
Sicurezza sul lavoro: Il ruolo strategico dell’INAIL e l’urgenza di 5000 nuovi tecnici secondo le proposte Cifa-Confsal
Negli ultimi anni, il tema della sicurezza sul lavoro in Italia è diventato sempre più rilevante, con un’attenzione crescente da parte di istituzioni e opinione pubblica. Tuttavia, nonostante un impianto normativo tra i più articolati d’Europa – dal Dlgs 81/2008 agli aggiornamenti più recenti – il fenomeno degli infortuni resta preoccupante, come confermano i dati INAIL: oltre 550.000 denunce di infortunio e circa 1.000 morti solo nel 2024. Il gap tra legge e prassi effettiva evidenzia la necessità di interventi strutturali, tra cui un coordinamento più efficiente degli enti ispettivi, l’incremento dei controlli e la promozione di una formazione tecnica di elevata qualità. Gli ostacoli principali risiedono nella carenza di personale specializzato e in una formazione spesso non sufficientemente aggiornata rispetto alle evoluzioni dei processi produttivi e dei rischi emergenti.
Una delle proposte più significative avanzate dalle associazioni Cifa e Confsal riguarda il rafforzamento del ruolo dell’INAIL come ente centrale di coordinamento nella sicurezza sul lavoro, superando la dispersione di responsabilità attuale tra diversi organismi. In parallelo, il fabbisogno stimato di almeno 5.000 nuovi tecnici rappresenta una svolta cruciale: questi profili dovrebbero essere formati attraverso percorsi interdisciplinari che uniscano competenze normative, tecniche operative, capacità di analisi dei rischi, padronanza delle tecnologie più avanzate e sviluppate soft skills relazionali. La formazione di qualità per questi tecnici, con aggiornamenti costanti sulle normative e i nuovi rischi (come robotica, smart working, digitalizzazione), è vista come l’unico modo per garantire controlli rigorosi, consulenza efficace alle imprese e reale prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro.
La sfida operativa prevede quindi un’azione integrata: INAIL, Ministero del Lavoro, Regioni ed enti di formazione dovranno collaborare per selezionare, formare e inserire i nuovi tecnici in modo capillare sul territorio nazionale. La distribuzione equilibrata delle risorse, il ricorso a tirocini professionalizzanti, l’obbligo di aggiornamento continuo e l’adozione di strumenti innovativi (come piattaforme digitali, droni, intelligenza artificiale) sono elementi centrali delle proposte Cifa-Confsal. Il coinvolgimento attivo di datori di lavoro e lavoratori diventa fondamentale, soprattutto in relazione alle nuove sfide poste da smart working e digitalizzazione. Investire in una formazione d’eccellenza genera infatti benefici duraturi: riduzione degli infortuni, reputazione aziendale migliorata, minori costi sociali e competitività internazionale. L’auspicio conclusivo è che queste proposte trovino rapida attuazione normativa e finanziaria, per un modello di sicurezza moderno ed efficace.