Riforma del Reclutamento del Personale ATA: Novità in Arrivo Secondo il Sottosegretario Frassinetti

Riforma del Reclutamento del Personale ATA: Novità in Arrivo Secondo il Sottosegretario Frassinetti

Il tema del reclutamento del personale ATA – cioè assistenti, tecnici e amministrativi delle scuole italiane – è tornato al centro del dibattito politico grazie agli aggiornamenti forniti dal Sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti davanti alla Commissione Cultura della Camera. L’attenzione si concentra sulle problematiche legate ai contratti a termine, che coinvolgono ogni anno migliaia di lavoratori e incidono direttamente sulla continuità e sulla qualità del servizio scolastico. Nel corso della seduta dell’11 giugno 2025, la discussione si è animata attorno alla necessità di modificare le attuali procedure di assunzione, spesso caratterizzate da precariato diffuso e da un uso strutturale dei contratti a termine. L’intervento del deputato Antonio Caso ha sottolineato come la politica debba rispondere con urgenza a questa situazione, sollecitando maggiore trasparenza e strumenti normativi che limitino l’abuso dei contratti temporanei, soprattutto nel settore ATA. La risposta di Frassinetti si è focalizzata sulle differenze tra la disciplina riservata agli insegnanti (già oggetto di riforma e approvazione europea) e quella degli ATA, che resta più problematica e criticamente dipendente dai pronunciamenti della Corte di Giustizia europea sul rispetto delle direttive in materia di lavoro e stabilizzazione.

Le prospettive di riforma per il 2025 prevedono importanti novità nella selezione e nell’assunzione del personale ATA. Il Ministero dell’Istruzione, secondo quanto illustrato dal Sottosegretario Frassinetti, lavora a un aggiornamento sostanziale delle modalità di reclutamento, che dovrebbe abbandonare la prassi dei rinnovi contrattuali seriali a favore di un modello meritocratico, trasparente e adeguato alle direttive europee. Sono in valutazione la revisione delle procedure concorsuali, l’introduzione di nuovi criteri per l’accesso alle graduatorie, l’obbligo di formazione specifica prima dell’immissione in ruolo e una valorizzazione maggiore dell’esperienza pregressa. Una grossa novità sarà anche l’obbligo di adeguare i contratti a termine agli standard UE, con l’intento di ridurre la precarietà e di garantire ai lavoratori maggiore continuità e sicurezza. I nuovi concorsi e le modifiche nelle regole interne alle scuole promettono di incidere profondamente sulle dinamiche di selezione, assegnazione delle sedi e percorsi di carriera, portando la scuola italiana verso standard di efficienza e trasparenza più vicini alle best practices europee.

Il dibattito acceso tra Parlamento, associazioni sindacali e istituzioni europee trova il suo fulcro nella necessità di una risposta strutturale agli abusi dei contratti a termine e nell’attesa delle pronunce della Corte di Giustizia UE. La Commissione Europea ha già riconosciuto gli sforzi fatti per i docenti ma indica ancora criticità per la situazione degli ATA. Nel frattempo, le scuole chiedono strumenti stabili per la gestione del personale, mentre il settore ATA attende con forte aspettativa il passaggio da reiterate supplenze a ruoli a tempo indeterminato. Le immissioni in ruolo del 2025 rappresentano una svolta che potrà finalmente avvicinare il trattamento degli ATA a quello degli insegnanti, garantendo più equità e certezze. In conclusione, il futuro prossimo vedrà il 2025 come anno di svolta; restano da definire alcuni dettagli normativi e operativi, ma la direzione intrapresa mira alla centralità del personale ATA e alla costruzione di una scuola più giusta, stabile ed efficiente.

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