Sciopero Nazionale USB e CUB: Scuole Chiuse e Piazze Piene in Italia per la Pace

Il 22 settembre 2025 ha rappresentato una giornata di grande mobilitazione per la scuola italiana, segnando uno sciopero nazionale promosso dai sindacati di base USB e CUB. Circa il 50% delle scuole in Italia hanno chiuso, con percentuali ancora più elevate in grandi città come Milano, Roma e Torino, evidenziando un'insoddisfazione profonda legata a vari problemi strutturali. La protesta ha unito migliaia di docenti, personale ATA e studenti nella richiesta di pace, risorse adeguate e la riduzione della pesante burocrazia che limita l'efficacia educativa.nnLe ragioni dello sciopero includono una critica severa all'eccesso di burocrazia, condizioni di lavoro difficili con stipendi stagnanti, e la scarsa valorizzazione del ruolo del docente. Gli insegnanti denunciano come tali fattori limitino la qualità dell'apprendimento e l'innovazione didattica, costringendo anche alla cancellazione di attività extracurricolari. La reazione delle scuole è stata massiccia, con l'impossibilità di garantire la sicurezza e la gestione ordinaria delle lezioni causando chiusure diffuse. Le testimonianze raccolte rivelano un sentimento di esasperazione e di perdita di motivazione tra il personale scolastico.nnLa protesta ha avuto una forte risonanza sociale e politica, portando manifestazioni in tutte le principali città italiane, con slogan che uniscono la richiesta di pace contro la guerra e la difesa della scuola pubblica. Lo sciopero ha sollevato questioni etiche e sociali più ampie, spingendo il dibattito nazionale oltre le consuete rivendicazioni sindacali. In definitiva, lo sciopero del 2025 ha segnato un momento cruciale per il sistema educativo, sottolineando la necessità di riforme concrete e di un maggiore ascolto politico per garantire un futuro sostenibile e dignitoso alla scuola italiana.