
Riscatto della laurea a 900 euro: Opportunità, calcoli e conseguenze sulle pensioni anticipate
La proposta di legge che introduce il riscatto della laurea a 900 euro per anno accademico rappresenta una svolta nel panorama pensionistico italiano. Attualmente, riscattare gli anni universitari costava mediamente oltre 6.000 euro annui, rendendo questa opzione poco accessibile per molti. La nuova misura punta a rendere più economico e accessibile il riscatto, permettendo a giovani e professionisti di contabilizzare gli anni di studio come contributi pensionistici, anticipando così la pensione o incrementando l'importo dell'assegno. La proposta prevede infatti un costo fisso, indipendente dalla retribuzione, retroattivo e con possibilità di rateizzazione, con un impatto positivo soprattutto per chi ha studi universitari lunghi o contratti di lavoro particolari.
Il funzionamento pratico della pensione anticipata con il riscatto della laurea consiste nel conteggiare gli anni riscattati come contributi versati, anticipando il raggiungimento del requisito contributivo necessario per la pensione. Le simulazioni mostrano che, ad esempio, una lavoratrice con 36 anni di contributi e 4 anni di laurea riscattata a 900 euro potrà andare in pensione a 60 anni anziché a 64, anche se subirà una riduzione mensile dell'assegno di circa 170 euro, pari a circa 2.000 euro annui. Ciò perché il riscatto agevolato entra nel calcolo contributivo, generalmente meno remunerativo rispetto a quello misto o retributivo. Diverse tipologie di pensione anticipata, come Quota 103 o Opzione Donna, potranno usufruire della misura.
I vantaggi della proposta includono la forte riduzione del costo, la maggiore accessibilità e la possibilità di pianificare un pensionamento più flessibile. Le criticità riguardano il possibile impatto finanziario sia sull'importo pensionistico di lungo termine che sulla sostenibilità del sistema previdenziale, soprattutto in caso di adesioni massicce. La misura promuove inoltre un principio di giustizia sociale prevenendo disparità di genere e valorizzando la formazione universitaria. Per una scelta consapevole è consigliato valutare simulazioni personalizzate e seguire l’evoluzione normativa, considerando attentamente pro e contro per il proprio futuro pensionistico.