’Intelligenza Artificiale entro il 2030
Il Regno Unito ha annunciato un accordo senza precedenti con undici colossi mondiali della tecnologia, tra cui Google, Microsoft e Amazon, per formare 7,5 milioni di lavoratori all’uso dell’Intelligenza Artificiale entro il 2030. Questa storica iniziativa, guidata dal premier Keir Starmer, rientra nella strategia nazionale che vede nella tecnologia e nelle competenze digitali una leva fondamentale per la crescita economica e la tenuta del mercato del lavoro britannico in un contesto internazionale caratterizzato da innovazione rapida e crescente automazione. Il progetto prevede non solo la formazione di lavoratori nei principali settori produttivi – pubblico e privato, industria e servizi, educazione e sanità – ma anche un piano di investimenti di 187 milioni di sterline per scuole e università attraverso TechFirst, potenziando così sia l’aggiornamento professionale che quello scolastico. L’utilizzo di strumenti come ChatGPT e piattaforme di IA diventerà competenza travolgente e trasversale, inclusiva anche per coloro che rischiano l’obsolescenza professionale, con un approccio orientato sia al reskilling dei meno qualificati che allo sviluppo delle soft skills digitali.
L’impatto previsto di questa partnership è enorme: il settore IA in UK vale già 72 miliardi di sterline e fa registrare una crescita annua dell’occupazione del 15% nei ruoli legati all’intelligenza artificiale. L’iniziativa, che coinvolge attivamente le Big Tech con corsi, workshop online, formazione pratica e piattaforme didattiche interattive, mira ad allineare il capitale umano britannico alle nuove esigenze del mercato, creando opportunità di lavoro innovative e sostenendo la nascita di start-up e PMI specializzate in IA. Le aziende chiedono profili sempre più avanzati nel campo del data analysis, sicurezza informatica, sviluppo software e automazione, mentre il governo ha promesso inclusività, con borse di studio e voucher per i più vulnerabili, monitoraggio degli impatti sociali e psicologici e sostegno tramite partnership con sindacati e terzo settore. Il modello formativo sarà flessibile, inclusivo e fortemente orientato al lifelong learning, con piattaforme nazionali e certificazioni riconosciute a livello europeo.
Il Regno Unito, osservando sia i modelli internazionali che la dimensione europea, punta con questa politica a rafforzare la sua leadership continentale nell’innovazione tecnologica ed etica applicata all’IA. Le sfide, come la necessità di aggiornamenti costanti, le disparità sociali e la gestione dei lavoratori sostituiti dall’automazione, restano rilevanti, ma il piano adotta una visione sistemica che mette al centro la tutela dei lavoratori e l’inclusione sociale. Grazie alla sinergia tra governo, aziende tecnologiche ed enti di formazione, il progetto mira a garantire una transizione digitale equa, competitiva e di lungo termine, posizionando il Regno Unito come un esempio di gestione integrata dell’evoluzione del lavoro nell’era dell’intelligenza artificiale.