Tagli alla scuola, più spese militari: Landini promette proteste e si aggrava il nodo contrattuale

Tagli alla scuola, più spese militari: Landini promette proteste e si aggrava il nodo contrattuale

L'Italia affronta una fase difficile caratterizzata dal conflitto tra la necessità di rilanciare i servizi pubblici, soprattutto la scuola, e la pressione europea per aumentare le spese militari. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha annunciato mobilitazioni e un possibile sciopero nazionale per ottobre 2025, manifestando forte preoccupazione per i tagli ai servizi essenziali e la mancanza di investimenti adeguati nella scuola. La scuola italiana è particolarmente colpita da riduzioni di budget che influenzano negativamente personale, formazione e qualità didattica, con ripercussioni sociali che amplificano le disuguaglianze territoriali e sociali. Inoltre, l'incremento della spesa militare al 2% del PIL raccomandato dall’UE comporta significativi spostamenti di risorse pubbliche, sottraendo fondi a settori come l'istruzione e la sanità. Questa situazione crea tensioni nella trattativa per il rinnovo del contratto scuola, con le organizzazioni sindacali che chiedono aumenti retributivi adeguati e stabilizzazione del personale precario. L’autunno 2025 rischia quindi di essere il centro di proteste ampie e articolate su scala nazionale, con manifestazioni e scioperi che rappresentano una risposta concreta alla politica finanziaria del governo. In conclusione, lo scenario in evoluzione riflette l’urgenza di una svolta negli investimenti pubblici, ponendo l’istruzione e i servizi pubblici come elementi strategici per il futuro del Paese e per la coesione sociale.

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