Siccità Globale: Una Crisi in Aumento da 121 Anni per Colpa dell’Atmosfera

Siccità Globale: Una Crisi in Aumento da 121 Anni per Colpa dell’Atmosfera

La siccità globale è un fenomeno in continuo peggioramento che da più di 120 anni interessa il pianeta, con effetti sempre più gravi e diffusi. L’analisi storica mostra che dal 1900 a oggi la frequenza e l’intensità dei periodi secchi non hanno fatto che aumentare, in concomitanza con cambiamenti climatici di natura atmosferica e con il riscaldamento globale. Negli ultimi quarant’anni il fenomeno ha accelerato ulteriormente, e dal 2018 intere regioni hanno visto una crescita esponenziale sia nelle aree colpite da siccità moderata che estrema. I dati più recenti, come quelli del 2022 che segnalano il 30% delle terre emerse in stato di siccità moderata o peggiore, mostrano quanto sia cambiata la situazione anche nelle aree che non erano storicamente vulnerabili, dalla California ai Balcani fino all’Australia orientale e al Sahel africano. Questi cambiamenti non si limitano a un problema ambientale: sono la causa di una drammatica perdita di fertilità dei suoli, minano la sicurezza alimentare a livello globale e spingono milioni di persone verso crisi umanitarie. La siccità sta diventando la nuova normalità, rendendo urgente un cambio radicale nelle strategie di gestione delle risorse naturali e nel coordinamento internazionale.

L’atmosfera si comporta oggi come una "spugna assetata", e questo meccanismo è una delle cause principali dell’aumento della siccità mondiale. Con le temperature medie globali in crescita, l’aria può trattenere più vapore acqueo, accelerando l’evaporazione dal suolo e dalle piante, processo noto come evaporazione potenziale. Ogni incremento di un solo grado centigrado nella temperatura media globale comporta quindi una perdita tangibile di umidità dalle superfici e dalle colture, compromettendo gravemente le risorse idriche di intere aree. I cambiamenti nei pattern atmosferici e nei cicli delle precipitazioni — aggravati da fenomeni come El Niño e La Niña — portano a un’irregolarità delle piogge e una crescente volatilità dell’umidità disponibile. Le aree già aride, come il Nord Africa, il Sud Ovest degli Stati Uniti, l’Australia e i Balcani, vivono le conseguenze più severe, tra desertificazione progressiva, perdita di biodiversità, incendi più frequenti e minori rese agricole. Si crea un circolo vizioso: la terra si impoverisce, la vegetazione scompare e la crisi idrica si aggrava, minando l’equilibrio degli ecosistemi terrestri.

Affrontare l’aumento della siccità globale richiede strategie complesse e coordinate su scala planetaria. Tra le cause principali del trend troviamo l’effetto serra legato alle emissioni umane, l’urbanizzazione incontrollata, la deforestazione e una gestione poco efficiente delle risorse idriche. Le conseguenze sulla società sono gravi e molteplici: calo delle rese agricole, crisi economiche nei settori rurali, migrazioni di massa e conflitti per l’accesso all’acqua, insicurezza alimentare e aumento della povertà. Per contenere il fenomeno, le linee di intervento includono la pianificazione intelligente delle risorse, l’innovazione in agricoltura — preferendo colture meno idroesigenti e sistemi di irrigazione efficienti —, la tutela del suolo, la riforestazione e la sensibilizzazione delle comunità. Solo un’azione coordinata tra istituzioni, ricerca scientifica, impresa e società civile potrà invertire una tendenza che rischia di compromettere la stabilità del pianeta nei prossimi decenni. Sostenere la resilienza degli ecosistemi, gestire meglio le acque e promuovere la cooperazione internazionale sono passi imprescindibili per assicurare un futuro più sostenibile e sicuro per tutti.

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