Riforma Pensioni 2026: Bilancio di una Svolta Mancata tra Misure Cancellate e Proposte Bocciate
La riforma pensionistica del 2026 in Italia ha suscitato diverse aspettative che sono state ampiamente deluse. Nonostante un dibattito acceso e una serie di proposte iniziali, l'intervento legislativo ha confermato la permanenza della Legge Fornero, con un incremento marginale di un solo mese nell'età pensionabile. Le misure anticipate, tra cui Quota 103 e Opzione Donna, sono state cancellate, limitando le possibilità di pensionamento flessibile per categorie vulnerabili come donne e lavoratori usuranti. Le proposte innovative del sottosegretario Durigon sono state bocciate per questioni finanziarie, mentre gli incrementi delle pensioni minime risultano simbolici e insufficienti a fronte dell'aumento del costo della vita. Tale rigidità ha scatenato forti critiche da parte di sindacati e associazioni sociali, sottolineando l'assenza di una strategia equa e lungimirante. Nel contesto europeo, l'Italia si distingue negativamente per la mancata introduzione di strumenti flessibili di pensionamento, mettendo a rischio il benessere sociale e il ricambio generazionale. In sintesi, la riforma del 2026 non apporta sostanziali miglioramenti al sistema pensionistico italiano, lasciando lavoratori e pensionati in attesa di una riforma più giusta e sostenibile.