Smart working e produttività: più flessibilità non basta senza una vera comunità aziendale

Smart working e produttività: più flessibilità non basta senza una vera comunità aziendale

Lo smart working, accelerato dalla pandemia, è oggi un fenomeno complesso che va oltre il semplice lavoro da casa. La ricerca Randstad Workmonitor 2025 evidenzia che l'83% degli italiani considera fondamentale gestire autonomamente il proprio tempo, elemento chiave non solo per ridurre lo stress ma anche per migliorare produttività e conciliazione vita-lavoro. Tuttavia, la flessibilità oraria da sola non basta: l’85% degli intervistati sottolinea il ruolo cruciale del senso di appartenenza e della comunità aziendale come driver essenziali per mantenere alta la motivazione e l’efficacia lavorativa. Ambienti di lavoro tossici, segnati da mancanza di ascolto e trasparenza, portano quasi la metà dei lavoratori a lasciare il proprio impiego, dimostrando che la qualità del clima aziendale è decisiva quanto o più del guadagno economico.

Pur offrendo vantaggi come autonomia e riduzione degli spostamenti, lo smart working rischia di alimentare isolamento e alienazione senza un ambiente positivo e una leadership attenta. La ricerca Randstad sottolinea la necessità di riorientare le dinamiche aziendali verso il benessere complessivo delle persone, valorizzando comunità, ascolto attivo e relazioni umane come elementi imprescindibili. La leadership deve essere in grado di promuovere dialogo, riconoscimento e trasparenza, gestendo in modo costruttivo anche i conflitti, per evitare che lo smart working diventi una trasformazione incompleta e inefficace.

Per costruire ambienti di lavoro positivi, le aziende devono investire su cultura condivisa, formazione relazionale, strumenti collaborativi e momenti di incontro in presenza. Esperienze reali, come quella di Maria che ha preferito il senso di squadra alla flessibilità lavorativa, evidenziano come il capitale umano e le relazioni interpersonali restino fulcri fondamentali anche nell’era digitale. In sintesi, il futuro del lavoro in Italia passa da un equilibrio tra flessibilità e comunità, con la consapevolezza che benessere, senso di appartenenza e leadership empatica sono la vera chiave per elevare la produttività e la sostenibilità dello smart working.

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