Supplenza Sostegno 2025/26: Delusione e Novità tra Esclusioni e Conferme nelle Nomine
L’anno scolastico 2025/26 segna un momento cruciale per circa 58.000 docenti impegnati nelle supplenze di sostegno, un ambito cruciale per l’inclusione scolastica italiana. Sebbene molti insegnanti abbiano completato correttamente l’iter di nomina e abbiano ottenuto il sostegno di famiglie e Gruppi di Lavoro Operativi (GLO), numerosi casi di esclusione dagli elenchi ufficiali hanno generato forte delusione e richieste di spiegazioni. I motivi principali, secondo gli Uffici Scolastici, risiedono nella disponibilità limitata di posti, nel posizionamento nelle graduatorie e nelle necessità organizzative delle scuole, fattori che prevalgono rispetto alle preferenze familiari o alle conferme di continuità didattica.
La continuità didattica nel sostegno è un diritto irrinunciabile per alunni con bisogni educativi speciali, poiché assicura stabilità relazionale e percorsi formativi coerenti. Tuttavia, l’attuale processo amministrativo appare rigidamente centrato sulle graduatorie e sulle disponibilità, trascurando le importanze pedagogiche sostenute da famiglie e GLO. Le preferenze dei docenti, se troppo limitate, riducono ulteriormente le chance di nomina, sancendo una stretta relazione tra flessibilità territoriale e successo nelle assegnazioni.
Guardando al futuro, emerge l’esigenza di innovare le procedure con maggiore trasparenza e strumenti digitali accessibili, e di considerare l’introduzione di meccanismi che valorizzino la continuità didattica, come premialità in graduatoria o una più attiva partecipazione delle famiglie. Tale riforma richiede un equilibrio tra esigenze normative, organizzative e i bisogni reali degli studenti, al fine di garantire una scuola italiana inclusiva, efficace e in grado di valorizzare il contributo dei docenti specializzati.