Sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro: grave infortunio per una studentessa in stage a Modena. Cresce la preoccupazione per la tutela dei minori

Sicurezza nell’alternanza scuola-lavoro: grave infortunio per una studentessa in stage a Modena. Cresce la preoccupazione per la tutela dei minori

Il 4 giugno 2025, una studentessa di 17 anni di Castelfranco Emilia ha subito un grave infortunio durante uno stage presso un vivaio della provincia di Modena, nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro. La giovane, mentre utilizzava un tosaerba senza la supervisione diretta di un adulto, si è procurata gravi lesioni a tre dita della mano sinistra. Subito soccorsa e operata d’urgenza, la studentessa versa in condizioni molto serie e la prognosi resta riservata. L’incidente ha portato la famiglia a sporgere denuncia per accertare le responsabilità, evidenziando possibili carenze in materia di sicurezza e vigilanza nello stage. Questo episodio ha acceso i riflettori sulle modalità di gestione dei percorsi di alternanza, in particolare rispetto all’adeguatezza delle misure di sicurezza dedicate ai minori coinvolti in attività lavorative, una questione sempre più sentita sia dalle famiglie che dagli addetti ai lavori.

L’alternanza scuola-lavoro, ora denominata PCTO, è stata introdotta nel sistema scolastico italiano con l’obiettivo di avvicinare gli studenti al mondo produttivo e far loro acquisire competenze trasversali utili per il futuro. Tuttavia, gli ultimi fatti di cronaca mostrano come la sicurezza nei percorsi di alternanza debba essere una priorità imprescindibile, soprattutto quando si ha a che fare con studenti minorenni senza esperienza in contesti di lavoro. Le scuole sono tenute a selezionare strutture idonee e offrire una preparazione adeguata, mentre le aziende devono garantire la costante presenza di un tutor e impedire l’impiego di macchinari pericolosi senza una visibile formazione. Le responsabilità di vigilanza e tutela sono condivise tra istituti scolastici e aziende, e ogni carenza nella preparazione, sorveglianza o gestione dei rischi può avere conseguenze gravi, come drammaticamente dimostrato nel caso di Modena. Le associazioni sindacali e i genitori chiedono, dunque, maggiori garanzie, controlli più stringenti e una puntuale revisione delle convenzioni tra scuola e aziende.

Le proposte per una maggiore tutela degli studenti in stage comprendono un rafforzamento della formazione sia degli studenti sia dei tutor, la ridefinizione dei protocolli di vigilanza nelle aziende ospitanti e la limitazione all’accesso degli studenti all’uso di macchinari potenzialmente pericolosi. In aggiunta, si suggerisce l’introduzione di una sorta di ‘patente’ formativa per i minorenni che preveda il superamento di test pratici prima di poter utilizzare certi strumenti. Emerge forte la necessità di una cultura della prevenzione condivisa tra scuola, aziende, famiglie e comunità, affinché la formazione in ambiente lavorativo rappresenti un’opportunità sicura e protetta. Ogni incidente, come quello avvenuto a Modena, deve portare a una riflessione seria sulla reale sicurezza dei percorsi PCTO e spingere tutti gli attori coinvolti a lavorare insieme per garantire, nell’interesse dei giovani, che situazioni simili non si ripetano più.

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