
Smartphone prima dei 13 anni: rischi per la salute mentale
L'uso precoce dello smartphone rappresenta un tema centrale nel dibattito sulla salute mentale degli adolescenti, soprattutto per la Generazione Z, cresciuta immersa nel digitale. Secondo lo studio del Global Mind Project del 2025, che ha coinvolto oltre 100 mila giovani adulti, l’età in cui si riceve il primo smartphone influisce significativamente sul benessere psicologico futuro. La ricerca evidenzia che ricevere un dispositivo prima dei 13 anni è associato a un calo drastico del punteggio MHQ, indice di salute mentale, con conseguenze quali ansia, depressione e ridotta capacità di adattamento sociale.
Lo studio internazionale raccoglie dati dettagliati su abitudini tecnologiche, relazioni familiari e benessere emotivo, mostrando come l’introduzione precoce agli smartphone aggravi problematiche di isolamento, pressione sociale e vulnerabilità al cyberbullismo. Le relazioni familiari spesso peggiorano in presenza di un uso precoce, con genitori meno presenti o meno consapevoli nella supervisione digitale. Diverse conseguenze si notano tra i generi, con le ragazze più esposte a rischi come ideazioni suicidarie legate all’auto-confronto sui social.
Diventa pertanto cruciale ritardare l’accesso autonomo a questi dispositivi, idealmente fino a 13 anni, e promuovere un’educazione digitale efficace in ambito scolastico e familiare. Tale approccio può rafforzare la resilienza emotiva dei giovani, migliorare le relazioni interpersonali e prevenire effetti negativi a lungo termine. La responsabilità collettiva di genitori, scuole e società è centrale per un uso consapevole del digitale, che preservi la salute mentale delle future generazioni e ne sostenga una crescita equilibrata.