Supplenze Sostegno 2025: Scadenze, Regole e Novità sulla Conferma per i Docenti

Supplenze Sostegno 2025: Scadenze, Regole e Novità sulla Conferma per i Docenti

Il decreto ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025 ha introdotto importanti novità nel sistema delle supplenze di sostegno per l'anno scolastico 2024/25, mirando a garantire una maggiore continuità didattica per gli studenti con disabilità. Tale normativa assegna priorità di conferma ai docenti già impiegati nel precedente anno scolastico e stabilisce scadenze precise, come quella del 31 maggio 2025 entro cui i docenti devono comunicare l'accettazione o il rinnovo delle supplenze. L'obiettivo è ridurre il turn-over dei docenti e assicurare così un percorso educativo più stabile e coerente. Le nuove regole impongono anche limitazioni alla partecipazione dei docenti confermati alle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS), impedendo ulteriori convocazioni per lo stesso anno scolastico, a tutela della continuità degli alunni. In caso di riduzione dell'orario di sostegno rispetto all'anno precedente, il decreto prevede che il completamento dell'orario residuo possa avvenire sia tramite l'assegnazione di ulteriori ore di sostegno all'interno dello stesso o di altri istituti nell'ambito territoriale, sia con ore di insegnamento curricolare, se il docente ne ha la specializzazione. Tuttavia, se non sono disponibili posti o ore aggiuntive, il docente dovrà limitarsi all'orario confermato, con possibili ripercussioni economiche. Le scuole sono tenute a tentare prioritariamente il completamento dell'orario nella stessa sede, garantendo la coerenza tra competenze e bisogni degli studenti. I sindacati come Anief e CISL Scuola hanno sollevato critiche e richieste di chiarimenti riguardanti questa nuova normativa, evidenziando la necessità di linee guida più dettagliate per la gestione delle ore residue, per proteggere i diritti dei docenti e assicurare equità territoriale. Pur essendo un passo avanti significativo nel rafforzare la continuità didattica, la normativa necessita di ulteriori precisazioni per evitare ambiguità operative. Il dialogo tra sindacati e Ministero dell'Istruzione resta quindi fondamentale per migliorare l'attuazione delle nuove regole e per tutelare tutte le parti coinvolte nel processo di inclusione scolastica.
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