Stellantis in Italia: Strategie e Sfide per Salvare la Produzione Automobilistica e il Lavoro

Stellantis in Italia: Strategie e Sfide per Salvare la Produzione Automobilistica e il Lavoro

Il settore automobilistico italiano sta affrontando una fase di profonda crisi e trasformazione, con gli stabilimenti Stellantis che registrano un calo produttivo del 27% nel primo semestre del 2025. Gli impianti storici di Mirafiori, Pomigliano d’Arco, Cassino, Melfi e Termoli sono al centro di queste difficoltà, mettendo a rischio non solo la produzione ma anche l’intera filiera e l’occupazione. Particolare attenzione merita lo stabilimento di Pomigliano, che con la produzione della Fiat Panda rappresenta il 54% del totale della produzione nazionale di Stellantis, esponendo la fabbrica ad una forte precarietà legata al futuro di questo modello e alla necessità di diversificazione produttiva.

Le cause del calo produttivo sono molteplici, inclusa la spinta alla transizione ecologica, la concorrenza internazionale con costi inferiori, politiche industriali nazionali insufficienti, il calo della domanda interna e la sospensione della Giga-factory di Termoli, progetto strategico per la produzione di batterie elettriche. In questo contesto, il dialogo tra Stellantis e i sindacati continua focalizzandosi sull’uso di ammortizzatori sociali per tutelare i lavoratori, pur consapevoli che serve un piano di rilancio industriale concreto e lungo termine. Il blocco del progetto Termoli rappresenta un colpo significativo alle prospettive di riconversione verde e rilancio produttivo.

L’impatto dell’attuale crisi si riversa pesantemente sull’occupazione e sull’economia locale delle aree coinvolte, con rischio di perdita di professionalità e impoverimento del tessuto economico. La riconversione verso la mobilità sostenibile costituisce un’opportunità ma richiede investimenti, formazione e cooperazione tra imprese e istituzioni. Tra le strategie future emergono la creazione di un piano industriale nazionale, incentivi per veicoli green, formazione mirata e valorizzazione dei poli produttivi. Solo con una visione coordinata e investimenti tempestivi sarà possibile salvaguardare il lavoro e garantire la competitività del settore automotive italiano.

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