TFA Sostegno X Ciclo: Accesso Diretto alla Prova Scritta

TFA Sostegno X Ciclo: Accesso Diretto alla Prova Scritta

Primo Paragrafo

Con l’entrata in vigore del Decreto 436/2025, il decimo ciclo del TFA Sostegno introduce importanti novità per i docenti aspiranti alla specializzazione sul sostegno didattico nella scuola italiana. La norma si inserisce in un contesto segnato dalla necessità, da parte del sistema scolastico, di aumentare il numero di insegnanti specializzati, favorendo allo stesso tempo la qualità dell’inclusione rivolta agli alunni con disabilità. Uno degli aspetti più innovativi e attesi riguarda l’accesso diretto alla prova scritta: grazie al nuovo decreto, gli insegnanti che abbiano maturato almeno tre anni di servizio specifico nel sostegno (anche non consecutivi) acquisiscono il diritto ad accedere alla prova scritta senza dover superare la preselettiva. Questa misura intende valorizzare chi ha già dimostrato competenza ed esperienza sul campo, portando nella scuola figure che conoscono non solo l’aspetto teorico ma anche le criticità e le strategie operative dell’inclusione reale. Tuttavia, per tutti i candidati – anche quelli esonerati dalla preselettiva – resta obbligatorio superare sia la prova scritta, che prevede un punteggio minimo di 21 su 30, sia l’orale, a garanzia di una selezione efficace e trasparente.

Secondo Paragrafo

Nel dettaglio, i criteri fissati dalla normativa chiariscono che il requisito fondamentale per l’accesso diretto consiste nell’aver cumulato tre anni di servizio su posto di sostegno nel grado per cui si concorre, negli ultimi dieci anni. Il servizio può essere composto anche da spezzoni relativi a più anni scolastici e non deve essere per forza continuativo, purché svolto nello specifico ruolo richiesto. Tale sistema di riconoscimento delle esperienze acquisite mira a evitare l’esclusione dalla selezione di figure che hanno già sperimentato le complessità della didattica inclusiva e che, spesso, hanno affrontato sfide importanti a livello relazionale e organizzativo nelle classi. L’organizzazione delle prove rimane articolata in tre fasi: la prova preselettiva, la prova scritta e quella orale. L’esenzione dalla preselettiva rappresenta dunque un premio per il merito e l’impegno sul campo, ma non elimina la necessità di una seria preparazione per affrontare con successo le prove successive che, specialmente nella prova scritta, valorizzano non solo le conoscenze teoriche ma anche la capacità di analisi pratica e la padronanza della normativa inclusiva vigente.

Terzo Paragrafo

L’innovazione normativa, se da un lato accelera il percorso verso la specializzazione, porta con sé inevitabili vantaggi e criticità. Tra i principali benefici si evidenzia la rapidità della selezione per chi ha esperienza, il riconoscimento ufficiale del percorso professionale svolto, e una più efficace risposta al fabbisogno di docenti di sostegno. Le criticità riguardano invece la possibilità di un aumento rilevante delle domande di accesso senza preselettiva, la difficoltà di controllare in modo capillare la reale veridicità delle esperienze dichiarate e il rischio di creare disparità di preparazione tra i candidati ammessi per servizio e quelli che hanno superato la preselettiva. Si impone quindi un controllo rigoroso delle procedure e una solida formazione finale da parte delle università. In prospettiva, la normativa 2025 può rappresentare un fondamentale passo avanti nella professionalizzazione del sostegno, a patto che la qualità delle selezioni e della didattica offerta resti costantemente monitorata e che l’esperienza in classe si traduca sempre in reale competenza inclusiva, elemento chiave per il successo degli alunni con disabilità.

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