Replika e la sanzione record: il Garante Privacy multa il chatbot "fidanzata" per 5 milioni di euro

Replika e la sanzione record: il Garante Privacy multa il chatbot "fidanzata" per 5 milioni di euro

Il Garante per la protezione dei dati personali italiano ha inflitto a Luka Inc., azienda statunitense proprietaria del chatbot Replika, una sanzione di 5 milioni di euro a causa di gravi violazioni del GDPR. Questa decisione è stata presa dopo un'istruttoria iniziata nel 2023, focalizzata sulle modalità di gestione e addestramento dei dati personali raccolti dall'app, molto popolare soprattutto tra adolescenti e giovani. La vicenda ha acceso un dibattito importante sull'interazione tra intelligenza artificiale e tutela della privacy, specialmente in contesti in cui i dati sensibili, inclusi quelli emotivi e psicologici, vengono trattati senza adeguata trasparenza né consenso informato. Originariamente bloccato in Italia nel 2023 dal Garante per mancanza di garanzie sulla sicurezza e protezione dei dati, Replika è stato successivamente riammesso, ma sotto rigoroso monitoraggio. Le indagini successive hanno evidenziato carenze significative nella protezione dei dati degli utenti italiani, con approfondimenti sul trattamento dei dati sensibili utilizzati per l'addestramento degli algoritmi IA, senza adeguate misure correttive da parte dell'azienda. Tale sanzione rappresenta un segnale forte verso tutte le grandi aziende tecnologiche che operano in Europa, richiamando all'importanza della responsabilità e della trasparenza nell'uso di sistemi automatizzati che interagiscono con dati personali profondamente intimi. Questo caso si pone inoltre come banco di prova nel contesto europeo, soprattutto alla luce del nuovo Regolamento AI e mira a incentivare un approccio rigoroso e rispettoso dei diritti fondamentali degli utenti in un settore in rapida evoluzione e diffusione. Infine, il caso Replika sottolinea quanto sia cruciale per gli utenti adottare una cultura consapevole della privacy, esaminare attentamente le condizioni di utilizzo delle applicazioni e partecipare attivamente alla tutela dei propri dati, in un equilibrio delicato tra innovazione tecnologica e protezione dell'identità digitale nell'era dei chatbot intelligenti.
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