Scuola, Valditara annuncia: dal 2025-2026 stop al cellulare nelle superiori e divieto dei social per gli under 15

Scuola, Valditara annuncia: dal 2025-2026 stop al cellulare nelle superiori e divieto dei social per gli under 15

Il recente annuncio del Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, riguardo il divieto di utilizzo del cellulare nelle scuole superiori a partire dall’anno scolastico 2025-2026, insieme alla proposta di legge per vietare i social network agli under 15, rappresenta un punto di svolta nel panorama educativo italiano. L’Italia si posiziona così come uno dei primi Paesi a voler intervenire con una normativa nazionale così restrittiva sull’uso delle tecnologie digitali tra i giovani. Le motivazioni alla base di queste scelte affondano nei dati relativi all’aumento di disagio psicologico, cyberbullismo e perdita di capacità relazionali tra i ragazzi. Il governo punta a riequilibrare il rapporto studenti-tecnologia, incentivando attenzione e apprendimento in classe, ma anche proteggendo i minori dai rischi connessi all’uso prematuro dei social. La proposta viene anche portata all’attenzione di Bruxelles, nella speranza di uniformare la normativa a livello europeo, e alimenta un ampio dibattito pubblico su libertà individuale, salute mentale e responsabilità educativa.

Le reazioni al provvedimento sono molteplici e sfaccettate. Da un lato, molti insegnanti e genitori accolgono con favore la decisione, evidenziando l’impatto distruttivo degli smartphone sull’attenzione, la disciplina e le relazioni tra pari in classe. I docenti sottolineano come il costante accesso ai dispositivi generi una gestione della classe più complessa e favorisca il diffondersi di fenomeni come il cyberbullismo. Molti genitori condividono l’esigenza di un quadro normativo chiaro per meglio controllare i comportamenti digitali anche fuori dall’ambiente scolastico. Tuttavia, permangono dubbi e critiche su alcuni aspetti pratici, quali la difficoltà di monitorare davvero il divieto, i rischi di marginalizzazione per chi non segue le regole, le necessità di gestire situazioni emergenziali o di inclusione di studenti con esigenze specifiche. Sul fronte studentesco, si registra una certa divisione tra chi riconosce la necessità di limiti all’uso e chi teme un eccesso di proibizionismo che possa limitare l’autonomia e la stessa alfabetizzazione digitale.

Guardando al futuro, la vera sfida sarà trovare il giusto equilibrio tra limitazione degli abusi digitali e promozione delle competenze tecnologiche necessarie nella società odierna. I promotori stessi riconoscono l’opportunità di integrare la tecnologia in modo controllato, tramite supporti scolastici, formazione specifica e programmi di educazione ai media, piuttosto che con una mera esclusione. La realizzazione effettiva del divieto dipenderà dall’adozione di misure concrete di controllo, come armadietti di deposito e sanzioni proporzionate, e dall’attivazione di percorsi di formazione per docenti e studenti. Solo attraverso il dialogo costruttivo fra scuola, famiglie e istituzioni, unito a campagne educative su larga scala, sarà possibile armonizzare sicurezza, libertà e responsabilizzazione nell’uso dei dispositivi digitali da parte delle nuove generazioni, garantendo così una crescita equilibrata nel mondo contemporaneo.

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