
Rifondare la Repubblica Passa dalla Scuola: Crisi, Riforme e Il Riscatto della Missione Educativa
La scuola pubblica italiana rappresenta storicamente uno dei capisaldi della democrazia repubblicana. Tuttavia, negli ultimi decenni, la sua funzione educativa e formativa è stata profondamente compromessa da riforme inadeguate, poca considerazione politica, crescente burocrazia e dilatazione dei poteri dirigenziali. Di conseguenza, il ruolo della scuola come fucina del cittadino e laboratorio della democrazia appare oggi a rischio: la perdita di fiducia delle famiglie e della società testimonia uno scollamento tra scuola e società civile. Questo scenario richiede una riflessione approfondita: è ancora possibile difendere e rilanciare la centralità della scuola pubblica come strumento di inclusione, crescita sociale e sviluppo del senso civico? Tale rifondazione passa dal riconoscimento del valore della scuola nella Costituzione e dalla necessità di ridare dignità e voce agli insegnanti, garante di pluralismo e partecipazione.
La crisi della scuola si manifesta in modo emblematico attraverso il progressivo svuotamento del ruolo docente, destinato a mero esecutore di direttive burocratiche, sottoposto a continui cambiamenti normativi e delegittimato socialmente. Le cause sono molteplici: la mancanza di riconoscimento economico e professionale, la preponderanza di pratiche amministrative che sottraggono tempo alla didattica e la poca valorizzazione delle competenze specifiche, soprattutto per i docenti di matematica, fisica e discipline scientifiche. L’ampliamento del potere dirigenziale, senza opportuni contrappesi democratici, ha ridotto gli spazi di partecipazione reale degli insegnanti alle scelte cruciali della scuola. La marginalizzazione delle materie STEM, inoltre, indebolisce il capitale umano della scuola italiana, minando la capacità di preparare cittadini attivi e consapevoli e compromettendo il ruolo strategico dell’istituzione come laboratorio di democrazia.
Per rifondare la Repubblica attraverso la scuola, occorrono riforme coraggiose che ridiano centralità e autorevolezza alla figura docente, liberino la scuola dalla burocrazia soffocante, valorizzino la formazione scientifica e riequilibrino i poteri fra dirigenti e docenti, ripristinando la partecipazione democratica. È necessario restituire senso e missione alla scuola, considerandola il vero barometro della salute democratica di una nazione: laddove la scuola è debole e marginalizzata, la società perde coesione e apertura. Solo rilanciando la qualità dell’istruzione pubblica, sostenendo i suoi insegnanti, investendo nelle STEM e ricostruendo una governance realmente collegiale e partecipata, si potrà invertire la crisi di fiducia nelle istituzioni repubblicane e edificare una società all’altezza delle sfide contemporanee.