
Rivoluzione nell’accesso a Medicina: Ingresso libero al primo semestre 2025-26, niente più test d’ingresso
A partire dall’anno accademico 2025/2026, l’accesso alla facoltà di Medicina in Italia subirà un cambiamento epocale: scompare il tradizionale test d’ingresso, sostituito da una modalità di ingresso libero al primo semestre universitario. Tutti gli studenti con diploma di scuola superiore potranno così iscriversi direttamente a Medicina, frequentando regolarmente corsi, laboratori e sostenendo gli ordinari esami del primo semestre. Al termine di questo periodo, gli iscritti dovranno affrontare tre prove scritte nazionali – una di Chimica, una di Fisica e una di Biologia – che costituiranno il nuovo strumento di selezione meritocratica. Solo chi supererà tutte le prove avrà diritto a proseguire dagli inizi del secondo semestre.
La rivoluzione normativa risponde alle critiche mosse nel tempo al vecchio test, accusato di essere troppo selettivo, poco meritocratico e spesso influenzato da preparazione esterna o corsi privati dispendiosi. L’obiettivo è rendere l’accesso maggiormente democratico, promuovendo la valutazione delle reali competenze maturate nel contesto universitario e incentivando un approccio di studio progressivo. Tuttavia, questa apertura porterà nuove sfide per le università, chiamate a gestire un consistente aumento di iscrizioni nel primo semestre, e per gli studenti, che dovranno affrontare un percorso più intenso e competitivo per accedere formalmente alla seconda parte del corso di laurea.
Il nuovo sistema avrà ripercussioni significative sia sugli studenti sia sull’organizzazione universitaria. Inizialmente, vi sarà un prevedibile sovraffollamento nelle aule, il che richiederà una revisione delle strutture, l’ampliamento dei servizi di orientamento e tutoraggio, e una gestione rigorosa delle prove nazionali per garantire uniformità su tutto il territorio. Per gli studenti, la sfida sarà doppia: da un lato dovranno acquisire metodologie di studio efficaci sin dal primo giorno, dall’altro sarà necessario mantenere alta la motivazione, consapevoli che le tre prove nazionali costituiranno lo sbarramento decisivo. Infine, questa importante riforma sarà anche un banco di prova per l’intero sistema accademico italiano, che dovrà dimostrare capacità di adattamento, equità e trasparenza nell’attuazione del nuovo modello, offrendo così un esempio potenzialmente utilizzabile anche per altre facoltà a numero chiuso in Italia.