Sospeso il dibattito sulla mafia al liceo Benedetti di Venezia: tra applicazione della circolare ministeriale e diritto al contraddittorio
Il tema della cultura della legalità e della lotta alla mafia ha assunto negli ultimi decenni un'importanza crescente nelle scuole italiane, rappresentando uno strumento essenziale per sensibilizzare le nuove generazioni. In questo scenario, il liceo scientifico Benedetti di Venezia aveva organizzato un dibattito previsto per il 3 dicembre 2025 con il noto giornalista Walter Molino. Tuttavia, l'evento è stato sospeso dal dirigente scolastico, suscitando un acceso dibattito mediatico legato alle recenti disposizioni ministeriali che impongono la regola del "contraddittorio" nei dibattiti scolastici, al fine di garantire pluralismo e neutralità. La nota ministeriale Palumbo del 7 novembre ha introdotto criteri più rigidi per le manifestazioni pubbliche scolastiche, richiedendo la presenza di più voci e la prevenzione di iniziative unilaterali o di indottrinamento. Questa normativa ha creato una forte tensione fra la dirigenza scolastica, gli studenti promotori e il giornalista invitato, con posizioni divergenti sull’opportunità e l’efficacia del "contraddittorio" in temi fondamentali come la lotta alla mafia. L’analisi evidenzia la complessità di bilanciare trasparenza, pluralismo e diritto alla legalità nel contesto educativo, con molti esperti che considerano valori come la legalità non soggetti a contraddittorio. I dibattiti antimafia rappresentano infatti un’importante risorsa educativa che favorisce la cittadinanza attiva, la memoria storica e l’impegno civico. L’annullamento dell’evento ha avuto ripercussioni sull’intera comunità scolastica e cittadina, stimolando riflessioni sul regolamento degli eventi pubblici e sul ruolo della scuola come presidio di democrazia. In prospettiva, si auspica un equilibrio che eviti derive burocratiche e promuova con forza i valori fondanti della Repubblica, garantendo la continuità della lotta alla mafia tramite strumenti culturali efficaci anche in un quadro normativo complesso.